Fingernails: recensione del film con Jessie Buckley e Riz Ahmed su Apple TV+
Il nuovo film del regista greco Christos Nikou è disponibile su Apple TV+ dal 3 novembre
Presentato alla 18ª edizione della Festa del Cinema di Roma e disponibile a partire dal 3 novembre 2023 sul servizio streaming Apple TV+, Fingernails – Una diagnosi d’amore vede protagonisti Jessie Buckley e Riz Ahmed. Diretto da Christos Nikou, il film racconta una storia d’amore attraverso una narrazione originale, nuova e leggermente distopica. In un mondo dove la tecnologia è sempre più presente e affidabile, Fingernails – Una diagnosi d’amore (qui il trailer) s’interroga su una possibilità vicina e, un giorno, forse, facilmente attuabile.
Indice
- Trama
- Sentimenti che non dovrebbero avere nulla a che fare con la tecnologia
- Una distopia che consente la libera scelta
Trama – Fingernails, la recensione
In un mondo dove esiste una macchina capace di stabilire l’autenticità dell’amore tra due persone, la maggior parte delle coppie si è sottoposta al test, lasciandosi o rimanendo insieme in base alla compatibilità. Anna e Ryan hanno ottenuto il 100% e non hanno quindi di che preoccuparsi. Anna si sente estremamente e anche inspiegabilmente attratta dall’istituto dell’amore dove vengono effettuati i test a seguito di esercizi volti ad avvicinare le coppie. Coppie che spesso non hanno alcuni motivo per dubitare del loro rapporto, ma ormai si tratta del presente, dell’oggi, di un test che prima o poi, probabilmente, tutti faranno o vorranno fare. Quando Anna, a seguito di un colloquio, può scegliere se lavorare come insegnante o presso l’istituto dell’amore, sceglie con entusiasmo la seconda possibilità e viene affiancata ad Amir, uno dei migliori esaminatori di coppie. Tra persone che ottengono lo 0% e altre che arrivano al desiderato 100%, esiste anche il 50%, che indica che solo uno dei 2 è realmente innamorato dell’altro, ma non si può stabilire chi dei 2. Come Anna, anche Amir ha una relazione stabile e certificata, eppure qualcosa scatta tra loro, fino a quando Anna non vede altra alternativa che ripetere il test con Ryan nella quasi speranza che il risultato sia diverso dalla volta precedente.
Sentimenti che non dovrebbero avere nulla a che fare con la tecnologia – Fingernails, la recensione
Con protagonisti gli straordinari Jessie Buckley e Riz Ahmed, Fingernails è un racconto velato di un soave romanticismo, un sentimentalismo nascosto e schiacciato da una macchina che uccide e conforta al tempo stesso. Distruggendo forse un libero arbitrio che non fa che causare ansie, tensioni, incertezza e pone le persone di fronte a scelte troppo importanti e dal quale dipende il benessere più puro e primordiale, quello dell’amore, la tecnologia ragiona su una compatibilità che non ha mezze misure, o è nulla o è realmente sentita solo da una delle due parti coinvolte o è totale. L’istituto dell’amore è il luogo dove si assiste a esercizi che cercano di avvicinare coppie che, molto spesso, non hanno nessun motivo per dubitare del loro legame, ma che scelgono spontaneamente di fare il test, attraverso prove che possono apparire estreme, spaventose e che spingono oltre i propri limiti, un confine che solo con chi si ama ci si sentirebbe in grado di varcare. Moderato e semplice nella messa in scena, il sentimentalismo, il romanticismo di Fingernails è tutto negli sguardi, negli occhi che si incontrano e negli animi che ci riconoscono.
Tra una dolcezza e una tenerezza spesso offuscata dalla parte finale del test, violenta e infinitesimale nell’importanza che rappresenta, Fingernails affida a uno strumento tecnologico la connessione umana, il sentirsi vicino a qualcuno, e lo fa con grande convinzione, con naturalezza, nell’inafferrabile sollievo di non aver scelto la persona sbagliata, credendo fosse quella giusta. Non è importante sapere perché per i personaggi di Anna e Amir lasciarsi andare a ciò che sentono e provano sia così difficile, forse l’intesa stabilita da una macchina dà più certezze di quante ne potrebbe dare la sensazione, l’emozione, l’intesa che si sente nei confronti di qualcuno. C’è come una liberazione, un alleggerimento di responsabilità, una diagnosi tecnica che non può sbagliare: se è vero amore perché il test ha dato un risultato positivo forse non vale neanche la pensa di impegnarsi, giorno dopo giorno, per rendere quel legame unico, speciale, nuovo, vero. Dagli sguardi dei due personaggi trapela, con un impeto delicato ma sempre più trascinante, la complicità, il bisogno di contatto, l’alchimia, l’amore: è raffinato, discreto e tenue, ma riconoscibile, distinguibile, come se dai loro occhi si librasse nell’aria invadendo gli angoli della stanza, prima di svanire con una calma disturbante, resa istantanea dalla mente, che comanda al cuore.
Una distopia che consente la libera scelta – Fingernails, la recensione
La necessità di sicurezza supera in Fingernails il coraggio di abbandonare una certezza, un 50% contro un 100%, una sensazione, un’impressione, un legame che potrebbe anche sfumare. Fingernails è a tutti gli effetti una storia d’amore, o per meglio dire, la storia di un amore in un futuro distopico che somiglia terribilmente al nostro domani, un giorno in cui la tecnologia interverrà su ciò che si può provare, essendo capace di sentire le reazioni del nostro corpo. Non è però la tecnologia che obbliga o costringe, ma perché non sottoporsi al test se si è sicuri della propria relazione? E come poter realmente fare finta di uno 0% stabilito dopo test, prove e tutte i fattori che dovrebbero contribuire ad avvicinare due persone?Sulle note di Total Ecipse of the Heart di Bonnie Tyler e Only you di Yazoo le domande in Fingernails possono rimanere aperte, perché una risposta forse non esiste. Ma la riflessione è forte, lampante, naturale e sorge spontanea una nascosta richiesta a se stessi: cosa sarebbe giusto fare?
Fingernails - Una diagnosi d'amore
Voto - 7.5
7.5
Lati positivi
- Una narrazione nuova per un racconto sentimentale
- Ottima recitazione