I migliori giorni: la recensione della commedia a episodi di Massimiliano Bruno e Edoardo Leo
Massimiliano Bruno e Edoardo Leo firmano e dirigono una commedia corale piuttosto amara, che spinge a riflettere su vizi e ipocrisie, dal 1° gennaio al cinema
La vigilia di Natale, la notte di Capodanno, San Valentino e l’8 Marzo. Sono queste le ricorrenze che danno il titolo a I migliori giorni (qui il trailer), la commedia corale a episodi scritta e diretta a quattro mani da Massimiliano Bruno e Edoardo Leo, al cinema dal 1° gennaio. Quattro ricorrenze in cui festeggiare è d’obbligo e che spesso mettono a nudo i vizi di forma (e di sostanza) nelle relazioni, lasciando il fianco scoperto alle insidie di ogni genere di ipocrisia. Quattro giorni che fanno da teatro per altrettante storie e tematiche: la famiglia, le disparità sociali, l’amore e la condizione femminile. È una commedia dal retrogusto amaro I migliori giorni, che si appoggia alla tradizione italiana del genere e che gioca le sue carte con una scrittura tagliente quanto basta, parlando per canoni e riflettendo su temi universali.
Edoardo Leo firma, insieme a Marco Bonini, e dirige il primo e il terzo episodio mentre il secondo e il quarto sono affidati alla regia di Massimiliano Bruno, co-autore delle sceneggiature insieme a Beatrice Campagna, Salvatore Fazio e Simone Herbert Paragnani (Capodanno) e Andrea Bassi e Gianni Corsi (8 Marzo). Leo e Bruno sono anche co-protagonisti del primo episodio, insieme allo stesso Bonini ed Anna Foglietta. Fanno parte del cast corale anche Max Tortora, Paolo Calabresi, Giorgia Salari, Valentina Lodovini, Luca Argentero, Greta Scarano, Claudia Gerini e Stefano Fresi.
Indice:
- Vigilia, Capodanno, San Valentino, 8 Marzo
- Un variopinto affresco di ipocrisie
- Un’amara commedia corale riuscita solo a metà
Vigilia, Capodanno, San Valentino, 8 Marzo – I migliori giorni recensione
Vigilia. Alessandro (Edoardo Leo) e Luca (Massimiliano Bruno), due fratelli che più diversi non potrebbero essere, sono invitati a casa della sorella Stefania (Anna Foglietta) per il cenone di Natale. Stefania è un’onorevole, Alessandro un attore non particolarmente fortunato e Luca gestisce una discoteca. Nonostante le raccomandazioni della padrona di casa i due fratelli finiscono per scontrarsi su una questione quanto mai scottante (il Covid e i vaccini), rischiando di rovinare la cena e la carriera di Stefania. Capodanno. Bruno (Max Tortora), un ricco imprenditore, passa la notte dell’ultimo dell’anno in una mensa per senzatetto insieme a moglie e figlia. Lo scopo è quello di ripulirsi l’immagine, ma un incontro inaspettato rischia di mandare all’aria tutti i piani.
San Valentino. Gianni (Luca Argentero) e Sonia (Valentina Lodovini) stanno insieme da 25 anni e la routine sembra aver preso il posto dei sentimenti. Anche perché Gianni ha una relazione extra-coniugale con una donna bella, brillante e molto più giovane di lui. Destreggiarsi tra moglie e amante nella serata più romantica dell’anno non è certo cosa facile, soprattutto quando si è messi alle strette. 8 Marzo. Margherita (Claudia Gerini) è una conduttrice e autrice televisiva di successo con una situazione familiare molto problematica. Quando Paolo (Stefano Fresi) le chiede di prendersi totale responsabilità per la messa in onda di un servizio misogino, Margherita proprio non ci sta. Soprattutto quando le scuse devono andare in diretta nel giorno della Festa della donna.
