Cane che abbaia non morde: per la prima volta in Italia il film opera prima del regista di Parasite Bong Joon-ho
Il lungometraggio d'esordio di Bong Joon-ho arriva finalmente al cinema anche in Italia e noi consigliamo di non lasciarselo sfuggire
Arriva al cinema per la prima volta in Italia, in versione originale sottotitolata e a 23 anni dal suo debutto in patria, Cane che abbaia non morde, l’opera prima del regista premio Oscar per Parasite Bong Joon-ho. Sperimentatore di generi, regista e sceneggiatore dalla voce unica e personale nel panorama cinematografico contemporaneo, Bong Joon-ho arriva alla notorietà mainstream con Parasite, ma prima del film che ha segnato la storia degli Academy Awards, il cineasta sudcoreano si era già imposto all’attenzione di pubblico e critica con una varietà di titoli vastissima. Basti pensare a Memorie di un assassino nel 2003, The Host del 2006 e Madre del 2009. E ancora Snowpiercer (primo lungometraggio in lingua inglese) e Okja, usciti rispettivamente nel 2013 e nel 2017. Che si tratti di thriller, di fantascienza post-apocalittica, di horror o di dramma, Bong Joon-ho fa della critica alla società classista sudcoreana uno dei suoi temi cardine. E Cane che abbaia non morde ha in nuce gran parte di quella poetica e di quegli stilemi poi ripresi (con brillanti variazioni sul tema) nei film successivi.
Cane che abbaia non morde, al cinema dal 27 aprile il lungometraggio d’esordio di Bong Joon-ho
La storia di Cane che abbaia non morde è, all’apparenza, piuttosto semplice. Yun-ju lavora come ricercatore universitario e vive con la moglie Eun-sil, in attesa del loro primo figlio, in un grosso complesso residenziale di periferia. La carriera stenta a decollare, con una cattedra che non gli viene mai assegnata e anche il rapporto con la moglie non è dei migliori. Yun-ju è particolarmente frustrato su tutti i fronti e si convince presto che la ragione principale del suo disagio sia il continuo e fastidioso abbaiare di un cane, che proviene giorno e notte da un appartamento nel condominio. Inizia una vera e propria caccia e uccide brutalmente due cani tra una peripezia e l’altra. Un giorno Hyun-nam, una ragazza che lavora in un ufficio amministrativo del condominio, coglie in flagranza Yun-ju, ma senza vederlo in volto: il suo obiettivo diventa quello di catturarlo. Le cose si complicano quando Eun-sil decide di acquistare un barboncino nano…
Cane che abbaia non morde si presenta come una dark comedy con un protagonista in preda alla paranoia per un problema banale come l’abbaiare di un innocuo cagnolino, ma scopre presto le sue carte e sfodera tutta una serie di riflessioni sull’essere umano e sulla società in cui la storia è ambientata. Un’umanità cinica in una società classista in cui l’omicidio di un cane è “solo” la punta dell’iceberg della follia. Ciascun personaggio diventa un simbolo e attraverso il ritratto caustico e brutale dei suoi protagonisti, il film racconta una storia di lotte e di soprusi, di prevaricazioni e vizi (con qualche raro sprazzo di virtù), di ossessioni e fallimento. Yun-ji e la moglie, Huyn-nam e la sua amica, l’oscuro portiere del palazzo e tutti i personaggi in scena sono metafora e maschera. Una maschera che, però, è grottescamente realistica.
La sceneggiatura è brillante, il ritmo incalzante, vi è una certa tensione che fa stare scomodi sulla poltrona. E via via che passano i minuti la risata (perché si ride, parecchio) si fa sempre più amara, man mano che si fa strada la consapevolezza di quel che sta andando veramente in scena. Bong Joon-ho ci fa leggere oltre le trovate bizzarre e smaccatamente ridicole. Ed ecco che questo “Parasite ante litteram” risuona come una storia di faticosissima sopravvivenza in una società che umilia, che spegne e che costringe le persone a compiere gesti impensabili dettati da una pressione schiacciante. Cane che abbaia non morde è un film che consigliamo di non perdere e che finalmente trova luce anche in Italia grazie alla distribuzione di P.F.A. Films ed Emme Cinematografica. Dal 27 aprile al cinema.