Aggro Drift: recensione del film di Harmony Korine – Venezia 80
Harmony Korine torna a Venezia con Aggro Drift, un'esperienza sensoriale più che un film, sperimentale e innovativo
È fuori concorso uno dei film più divisivi della 80sima mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, Aggro Drift, di cui vi proponiamo la recensione. Diretto dal sempre discusso Harmony Korine, regista del tanto acclamato Gummo, presentato proprio a Venezia ormai 26 anni fa. Sempre provocatore Korine, imprevedibile e alla continua ricerca di qualcosa di diverso da quanto fatto in precedenza, annoiato a tal punto dal cinema da dire di aver abbandonato la forma narrativa (ed effettivamente è anche piuttosto evidente). Anzi, l’unica cosa che potrebbe un giorno riportarlo ad una forma tradizionale di cinema sembra essere una sceneggiatura che Terrence Malick ha scritto apposta per lui.
È piuttosto difficile stare dietro alle dichiarazioni del regista, che in conferenza stampa si è presentato con una maschera da diavolo, presente anche nel film. Ma in fondo anche questo è parte del suo fascino. Non sorprende perciò che di Aggro Drift se ne siano dette (e a questo punto anche viste) di tutti i colori, a partire dalla misteriosa collaborazione con Travis Scott, all’insolito utilizzo di termocamere per l’intera durata del film. Non poteva quindi non dividere un’opera del genere, tra chi urla al genio visionario e chi professa con convinzione la sua follia. Secondo noi però la verità sta nel mezzo.
Indice
Nuovo Inferno americano – Aggro Drift, recensione
Come dicevamo nell’introduzione di questa recensione, Aggro Drift non segue una narrazione lineare, per cui più che di trama si può parlare di una sorta di canovaccio. L’unico protagonista del film è Bo, il migliore assassino del mondo il cui dono però ne è anche la condanna. Bo ammazza gente per soldi per garantire a sua moglie ed i suoi figli una vita agiata e serena, nel mentre lui combatte i demoni dell’inferno.
Considerando l’aspetto visivo del film si potrebbe dire quasi che Bo vive davvero all’inferno, una terra in cui gli esseri umani non sono altro che un bagliore infuocato e i nemici hanno l’aspetto del diavolo, professando loro stessi di essere figli di Satana. Korine sembra aver estremizzato i valori dell’americano più conservatore inscenando una società in cui il bene si scontra al male in un’accezione cristiana e al mondo non resta nient’altro che le armi e la famiglia. Si potrebbe provare a filosofeggiare all’infinito sul significato di Aggro Drift, ma a parer mio è un lavoro fine a sé stesso, essendo l’intento del film un altro.
(video)Gioco e innovazione – Aggro Drift, recensione
È lo stesso Korine a dire di essere annoiato dal cinema attuale ed il suo intento sembra infatti quello di giocare con l’immagine nel tentativo di ritrovare la gioia ornai persa da questa forma d’arte. Non si può neanche parlare più di cinema dinanzi ad un prodotto del genere, piuttosto di un esperienza sensoriale, un rave party all’interno di una sala cinematografica che subisci piuttosto che vivere attivamente. Facendo sempre riferimento alle dichiarazioni del regista, egli stesso afferma di voler fare ciò che viene dopo il cinema ed effettivamente rompe ogni regola o canone cinematografico creando un’opera d’arte audiovisiva più che un film per come siamo soliti intenderlo.
Non a caso le reference non sono i film ma i videogiochi ed effettivamente l’immaginario di un GTA sopra tutti è pienamente ravvisabile. Aggro Drift infatti vive di immaginario, che siano i First Person Shooter alla Call of Duty, i videoclip alla Travis Scott maniera o il già citato contesto biblico. Nel bene o nel male il film sortisce un effetto forte su chiunque, mai vista una sala abbandonata da così tante persone, nel mentre quelli rimasti muovevano la testa a ritmo di “musica”. Con un lavoro del genere ci appare quindi superfluo esprimere un giudizio e preferiamo affidarlo alla soggettività del singolo. Che piaccia o meno infatti, siamo dinanzi ad una forma d’arte innovativa che sfrutta ogni mezzo moderno a sua disposizione (IA compresa) per creare qualcosa di mai visto prima. Chissà cosa ci aspetterà in futuro, nel frattempo Harmony Korine ha iniziato a farsi una sua idea.