You People: recensione del film Netflix con Eddie Murphy e Jonah Hill
La rom-com prodotta, scritta e interpretata da Jonah Hill con Eddie Murphy è un tentativo di analizzare il nuovo razzismo della società statunitense in chiave satirica
Il nuovo originale Netflix prodotto, scritto e interpretato da Jonah Hill, You People, è una commedia che gioca sugli stereotipi e le tensioni razziali della società statunitense, raccontando le vicissitudini di una coppia mista di Los Angeles. Un mix tra un Indovina chi viene a cena? 2.0 e la saga di Ti presento i miei che mette in scena, con sguardo acuto e attento ai tempi, quei pregiudizi ancora duri a morire nella società contemporanea. Una tendenza divenuta fondamentale soprattutto per il cinema post Scappa! – Get Out, con cui inevitabilmente queste storie devono fare i conti. Perché i pregiudizi non sono tutti uguali e, spesso, il nuovo razzismo si nasconde dietro ai comportamenti apparentemente più innocenti o falsamente progressisti.
Il regista afroamericano Kenya Barris assieme all’attore e sceneggiatore Jonah Hill mettono così al centro di You People le tensioni, i difetti e i problemi dei rispettivi gruppi etnici di appartenenza, dando vita a uno scontro (anche) generazionale che guarda al presente senza ingenuità ma con la speranza in una conciliazione futura. Una commedia a tratti esilarante ma che rischia di crollare sotto il peso del suo evidente schematismo e della sua ingombrante programmaticità.
Indice:
Trama – You People recensione
Ezra Cohen (Jonah Hill) è un broker ebreo di Los Angeles che non ama particolarmente quello che fa. Il suo sogno è infatti quello di fare del podcast di cultura pop che conduce con l’amica Mo (Sam Jay) il suo lavoro a tempo pieno. Un giorno – per un malinteso vagamente razzista – incontra Amira Mohammed (Lauren London), fashion designer afroamericana. Qualcosa accade e i due cominciano a frequentarsi, trovando ciascuno il proprio completamento nell’altro.
Dopo sei mesi, però, il più grande ostacolo alla loro unione restano ancora le rispettive famiglie. Quella apparentemente progressista di lui, intenta, con sprezzo del ridicolo, a dimostrare quanto aperta e moderna sia, e quella chiusa e diffidente di lei, insofferente a Ezra e al suo scimmiottare la cultura black. È l’inizio di un trionfo di pregiudizi e tensioni che sfocerà in un vero e proprio scontro aperto e metterà a dura prova la stabilità della coppia. Riusciranno Ezra e Amira a correggere i pregiudizi delle rispettive famiglie superando divisioni solo all’apparenza appartenenti al passato?
Un film figlio dei tempi
Black Lives Matter, omosessualità, razzismo, politica, religione, molestie. Bastano i primi, programmatici minuti di You People, per far capire quanto il film dell’esordiente nel lungo Kenya Barris (già creatore della sit-com Black-ish), scritto a quattro mani assieme a Jonah Hill, faccia di tutto per essere dentro al suo tempo. Un compendio di cultura pop, costume e società a misura di millennials che fa il paio con il podcast che il protagonista Ezra conduce assieme all’amica Mo. È proprio quel dibattito continuo, quella contrapposizione dialettica tra cultura bianca e afroamericana, a trasporsi nella vicenda raccontata, divenendo il perno stesso del film. Uno scontro tra culture oramai tremendamente attuale che è anche un confronto tra diverse generazioni e visioni del mondo.
Prende piede da qui la commedia satirica di Barris, consapevole che, quando ci sono di mezzo tensioni etniche, la rom-com da sola non basta e l’amore rischia di naufragare dietro a pregiudizi duri a morire (“Quando si tratta di bianchi e neri penso che l’amore non è sufficiente. Ci sono ancora troppi fattori esterni”, dice proprio Ezra nel suo podcast). Ecco allora accompagnarsi alla storia d’amore tra Ezra e Amira gli immancabili stereotipi razziali di ieri e di oggi, le derive del politicamente corretto (“Odiavo Via col vento prima che fosse figo farlo”) e i riferimenti alti (Malcolm X) e bassi (Xzibit) alla cultura afroamericana.
Un problema strutturale
Tutto è ben pensato, in You People. Tutto è giusto e intelligente. Ma se i momenti felici non mancano, a pesare sul film è soprattutto la sua costruzione eccessivamente ridondante, interamente giocata sull’opposizione dialettica tra le due categorie in gioco. Un’opposizione che si rispecchia nella struttura stessa del film. Perché in questa guerra senza quartiere tra bianchi e afroamericani, ebrei e mussulmani, borghesi e ceto medio non c’è scena che non abbia il suo elementare contrappunto, in un ripetersi di situazioni speculari (il rapporto coi rispettivi suoceri) che a lungo andare fanno pesare questo eccesso di schematismo.
Un peccato per un film dalla scrittura spesso brillante e da un cast tutt’altro che di secondo piano. Dai protagonisti Jonah Hill e Lauren London ai suoceri capitanati da un Eddie Murphy in gran spolvero, nell’inedito ruolo di un uomo taciturno e diffidente, da una sempre eccellente Julia Louis-Dreyfus e da un David Duchovny trasformato per l’occasione in divertente macchietta. Eppure la rom-com progressista di You People, complice anche una durata eccessiva, pare non decollare mai davvero, vittima di una frammentazione che la rende dispersiva e a tratti più simile a una sit-com che a un vero e proprio lungometraggio.
Il disagio di una generazione
È così che un discorso sensato sul nuovo razzismo della società statunitense dei giorni nostri, un razzismo che non odia ma che desidera possedere l’altro, metterlo in mostra per sentirsi al passo coi tempi che corrono (“non vedo l’ora che diventiamo una famiglia multietnica”, dice la madre di Ezra), spesso lascia il posto a situazioni non sempre efficaci o indispensabili e a una dispersività che va a scapito proprio del divertimento, della satira e della sua urgenza.
Un’occasione mancata, dunque, che, tra le righe, dice anche molto sul disagio di una generazione, quella dei millennials. Una generazione impossibilitata a trovare un vero posto nel mondo che sia al di fuori di ruoli prestabiliti. Lontano da una coolness che pare imprescindibile per rapportarsi con la realtà di oggi e a cui nemmeno You People, coi suoi riferimenti culturali, il suo montaggio incalzante e i suoi inserti “accattivanti”, sembra potere o volere rinunciare.
You People
Voto - 6
6
Lati positivi
- La tematica del film è attuale, interessante e raccontata in modo non scontato
Lati negativi
- Il film è troppo frammentario e dispersivo, più simile a tratti a una sit-com che a un vero lungometraggio
- L'eccesso di schematismo della trama a lungo andare risulta ridondante e noioso