Intervista a Madeleine Olnek, la regista di Wild Nights with Emily Dickinson

Madeleine Olnek racconta Emily Dickinson e lo fa con limpidezza e verità. Wild Nights with Emily Dickinson, al cinema dal 1° giugno, è un ritratto irriverente che vuole decostruire l’immagine di una poetessa reclusa, triste e solitaria che ha accompagnato la maggior parte delle storie e delle biografie dell’artista. La regista fa emergere il grande amore di Emily e Susan e fa riflettere, attraverso l’ironia, su come la storia delle donne nell’editoria e in altri ambiti, sia stata nel tempo riscattata spesso sulla base del retaggio patriarcale che non ammette per loro un reale protagonismo. Nel cast troviamo: Molly Shannon nei panni di Emily Dickinson, Amy Seimetz, Susan Ziegler, Brett Gelman, Jackie Monahan, Kevin Seal, Dana Melanie, Sasha Frolova, Lisa Haas e Stella Chesnut.

Film Post incontra Madeleine Olnek

Intervista a Madeleine Olnek, la regista di Wild Nights with Emily Dickinson

P2 Films UnLTD Productions Salem Street Entertainment Embrem Entertainment

Quando hai capito per la prima volta che volevi raccontare questa storia?

Ho letto un articolo del New York Times nel 1998 che parlava delle cancellazioni del nome di Susan nelle lettere di Emily Dickinson a suo fratello Austin. Poi hanno inserito una lettera che non è stata cancellata. Era una lettera d’amore appassionata e cristallina di Emily per Sue. E ho pensato: quest’ultima lettera non è stata eliminata ed è stata qui per tutti questi anni? E nessuno ha mai scritto di questo al grande pubblico? Gli storici stanno ancora “discutendo” su questa relazione? Nessuno aveva scritto una commedia su Emily e Sue, quindi dovevo farlo! L’ho prodotta nel 1999. Non avevo idea che Emily avesse trascorso la sua vita in una relazione duratura con un’altra donna. Sapevo soltanto che era infelice e che non ne è mai uscita dalla sua camera.

Come descriveresti Wild Nights With Emily Dickinson?

Vorrei descrivere il film come una commedia drammatica, una storia d’amore appassionata e un favola ironica sul marketing di una poetessa. E un viaggio attraverso la vita e la scrittura di Emily Dickinson raccontata attraverso le sue stesse parole. Il film porta in vita le lettere e le poesie di Dickinson sullo schermo, che sono straordinarie e devono essere vissute.

Emily Dickinson si è contraddistinta per la sua forte personalità. Cosa ami di più lei come artista e cosa hai amato della sua anima?

Amo il suo senso di umorismo ed è qualcosa che non sapevo che avesse quando l’ho studiata a scuola. Questo è il modo sbagliato in cui Emily Dickinson è stata raccontata al pubblico per oltre 130 anni: come una reclusa, infelice e spaventata. E adoro la comprensione della psicologia e della mente propria di Emily Dickinson, la sua poesia è così moderna e illuminante!

Che messaggio hai voluto trasmettere con questo film?

Penso che i film, più che trasmettere un messaggio, debbano dare alle persone un’esperienza. Voglio che le persone vivano sulla propria pelle la vita di questa poetessa, il suo amore e le sue lotte come scrittrice ma anche i momenti dei suoi trionfi. Voglio che vivano le meravigliose interpretazioni e la poesia sublime, lì sullo schermo!

Cosa ricorderai più vividamente di Emily Dickinson? E cosa porterai con te della sua poesia?

Emily scrisse a Sue: “We are the only poets, and everyone else is prose” [Noi siamo l’unica poesia, tutti gli altri sono prosa]. È davvero molto importante provare a vivere, come Emily e Sue, nel mondo della poesia e della creatività, senza essere appesantiti dagli aspetti mondani della vita. Ed Emily ama così tanto Sue. Tutto questo ti toglie il fiato.

