Servant: Perché si dovrebbe guardare la serie di M. Night Shyamalan?
Servant, la nuova serie horror di M. Night Shyamalan per Apple TV+, è piena zeppa di colpi di scena
La serie TV Servant, è arrivata sul servizio di streaming nel 2019 ed è rapidamente diventata una popolare serie horror psicologica. Molti la considerano come un “ritorno alla forma” per il creatore M. Night Shyamalan. Inchioda un’atmosfera perfetta supportata da eccellenti interpretazioni di un cast esperto. C’è molto da amare in questa serie Apple TV+. Diamo un’occhiata ad alcuni dei principali motivi per cui si dovrebbe recuperare:
Interpretazioni molto solide:
Servant si concentra su una coppia benestante di Manhattan, Dorothy e Sean, interpretati da Lauren Ambrose e Toby Kebbell. Loro due sono il nucleo emotivo e offrono performance realistiche e radicate in mezzo a paure psicologiche surrealiste. Sean è uno chef ricco e famoso mentre Dorothy lavora per un’emittente televisiva locale. Di recente hanno avuto un bambino di nome Jericho e devono assumere una tata che si prenda cura di lui. Jericho è in realtà una bambola destinata a sostituire il vero Jericho, morto estremamente piccolo.
Ottime anche le altre interpretazioni. Rupert Grint interpreta il fratello di Dorothy, Julian. Il suo personaggio è un ragazzo viziato e arrogante che apparentemente ha buone intenzioni nonostante la sua natura. È una presenza costante nella vita della coppia e condivide molti dei loro interessi. In un’intervista, Grint ha descritto Julian come “difficile da amare e con molti difetti”. Spesso è il bullo della situazione e cerca di manipolare le cose per soddisfare i suoi interessi.
Atmosfera sapientemente realizzata:
Forse il punto di forza della serie è il modo con cui fornisce un mondo inquietante, degno di quello che si può incontrare solo in un’opera di Salvador Dali. Una cosa geniale dello spettacolo è che non entra mai in un territorio spaventoso. Invece, trasmette disagio attraverso le sue immagini e la narrazione. Molte scene sono intenzionalmente costruite così e mostrano i dettagli dei personaggi attraverso primi piani estremi. Il personaggio di Leanne, interpretato da Nell Tiger Free, è una presenza particolarmente inquietante sullo schermo.
Shyamalan usa l’inganno della telecamera e la magia della cinematografia per trasmettere la sensazione che qualcosa non va, attraverso angoli di ripresa particolari e scene troppo silenziose in cui la tensione viene tagliata con un coltello. Anche durante le rivelazioni drammatiche, lo spettacolo non allevia mai veramente la tensione dello spettatore.
È Shyamalan al meglio:
M. Night Shyamalan ha davvero la possibilità di far risplendere la sua abilità per l’estro visivo e la scrittura in questa serie. Ogni fotogramma dello spettacolo è assolutamente bellissimo. Come direbbe Stanley Kubrick, “ogni fotogramma è un dipinto“. Shyamalan sfrutta appieno il formato breve degli episodi per offrire rapidamente più colpi di scena. Nonostante ciò, lo spettacolo non sembra affrettato o mal ritmato.
Non sferra mai un enorme climax, ma si accontenta di mantenere la tensione per tutto il tempo. Shyamalan ha molti assi nella manica questa volta. Infatti è abile nel rendere anche le scene più banali, grondanti di terrore. Si percepisce costantemente il disagio e il presentimento in ogni scena. È un ottimo esempio per un nuovo genere di “horror scomodo“.