Era mio figlio: la storia vera che ha ispirato il film di Todd Robinson con Sebastian Stan e Samuel L. Jackson

La storia vera di William Hart Pitsenbarger che ha ispirato il film Era mio figlio

Era mio figlio, film del 2020 scritto e diretto da Todd Robinson e con protagonisti Sebastian Stan, Christopher Plummer, William Hurt, Ed Harris, Samuel L. Jackson e Jeremy Irvine è ispirato alla storia vera del paracadutista-soccorritore William Hart Pitsenbarger e dell’inchiesta dell’avvocato del Pentagono Scott Huffman per fargli conferire la Medal of Honor postuma per il suo sacrificio eroico durante la guerra del Vietnam. Durante il conflitto Pitsenbarger trasse infatti in salvo moltissimi soldati feriti e ottenne, in un primo momento, la Air Force Cross. Sebbene nel film non tutto sia aderente alla realtà e in alcuni momenti le vicende raccontate siano messe in scena attraverso un filtro di eccessiva drammatizzazione, Pitsenbarger compì davvero diverse azioni eroiche. Scopriamo quindi la vera storia di William Hart Pitsenbarger, che ha ispirato il film di Todd Robinson Era mio figlio (qui il trailer).

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Era mio figlio. Foresight Unlimited

La storia vera di William Hart Pitsenbarger che ha ispirato il film Era mio figlio

William Hart Pitsenbarger, che in Era mio figlio è interpretato da Jeremy Irvnine, nasce a Piqua, nell’Ohio, nel 1944. Cerca di arruolarsi nell’esercito degli Stati Uniti come berretto verde, ma i suoi genitori non gliene danno il permesso e dopo il diploma decide di entrare nell’Aeronautica militare. Nel 1963, all’inizio della sua formazione, si offre volontario come soccorritore, segue addestramenti per il salvataggio dell’Air Force e, in un secondo momento, compie la preparazione per la sopravvivenza nella giungla. Alla fine del suo percorso è formato per il salvataggio in caso di incidente aereo e nella lotta agli incendi. Viene inviato in Vietnam in servizio temporaneo e dopo il primo incarico si offre per tornare come volontario nel 1965. In Vietnam Pitsenbarger – molto apprezzato anche dal suo comandante, il Maggiore Maurice Kessler – prende parte a più di 250 missioni di salvataggio.

L’11 aprile del 1966 partecipa a una missione per salvare alcune vittime dell’esercito nemico rimaste bloccate vicino a Saigon, a Cam My. William presta assistenza diretta ai feriti prima di farli trasportare in salvo via elicottero. Dopo i primi salvataggi, torna indietro per un secondo carico di feriti. Pitsenbarger rimane a terra con una ventina di feriti e quando l’elicottero si cala per recuperarlo, il mezzo viene colpito da una raffica di proiettili nemici. William decide di rimanere a terra con le persone che stava assistendo e fa un cenno di saluto all’elicottero, che riparte senza riuscire a tornare a causa delle raffiche delle armi da fuoco e dei colpi dei mortai. Pitsenbarger continua ad aiutare i soldati feriti, procura loro munizioni sottraendole ai commilitoni morti e riesce a tenere a bada gli attacchi dei Viet Cong per qualche ora. Muore nella notte, colpito da un cecchino. Il suo intervento in quella situazione ha salvato la vita a 60 soldati.

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Era mio figlio. Foresight Unlimited

 

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