Un variopinto affresco di ipocrisie – I migliori giorni recensione
I migliori giorni non è la classica commedia spensierata che, specie durante le feste, rasserena e rincuora con un messaggio consolatorio. Il film di Bruno e Leo, piuttosto, percorre le vie della critica e della riflessione caustica e satirica (strade oltremodo impervie se percorse con passo incerto) per veicolare un messaggio per niente rassicurante e invece decisamente amaro. La struttura dei quattro episodi è quella canonica: la situazione iniziale viene sconvolta da un ribaltamento (più o meno atteso o improvviso che sia), vi è una fase di scontro e assestamento e si arriva a una risoluzione finale. Che, però, non è quella che ci si potrebbe aspettare e che, in fondo, non è nemmeno una risoluzione.
Attraverso una galleria di personaggi e situazioni (a volte credibili, altre molto meno) Massimiliano Bruno e Edoardo Leo vogliono farci riflettere sul fatto che, spesso e volentieri, l’unica “soluzione” è quella di tornare allo status quo. Che si tratti di conflitti familiari, professionali o morali, l’essere umano è naturalmente portato a rimettere la proverbiale polvere sotto al tappeto, a nascondere la testa sotto la sabbia, lasciando che ogni turbamento rientri. La prospettiva è interessante e l’intento ambizioso, ma se da un lato l’intento critico traspare, dall’altro la riuscita effettiva degli episodi è troppo altalenante perché il film nel complesso possa funzionare davvero. Sia come commedia satirica, sia come riflessione amara sulla realtà.
Un’amara commedia corale riuscita solo a metà – I migliori giorni recensione
L’episodio meglio riuscito è quello di Capodanno. Al netto di qualche dialogo non particolarmente riuscito, il secondo segmento de I migliori giorni è quello che ci si porta dietro a fine visione, quello che ha un impatto maggiore, nonché quello meno scontato. Anche grazie a un finale che lascia in sospeso lo scontro tra i personaggi di Max Tortora e Paolo Calabresi, in un crescendo di tensione esaltato dalla regia di Massimiliano Bruno, che insiste sui primi piani dei due, quasi come in un film western. I tratti stereotipici dei protagonisti sono cavalcati in maniera brillante, con una certa esagerazione tragicomica, volutamente ostentata e aderente al genere. Mano palesemente pesante sui tratti caricaturali dei personaggi e performance volutamente sopra le righe da parte di Claudia Gerini e Stefano Fresi sono anche i punti forti di 8 Marzo. La retorica è sapientemente sfruttata (e ancora, esibita) come espediente e sul finale c’è persino spazio per un timido barlume di speranza.
Gli episodi dedicati alla Vigilia e a San Valentino sono invece quelli più effimeri, quelli in cui gli scambi tra i personaggi sono più stanchi e meno brillanti, quelli in cui le premesse interessanti si affievoliscono in finali frettolosi (il primo) e francamente incredibili (il terzo). Quando osa un po’ di più, quando gioca a carte scoperte e smaschera le diffuse ipocrisie con trovate davvero caustiche ed espedienti da vera commedia satirica, I migliori giorni funziona. Quando invece le riflessioni diventano ridondanti e le situazioni in cui ci si dovrebbe immedesimare più facilmente sono affidate a personaggi artificiosi e soluzioni poco credibili, I migliori giorni zoppica vistosamente. Bruno e Leo centrano l’obiettivo letteralmente a metà. Un vero peccato, per un film di sicuro richiamo data anche la presenza nel cast di attori amati e talentuosi.
I migliori giorni
Voto - 6
6
Lati positivi
- Il secondo episodio, con protagonista Max Tortora e diretto da Massimiliano Bruno
- La prova corale del cast, al netto di alcuni difetti di sceneggiatura
Lati negativi
- Un andamento troppo discontinuo e la gestione complessiva del primo e terzo episodio pregiudicano la riuscita generale del film