Causeway: recensione del film Apple TV+ con Jennifer Lawrence
Il film di Lila Neugebauer premiato alla Festa del Cinema di Roma come Migliore Opera Prima approda su Apple TV+
Causeway, di cui vi presentiamo la recensione, è un piccolo film con una grande protagonista che sta conquistando l’attenzione e il plauso di pubblico e critica internazionale. L’esordio cinematografico di Lila Negerbauer (nota regista teatrale, alla regia anche di episodi di serie come Maid e Room 104) è stato presentato infatti in diversi festival internazionali, tra cui l’ultima Festa del Cinema di Roma, dove ha ottenuto il Premio per la Migliore Opera Prima. Tra gli elementi cardine della pellicola si trova senz’altro la presenza di una talentuosa attrice protagonista: la vincitrice del premio Oscar Jennifer Lawrence. Dopo una pausa dalla recitazione dovuta principalmente alla sua recente gravidanza, la giovane interprete torna sulla scena cinematografica producendo (con la sua Excellent Cadaver) e recitando in un’opera distante dai suoi ultimi lavori, perlopiù commerciali (gli ultimi sono stati Don’t Look Up e X-Men: Dark Phoenix).
Causeway è un film indipendente che racconta la storia della difficile e lenta riabilitazione di una soldatessa tornata dall’Afghanistan, la quale instaura un curioso legame d’amicizia con un meccanico, interpretato da Brian Tyree Henry. La Lawrence ritorna così agli inizi della sua carriera, riportandoci a opere come The Burning Plain ma soprattutto Un gelido inverno, la pellicola che le fruttò la sua prima candidatura agli Oscar. Un ritorno a una recitazione minimalista ma potente, in grado di valorizzare questo ottimo esordio cinematografico che non passerà inosservato nella prossima stagione dei premi. Di seguito il giudizio completo sul film nella nostra recensione di Causeway (qui il trailer della pellicola disponibile su Apple TV+).
Indice
La trama – Causeway recensione
Lynsey (Jennifer Lawrence) è una giovane soldatessa dell’esercito statunitense che subisce una lesione cerebrale mentre presta servizio in Afghanistan. L’incidente traumatico la allontana immediatamente dal fronte e la costringe a un lungo periodo di riabilitazione, che la riporta successivamente nella sua odiata città natale, New Orleans. Il ritorno nella casa in cui è cresciuta, dove vive ancora sua madre, una figura perlopiù assente, non è facile per la ragazza, che pensa costantemente a fuggire da quel luogo. Per occupare il suo tempo in attesa del ritorno in Afghanistan, Lynsey trova lavoro in una ditta che pulisce piscine e nel frattempo tenta di adattarsi nuovamente alla vita civile.
Un giorno incontra il meccanico James (Brian Tyree Henry) che aiuta la ragazza a riparare la sua auto e tra i due si instaura quasi subito una connessione particolare. Entrambe sono persone segnate da un trauma e un passato doloroso e la frequentazione reciproca si rivela vitale e curativa per tutti e due. Nel difficile percorso di riabilitazione, ma soprattutto nel tentativo di affrontare gli eventi più dolorosi del passato, Lynsey capirà che la salvezza si può trovare nell’affetto e nella tenerezza di una singolare amicizia.
Una storia intima e potente di guarigione
Causeway si inserisce in quel filone di film americani che raccontano il difficile reinserimento nella società di soldati tornati a casa e i traumi causati dall’esperienza al fronte. In modo potente ed efficace riesce a toccare e rappresentare al meglio queste situazioni, senza ricorrere a inutili trionfalismi, ritratti eroici o narrazioni urlate. Lila Neugebauer e gli sceneggiatori Elizabeth Sanders, Luke Goebel e Ottessa Moshfegh sono interessati a scavare nell’intimo dei personaggi, a renderli umani, reali e credibili. Con grande sensibilità si raccontano e si mostrano i traumi psicologici e fisici subiti dalla protagonista; i sentimenti e le emozioni non sono mai urlati e non si ricorre ad alcun strumento ricattatorio per rappresentare il dolore di Lynsey. Gli ottimi dialoghi poi ci rivelano un frammento alla volta tutte le sofferenze e le incomprensioni che hanno portato la ragazza lontano da casa, ma anche gli errori e le ferite di James.