Madeleine Olnek: “Perdiamo qualcosa di molto importante come società non avendo registe che presentano film”

Il rapporto tra Emily e Susan è particolarmente intenso e vero. Cosa ne pensi del loro amore e della loro connessione?

Sue ed Emily si amavano mentalmente tanto quanto si amavano fisicamente.  C’è una connessione particolarmente intensa quando qualcuno vuole pensare insieme a te al tuo lavoro, alla tua scrittura, a tutto quello che stai cercando di portare alla luce. Se non fosse stato per Susan – che è stata la prima lettrice di Emily, lì a leggere costantemente il suo lavoro e ad incoraggiarla – Emily avrebbe potuto non essere capace di scrivere tante poesie quante ne ha scritte lei,  quasi 2000!

Com’è stato lavorare con il cast del film? 

Molly Shannon porta a Emily tutto il suo calore e il suo esilarante senso dell’umorismo a Emily Dickinson. Susan Ziegler è una forza di cui tener conto nel suo dinamico e avvincente ritratto di Sue. Amy Seimetz – che era in Stranger Things, è deliziosa nei panni del narratore estremamente inaffidabile e dell’amante del fratello di Emily. Abbiamo diversi comici nel cast. Jackie Monahan che interpreta Lavinia Dickinson, la sorella Emily, è una stand-up comedian e Kevin Seal che interpreta il fratello di Emily, Austin, è una star di MTV ed è completamente esilarante. Brett Gelman – che era in Fleabag– interpreta Thomas Wentworth Higginson, l’editore di poesie di Atlantic Monthly. Dà una performance ricca di sfumature nel suo ruolo di mentore di scrittrici che, ciò nonostante, rifiuta di pubblicare le poesie di Emily Dickinson. Tutte le recensioni evidenziano quanto sia forte il cast: sono l’elemento che rende il film tanto potente quanto piacevole.

madeleine olnek

P2 Films UnLTD Productions Salem Street Entertainment Embrem Entertainment

La tua voce è molto chiara da ascoltare. Quanto è importante che ci siano più registe donne che possono raccontare storie di donne dal loro punto di vista?

È estremamente importante avere registe donne come parte della conversazione culturale. Anche il lavoro degli altri registi maschi cambia quando hanno la possibilità di vedere il cinema diretto da donne. Perdiamo qualcosa di molto importante come società non avendo registe donne che presentano film –  avere una partecipazione femminile rende il cinema uno scambio più profondo e più ricco. È deprimente quando le donne non hanno input, spesso nei film ci sono personaggi femminili estremamente unidimensionale che spesso esistono solo per aiutare gli uomini a realizzare i loro sogni. Quindi se ci fossero più registe donne che presentassero personaggi femminili più sfaccettati, cambierebbero le aspettative. Penso che questo comporterebbe un miglioramento nei matrimoni di tutti e nelle relazioni anche nella vita reale!

Chi sono gli artisti che ti ispirano?

Molly Shannon, che interpreta Emily nel film, ha appena scritto la sua autobiografia, un libro tanto esilarante quanto commovente intitolato “Hello Molly”. Racconta di aver perso sua madre tragicamente in tenera età, e delle battaglie di suo padre, un cattolico che ha fatto coming out quando era ormai anziano. Racconta anche le sue stesse battaglie come attrice per diventare una star della comicità. Il libro è molto stimolante, al punto da poter diventare a sua volta un film!

Quali altre storie vorresti raccontare in futuro? Ci sono altre personalità che trovi particolarmente interessanti?


Le personalità che mi interessano includono Flannery O’Connor, una divertente scrittrice americana che ha scritto sui personaggi con pregiudizi razziali nel Sud, e ha anche preso in giro l’estremismo religioso, mentre lei stessa era una devota cattolica. Un altro motivo per cui sono particolarmente affascinata da lei è perché scriveva prolificamente ed in modo esilarante mentre beveva una bevanda che era un mix di caffè e Coca Cola! Lo consiglio vivamente!

 
 
 
 
 
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