Shelter: la recensione dei primi episodi della serie mystery di Amazon

Tratta dai romanzi di Harlan Coben, la nuova serie young adult di Prime Video è il giallo estivo di cui potremmo avere bisogno

Dal 18 agosto sono disponibili su Prime Video i primi tre episodi della nuova serie Amazon Original Shelter. Una serie, tratta dal primo libro della trilogia di romanzi young adult di Harlan Coben, incentrata sui tentativi del giovane Mickey Bolitar (Jaden Michael) e dei suoi amici di far luce sul mistero che avvolge una tranquilla cittadina del New Jersey e i suoi abitanti. Fondendo assieme mystery e teen drama questi primi episodi pongono così le basi per un’avventura che non si preannuncia né semplice né breve, ricca com’è di personaggi, risvolti inaspettati e segreti da svelare.

Adattata per il piccolo schermo dal suo stesso autore assieme alla figlia Charlotte, questa trasposizione del primo capitolo della saga di Mickey Bolitar riproduce infatti – in una storia, a differenza della maggior parte degli altri lavori di Coben, pensata espressamente per un target più giovane – il senso del mistero di uno scrittore non nuovo ad adattamenti dai suoi romanzi (Non dirlo a nessuno di Guillaume Canet). Quello che ne esce, almeno a giudicare dalle premesse, è una serie che riesce a coinvolgere, facendoci immergere sin da subito in un mistero intricato e affascinante, che inizia quasi come un coming of age apparentemente soprannaturale (strizzando l’occhio a serie come Stranger Things o The Midnight Club) e si trasforma in tutt’altro.

Indice:

Trama – Shelter recensione

In seguito alla tragica e improvvisa morte del padre in un incidente stradale, l’adolescente Mickey Bolitar è costretto a tornare nel paese natale del genitore, a casa della zia paterna Shira (Constance Zimmer). Ma Kasselton, New Jersey, si rivela meno pacifico di quel che sembra. Una cittadina apparentemente come tante che però nasconde al suo interno più di un segreto, dalla misteriosa casa “stregata” alla fine del vialetto fino alle storie di rapimenti e sparizioni di giovani studenti.

È proprio la scomparsa improvvisa di uno di questi, la matricola Ashley (Samantha Bugliaro), a insospettire Mickey e a convincerlo a indagare proprio partendo da quella casa e dalla sua anziana proprietaria che sembra conoscere un po’ troppo bene lui e suo padre. Improvvisandosi investigatore assieme agli outsider Spoon (Adrian Greensmith) ed Ema (Abby Corrigan), Mickey finirà così ben presto nel bel mezzo di un mistero ben più grande di lui, che parte dal passato della sua famiglia e arriva a confondersi nientemeno che con la grande Storia.

Shelter recensione

Shelter. Amazon Studios

Partire col piede giusto

Prendete una piccola cittadina americana con un oscuro passato fatto di case stregate e ragazzini scomparsi, aggiungeteci un mistero che pare ammantare ogni cosa di un’aura irreale e condite il tutto con una spruzzata di mystery e teen drama. Avrete su per giù qualcosa di simile a Shelter. Una serie, tratta dal ciclo di romanzi di Harlan Coben, che sembra partire nel modo migliore, costruendo, episodio dopo episodio, un mistero sempre più intricato e affascinante.

È proprio questo approccio non scontato a un materiale non sempre facile da maneggiare, tra toni e generi differenti, personaggi eterogenei e dinamiche tutte da scoprire, a fare di questi primi episodi un mix coinvolgente quanto basta per voler continuare la visione. Una storia che occhieggia a un immaginario ben preciso, situato tra l’horror e il thriller (da Black Phone fino, ovviamente, all’universo orrorifico di Stephen King), ma sa imprimere al suo sviluppo una certa dose di originalità e imprevedibilità, smarcandosi presto dai debiti e dai modelli più evidenti.

Shelter recensione

Shelter. Amazon Studios

Tra giallo e thriller

A uscirne è così una serie che, sebbene ridimensioni i toni più cupi e adulti dei lavori precedenti dell’autore, non perde mai di vista la sua anima gialla e thriller. Un lavoro, esaltato anche dalle regie di Patricia Cardoso, Edward Ornelas e Christina Choe, che sa creare le giuste atmosfere e rilanciare il suo mistero ancora e ancora, mantenendone fino all’ultimo intatta l’ambiguità, quel confine sottile tra realtà e soprannaturale.

Sono proprio la storia e le atmosfere, del resto, a fare la differenza in una serie come Shelter, a permettere di soprassedere su interpretazioni non sempre all’altezza (il poco incisivo protagonista interpretato da Jaden Michael) e a sorvolare su alcune dinamiche sin troppo risapute (gli amori complicati o tormentati di giovani e adulti a un passo dallo stereotipo). Una costruzione dell’intreccio e della tensione che non ha niente da invidiare ai prodotti più popolari e apprezzati del genere e che si spera la serie riesca a mantenere sino alla fine.

Shelter recensione

Scelter. Amazon Studios

Il mystery dell’estate?

In questa storia che scava nel passato – famigliare, cittadino, storico –, dove le colpe dei padri ricadono tragicamente sui figli e ciò che è stato può sempre tornare a essere, è come se Coben trasformasse i suoi eroi tragici in una sorta di loro versione più giovanile e leggera senza togliere, per questo, nulla al dramma della vicenda o a una costruzione dell’intreccio mai infantile o semplicistica.

Giocando su generi e immaginari differenti, dal thriller dalle sfumature horror al racconto di formazione soprannaturale, Shelter si dimostra così una serie certo derivativa ma capace di esercitare comunque un suo fascino. L’unica cosa che rimane da capire è se la scommessa di puntare a un target differente dal pubblico abituale delle trasposizioni dell’autore si rivelerà vincente. Quello che è certo è che Shelter potrebbe tranquillamente essere davvero, con la sua leggerezza di toni e la sua complessità di scrittura, la serie mystery dell’estate.

Shelter

Voto - 7

7

Lati positivi

  • La serie sa gestire bene il suo mix tra thriller, giallo e teen drama
  • Il mistero alla base, per quanto si è potuto finora vedere, è coinvolgente e ben costruito

Lati negativi

  • Alcune interpretazioni non sono sempre all'altezza e la componente teen a volte cade nello stereotipo
  • Non è scontato che questa storia più adolescenziale rispetto agli altri titoli dell'autore trovi effettivamente riscontro in un pubblico più giovane o riesca a soddisfare anche i fan delle opere più mature

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2 commenti

  • Elena Campeotto ha detto:

    Che spettacolo presentare TRE episodi !!!!! Ma altri tre li vediamo a novembre????

  • Ernesto ha detto:

    Cara Elena Campetto, lo so che ultimamente va di moda lamentarsi per ogni cosa (si, il Covid ha distrutto le vostre fragili esistenze). Ma ti assicuro che ogni settimana verrà pubblicato un nuovo episodio. Respira e rilassati dunque.

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