American Horror Story: Delicate – La recensione del primo episodio
Una donna che dovrebbe vivere la maternità che tanto aspettava e che, invece, si ritrova a vivere un incubo: cosa ne pensiamo della nuova stagione di American Horror Story?
American Horror Story: Delicate sbarca su Disney+ con il primo episodio della sua dodicesima stagione. Per la prima volta, i produttori hanno deciso di dividere questa stagione in due parti, facendo uscire i primi cinque episodi nel 2023 e, il resto, nel 2024. Una scelta che, a differenza di quanto si possa pensare, non è stata presa per marketing ma piuttosto per lo sciopero indetto da SAG-AFTRA. Sappiamo già che ci sarà un rinnovo per una tredicesima stagione, ma cosa ne pensiamo di questa nuova storia della serie?
Indice
- Trama
- La satira contro Hollywood e il mondo del lavoro di oggi
- Una nuova versione di Rosemary’s baby ambientata ai nostri giorni
- Conclusioni
Trama – American Horror Story: Delicate, la recensione
American Horror Story: Delicate offre una narrativa intensa e contorta, basata sul romanzo Delicate Condition di Danielle Valentine. La storia ruota attorno ad Anna, interpretata da Emma Roberts, una celebre attrice che, insieme al compagno Dexter, Matt Czuchry, affronta una lunga e faticosa lotta per concepire tramite fecondazione in vitro. Una volta che il sogno diventa realtà, l’entusiasmo iniziale si trasforma in un incubo quando una figura misteriosa, interpretata da Cara Delevingne inizia a perseguitarla. La comparsa di Siobhan Walsh, amica di Anna, aggiunge ulteriori livelli di complessità, sollevando domande sulla lealtà e sulla genuinità dei personaggi.
La satira contro Hollywood, il mondo del lavoro di oggi e la maternità – American Horror Story: Delicate – la recensione
Nonostante Ryan Murphy si sia dimostrato un ottimo showrunner, la sua decisione di affidare la storia a Halley Feiffer si rivela azzeccata, portando una freschezza e un approccio nuovo alla serie. Come abbiamo già detto, la storia si basa sul romanzo Delicate Condition di Danielle Valentine e decide di offrire uno sguardo piuttosto cupo, ma anche realistico, su quel che significa vivere la maternità in un mondo che, spesso, non supporta le donne nel farlo. Quel che dovrebbe essere un momento lieto si trasforma, così, in un’attesa angosciante che procura solo malessere ad Anna, quest’ultima fulcro di tutta la stagione. La serie offre un retroscena sulla maternità, mostrando la difficile realtà dell’essere madri ai giorni nostri, attraverso gli occhi di un’icona del cinema che lotta per diventare madre. Per la protagonista, il tentativo di conciliare il desiderio personale di maternità con le pressioni della società e le sue ambizioni personali diventa oppressivo. Ciò che American Horror Story: Delicate ci mostra è un racconto tutt’altro che positivo della maternità, ed anzi, totalmente contrario alle tante descrizioni idealizzate che se ne fanno.
Lungi dalla paura di dire la sua, American Horror Story muove una critica forte e decisa nei confronti del mondo dello spettacolo e, in particolare, verso quello di Hollywood. Lo vediamo con Siobhan Corbyn, interpretata da Kim Kardashian, agente di Anna e, teoricamente, sua migliore amica. Perché teoricamente? Perché non ci fidiamo poi molto delle strane vitamine che invita Anna a prendere per il bambino. Ma siamo ancora al primo episodio e, quindi, ci vorrà ancora un po’ per inquadrare tutti i personaggi.
Una nuova versione di Rosemary’s baby ambientata ai nostri giorni – American Horror Story: Delicate – la recensione
Avevamo avuto questa impressione già all’uscita del poster ma i primi quaranta minuti ce lo hanno confermato: il legame tra American Horror Story: Delicate e Rosemary’s Baby, grande classico horror del 1968 diretto da Roman Polański, è evidente. Insomma, Ryan Murphy e Halley Feiffer decidono di modernizzare la narrazione di questo classico, ambientandolo ai nostri giorni e vedendo Anna come una novella Rosemary. La trama si sviluppa con sottili omaggi al film, mentre la gravidanza di Anna diventa il fulcro di una narrazione intrisa di oscurità e suspense.
Come in Rosemary’s Baby, la serie gioca con la paranoia e l’angoscia legate alla gravidanza, introducendo una figura misteriosa interpretata da Cara Delevingne che segue Anna ovunque, aggiungendo una componente di terrore psicologico e facendo eco alle paure di perdita di controllo e manipolazione che caratterizzavano il film originale. Adattando la narrazione alle complessità della società contemporanea e alle sfide affrontate dalle donne nel perseguire la maternità oggi, gli showrunners hanno deciso di reinterpretare questo grande classico.
Conclusioni – American Horror Story: Delicate, la recensione
Streghe, Magia Nera e Occulto: American Horror Story: Delicate (qui il trailer) sembra riportarci a stagioni come Coven che tanto l’hanno resa celebre. Con un solo episodio all’attivo, non possiamo ancora esprimerci molto ma speriamo che i restanti episodi confermino le prime impressioni positive. Per la prima volta, la serie non vede la presenza di Ryan Murphy, suo creatore, nella storia, ma questo potrebbe essere un bene. Soprattutto nelle stagioni precedenti, AHS sembrava aver perso il mordente che l’aveva caratterizzata, lasciando gli spettatori alquanto insoddisfatti. Delicate potrebbe riscattare nuovamente questo titolo? Noi speriamo vivamente di sì!
American Horror Story: Delicate
Voto - 6.5
6.5
Lati positivi
- La direzione della storia da parte di Halley Feiffer potrebbe risollevare la serie
- La satira ad Hollywood
Lati negativi
- Gli interpreti non convincono molto
- Il rischio di ricalcare un classico dell'horror e cadere nella banalità