The Sandman: recensione della puntata speciale
Un episodio speciale che adatta due storie iconiche del Re dei sogni
Uscita il 5 agosto su Netflix, la prima stagione di The Sandman ha convinto critica e pubblico diventando in breve tempo una delle serie più viste sulla piattaforma.
Assieme agli elogi, i fan hanno iniziato a richiedere a gran voce la conferma per una seconda stagione che però sta tardando ad arrivare. Invece del tanto sperato annuncio, la mattina del 19 agosto Netflix ha annunciato l’uscita di un episodio speciale che va ad ampliare la prima stagione, ora composta da 11 episodi. La puntata adatta – in modo estremamente fedele – due storie iconiche tratte dall’omonima serie a fumetti di Neil Gaiman: Il sogno di mille gatti e Calliope.
Indice
- Il sogno di mille gatti
- Calliope
- Il filo conduttore
- Differenze e somiglianze con i precedenti episodi
Il sogno di mille gatti – The Sandman, la recensione
La puntata, dalla durata di poco più di un’ora, è suddivisa in due storie autoconclusive intitolate rispettivamente Il sogno di mille gatti e Calliope. La prima, più breve della seconda, è un omaggio al fumetto da cui prende ispirazione non solo grazie alla fedele trasposizione della storia, ma anche per lo stile registico adottato. Differendosi dagli altri episodi, Il sogno di mille gatti è un corto d’animazione il cui tratto richiama lo stile tipico delle graphic novel. I gatti protagonisti della vicenda sono delle figure bidimensionali che si stagliano su un fondale disegnato ricalcando una scuola fumettistica ben precisa.
La protagonista è una gattina tigrata che esce di soppiatto per la prima volta dalla propria comoda abitazione. Assieme ad un altro gruppo di gatti, si dirige verso un cimitero dove, quella notte, una gatta siamese terrà un discorso. La gatta, chiamata La profeta, racconta ad un pubblico sbigottito e a tratti incredulo la sua storia e il suo incontro con Sogno. La puntata vanta un cast d’eccezione: Tom Sturridge (l’interprete di Sandman) dà la voce alla versione felina del Re dei sogni, Sandra Oh, David Gyasi, Rosie Day, Nonso Anozie, James McAvoy, Michael Sheen, David Tennant e Neil Gaiman che presta la voce ad un corvo.
Calliope – The Sandman, la recensione
La seconda parte di questo episodio speciale di The Sandman è un ritorno alle origini, all’ambientazione della prima puntata e ai temi che ha scaturito: la prigionia, l’avidità umana e l’occulto. Il protagonista di Calliope è Richard Madoc (interpretato da Arthur Darvill), uno scrittore alle prese con un blocco creativo dopo aver pubblicato il suo primo libro.
Disperato, Richard si rivolge allo scrittore Erasmus Fry (Derek Jacobi) che gli dà in regalo Calliope (Melissanthi Mahut), la musa greca della poesia epica legata a lui contro la sua volontà. Richard è in conflitto con se stesso: Calliope non cede la propria aspirazione a chiunque e Fry ci è riuscito solamente tramite l’uso della violenza. Ma quando il suo agente gli dà un ultimatum, Richard sceglie di seguire le orme di Erasmus. La puntata si posiziona temporaneamente tra la prigionia di Morfeo e poco dopo la sua fuga.
Il filo conduttore della puntata – The Sandman, la recensione
Le due storie sono molto diverse l’una dall’altra sia da un punto di vista prettamente estetico che narrativo, ma il filo conduttore che le lega giustifica il motivo per cui sono racchiuse in un’unica puntata.
Entrambi gli episodi hanno come protagonista una figura femminile oppressa che lotta contro i propri aguzzini, entrambi uomini. La profeta serba rancore nei confronti del proprio padrone, mentre Calliope è obbligata ad averne uno. Erasmus e Richard finiscono per fondersi, un lato diverso della stessa medaglia. Fry non nasconde agli occhi del più giovane come tratta la musa, convinto che il motivo per cui Calliope e le sue sorelle siano create è per servire uomini come loro.
Richard si crea un personaggio quando appare in pubblico, affascinante quanto bugiardo sulle orme di personaggi controversi dell’epoca contemporanea. Con una certa fierezza, Richard si dichiara un fiero femminista che prende ispirazione per i suoi personaggi femminili da scrittrici dal calibro di Margaret Atwood mentre tiene rinchiusa una donna in una stanza da letto. Sogno, come in altre precedenti puntate, non è il protagonista, ma una presenza confortante. Il sogno viene nuovamente rappresentato sotto una luce di speranza. Una via di fuga, ma anche una rivelazione della verità.
Differenze e somiglianze con i precedenti episodi – The Sandman, la recensione
Anche se Sogno è un personaggio secondario, ogni evento si ricollega alla sua storia e al suo arco narrativo. Lo spettatore, già affezionato al personaggio, ha l’occasione di vedere altre sfaccettature del suo carattere e di quella che per lui rappresenta una rinascita spirituale che coincide con la sua fuga dalla prigione di cristallo in cui è stato intrappolato per più di cento anni.
In Calliope si torna a parlare anche di un argomento che è stato solamente sfiorato durante la prima stagione: com’era il Re dei sogni prima di essere rinchiuso? Morfeo viene descritto come un sovrano rigido, un monarca dispotico e pieno di rancore che è cambiato radicalmente, abbracciando la sua umanità.
L’uscita di una puntata speciale di The Sandman ha sorpreso positivamente tutti, ma, una volta ultimata la visione, la scelta di distanziarla dalle precedenti dieci stagioni trova un solido motivo. L’episodio è un adattamento fedele di due storie prese dalla serie a fumetti la cui caratteristica è proprio la sua struttura narrativa. The Sandman è famoso per essere un universo narrativo, ha dei tratti in comune con una serie antologica grazie ad alcune storie presenti che si discostano dalla trama orizzontale. Il sogno di mille gatti e Calliope fanno parte di quest’ultime. Se inserita all’interno della stagione, la puntata non avrebbe trovato il suo spazio nella serie.
The Sandman
Voto - 7.5
7.5
Lati positivi
- Il filo conduttore che collega le due storie
- Lo stile registico di Il sogno di mille gatti
- Gli eventi svelano dei nuovi retroscena su Morfeo
Lati negativi
- La puntata si discosta molto dalla prima stagione, non trovando un suo spazio ben definito. Ma è comprensibile in quanto prende ispirazione dalla struttura stessa del fumetto