La casa che brucia: recensione della serie thriller giapponese Netflix

Si trova su Netflix a partire dal 13 luglio scorso la prima (e presumibilmente ultima) stagione di La casa che brucia (qui il trailer), serie giapponese tratta dal manga Burn The House Down, pubblicato fra il 2017 e il 2021. Negli ultimi anni, le produzioni audiovisive orientali stanno spopolando sempre di più, nell’animazione, nella serialità e nel cinema, spesso dandoci l’opportunità di scoprire titoli molto interessanti e che col tempo sono diventati iconici. Scoprite con questa recensione se è questo il caso anche per questa serie.

Indice:

• Trama
• Analisi tecnica
• La narrazione
• Conclusioni

Trama – La casa che brucia Recensione 

Tredici anni prima del punto in cui prende avvio la storia, la famiglia Mitarai è stata sconvolta da un incendio che ha completamente distrutto la loro casa. Un incendio di cui la madre della famiglia si addossa totalmente la colpa. In seguito divorzia dal marito, il quale si sposa con un’amica della sua ex moglie. Anzu è però convinta che sua madre sia innocente che invece la vera colpevole sia la nuova moglie di suo padre. E così, tredici anni dopo l’incendio, sotto mentite spoglie, si fa assumere come domestica della nuova moglie di suo padre, cercando indizi per svelare finalmente la verità. Ovviamente la questione non sarà semplice e Anzu si ritroverà coinvolta in un intrigo di bugie, verità nascoste e a rischio continuo che il suo piano fallisca.

Analisi tecnica – La casa che brucia Recensione

Da un punto di vista tecnico, soprattutto per quanto riguarda la parte visiva, La casa che brucia è un buon prodotto. Ottima la fotografia, che rende suggestivi i flashback che riguardano l’incendio e che viene usata spesso come strumento per creare tensione, diventando improvvisamente più scura sui primi piani di personaggi con intenzioni malvage. Molto buona anche la regia, sempre suggestiva, e che riesce a dare il giusto risalto ad ogni aspetto della seria: la bellezza di alcuni ambienti, l’inquietudine di alcuni personaggi, la malvagità di altri.

Molto funzionale e ben realizzato è anche il montaggio, visto che si passa spesso e con una certa fluidità da momenti che si svolgono nel passato ad altri ambientati nel presente, oltre a passare spesso da un personaggio all’altro. Si poteva correre il rischio di rendere il tutto poco chiaro, ma per fortuna un buon montaggio viene in nostro aiuto. Ottime sono anche tutte le interpretazioni. C’è invece qualche problema per quanto riguarda la sceneggiatura, che andremo ora ad analizzare. 

La narrazione – La casa che brucia Recensione 

La narrazione risulta perlopiù molto intrigante e questo thriller vi terrà incollati allo schermo. Tuttavia, ci sono alcuni problemi di scrittura: il ritmo risulta a volte discontinuo e si passa dal thriller ad alta tensione a momenti quasi comici ad altri passaggi che mettono a serio rischio la sospensione dell’incredulità. Inoltre due personaggi, quello della sorella di Anzu e una loro amica sono caratterizzati in modo troppo simile e confonderli non è difficile.

Oltre a ciò, alcuni passaggi sono poco chiari e non si capisce bene come si è arrivati a quel punto. In particolar modo tutto ciò che riguarda il personaggio di Shinji, figlio minore dell’antagonista, risulta poco chiaro e molto confusionario, soprattutto per ciò che riguarda i rapporti che ha con i personaggi attorno a lui. 

Conclusioni – La casa che brucia Recensione

In generale, si tratta di una serie TV assolutamente consigliabile. Sono 8 episodi della durata che varia fra i 40 e i 50 minuti ciascuno, fruibile in un paio di giorni se si ha abbastanza tempo. Al netto di alcuni evidenti difetti di sceneggiatura, nel complesso La casa che brucia si lascia guardare e siamo sicuri che i personaggi protagonisti di questa vicenda vi interesseranno e sarete curiosi di saperne sempre di più. Difficile prevedere se questo show rientrerà nelle produzioni orientali diventate celebri in questi anni, come Squid Game o Alice in Borderland, ma, iconica o meno, si tratta di una serie TV che intrattiene e intriga a dovere.