Si sceglie per questa storia un ritmo pacato, che si affida a un certo scorrere quotidiano fatto di piccoli gesti e tanti respiri. La Neugebauer così sottolinea come il percorso di riabilitazione e guarigione non sia qualcosa di movimentato e repentino, ma comprende soprattutto il ritorno ad azioni e gesti quotidiani, che all’apparenza possono sembrare superflui ma in realtà sono grandi passi in avanti per la protagonista. La regista, dunque, esplorando nell’intimo Lynsey e James, si muove perlopiù in una quotidianità quasi apatica, inerte, stantia ma assolutamente mai vuota di significato. Inoltre con dolcezza e sensibilità dipinge il tenero legame di amicizia e affetto che si instaura tra Lynsey e James: entrambi, segnati da un trauma, riescono a trovare la forza stando insieme e a porre le basi per iniziare un nuovo percorso.
Regia e recitazione – Causeway recensione
Insistendo sul lavoro registico della Neugebauer, si può osservare come la regia si presenti molto semplice, lineare, senza guizzi particolari. Il focus della regista si trova nei volti e nei gesti dei personaggi della storia, figure al limite e sulla soglia del cambiamento verso cui la Neugebauer ha dimostrato grande interesse. Con pazienza e ritmi rallentati, la regista rappresenta realisticamente il difficile percorso di ritorno alla civiltà per una persona tornata dal fronte e tutto il bagaglio di dolori fisici e ostacoli interiori da superare per poter progredire significativamente. Dunque una regia pacata, che non ricorre a inquadrature necessariamente ricercate, ma lascia molto spazio agli attori, riuscendo a ricavare pienamente dai loro sguardi e gesti semplici tutte le ferite interiori dei loro personaggi.
Lo sguardo autoriale della Neugebauer è affiancato da un gran lavoro recitativo di Jennifer Lawrence e Brian Tyree Henry, visto di recente in Eternals e Bullet Train. In Causeway la Lawrence non fa ritorno solo al cinema indipendente, ma anche a quella recitazione semplice ma potente che agli inizi della sua carriera aveva attirato l’attenzione di critica e pubblico. Non è un caso infatti che il suo giovane talento sia stato premiato alla Mostra del cinema di Venezia con il Premio Mastroianni per il miglior esordiente nel film The Burning Plain; pochi anni dopo è arrivata poi anche la prima candidatura all’Oscar per Un gelido inverno. Anche in Causeway la Lawrence offre la performance di un’interprete di grande livello, lavorando molto sul corpo e i lenti movimenti della sua Lynsey e restituendoci un ritratto di donna credibile nelle sue fragilità.
Considerazioni finali
Anche la performance di Brian Tyree Henry è davvero ottima: l’attore è molto convincente nel ruolo di un uomo in apparenza dalla dura corazza, ma in realtà segnato da un vissuto traumatico e pieno di affetto da donare alla persona giusta. Questa si rivelerà Lynsey, i cui tormenti interiori attirano immediatamente l’uomo, molto di più dell’aspetto fisico, fortunatamente non sessualizzato in questo contesto. Altri elementi positivi in Causeway si trovano nella suggestiva colonna sonora di Alex Somers e nelle semplici inquadrature che la Neugebauer dedica alla fluidità dell’acqua, ad esempio delle piscine, che riflette la fluidità dei movimenti del personaggio della Lawrence.
In conclusione di questa recensione di Causeway si può affermare che il premio ricevuto per la Migliore Opera Prima all’ultima Festa del Cinema di Roma è più che meritato. Lila Neugebauer dimostra sin da questo suo primo film di avere uno sguardo autoriale ben chiaro, in grado di valorizzare una storia semplice ma potente, riuscendo a far emergere pienamente dall’ottimo lavoro degli attori protagonisti tutte le ferite e le sofferenze dei personaggi principali. Da lodare è anche la scelta del finale quasi troncato, che raccoglie tuttavia una frase chiave rivelatrice su come iniziare veramente la guarigione di cui Lynsey ha bisogno. Nel voler trovare invece qualche imperfezione, si può notare che lo sviluppo della storia è tutto sommato molto lineare e prevedibile e che, al suo interno, l’ermetismo e i silenzi di Lynsey e James non permettono di scavare ancora a più fondo nella loro intimità.
Causeway
Voto - 8
8
Lati positivi
- Il film racconta in modo delicato ma potente una storia di riabilitazione e guarigione
- La performance di Jennifer Lawrence è superlativa e ci riporta agli ottimi inizi della sua carriera
- La regia di Lila Neugebauer è coerente con la storia narrata e dimostra già alla prima prova cinematografica uno sguardo autoriale
Lati negativi
- La storia procede in modi prevedibili, con i personaggi che non si svelano fino in fondo