Yu Yu Hakusho: recensione della serie tv tratta dall’omonimo manga

Yu Yu Hakusho, l'adattamento seriale dell'amato manga di Yoshihiro Togashi, fa il suo atteso debutto su Netflix: ecco cosa ne pensiamo.

Yu Yu Hakusho, l’adattamento seriale dell’amato manga di Yoshihiro Togashi, fa il suo atteso debutto su Netflix in una produzione che riesce a lasciare un’impressione complessivamente positiva nonostante alcune incertezze. Ecco cosa ne pensiamo di questa nuova serie tv Netflix. 

Indice 

Trama – Yu Yu Hakusho recensione

Yu Yu Hakusho segue la storia di Yusuke Urameshi, un giovane teppista con un cuore molto più sensibile di quanto sembri. La sua vita prende una svolta drammatica quando, in un atto impulsivo per salvare un bambino, muore accidentalmente. Tuttavia, il suo destino si rivela inaspettatamente diverso quando scopre di essere stato scelto per svolgere il ruolo di detective del Mondo degli Spiriti. Botan, la guida spirituale incaricata di accompagnare Yusuke nell’aldilà, lo presenta al Piccolo Enma, sovrano del Mondo degli Spiriti. Enma offre a Yusuke la possibilità di tornare in vita a condizione che accetti di svolgere incarichi legati a fenomeni soprannaturali e creature demoniache che minacciano il mondo umano. Così, inizia la nuova vita di Yusuke come detective spirituale.

Yu Yu Hakusho

Robot Communications

Nel corso della serie, Yusuke si trova a dover affrontare avversari sempre più potenti e minacce sovrannaturali, stringendo alleanze con altri personaggi eccezionali. Tra i suoi compagni di avventura ci sono Kurama, un demone dalle abilità straordinarie, Hiei – un guerriero dagli occhi di fuoco – e Kuwabara, un compagno di liceo con una forza e un coraggio sorprendenti.

Un adattamento fedele ma anche sintetico  – Yu Yu Hakusho, la recensione

Yu Yu Hakusho si presenta su Netflix come una nuova serie live-action che cerca di portare il classico manga di Yoshihiro Togashi sullo schermo così da catturare l’essenza della storia originale, con l’obiettivo di raccogliere un pubblico quanto più vasto possibile. Tutto ha inizio dalla morte di Yusuke, dopo il tentativo di salvare una bambina. Ma non tutto è come può sembrare. La sua morte non è il punto finale della sua storia, quanto piuttosto l’inizio di un’avventura sovrannaturale che lo porterà a diventare un detective del Mondo degli Spiriti. Il manga, terminato quasi trent’anni fa, viene riportato in vita, in modo piuttosto differente da quel che Netflix ha fatto con One Piece

Yu Yu Hakusho

La serie di One Piece, infatti, è stata non solo adattata, ma anche trasformata e piegata allo stile occidentale, perdendo quelle caratteristiche propriamente nipponiche presenti nel manga. Con Yu Yu Hakusho, le cose sono diverse: ci troviamo davanti ad un adattamento piuttosto fedele all’originale, che decide di mantenere le caratteristiche tipiche dello stile nipponico. Questo è senz’altro un elemento che fa particolarmente apprezzare questa serie, in quanto gli showrunners sono riusciti a catturare le stesse caratteristiche del manga da cui è nato. Tuttavia, a essere tagliati fuori sono i toni lenti, scolastici e poco interessanti. La serie assume un tono più movimentato, attivo e interessante, entrando da subito nel pieno dell’azione e introducendo i personaggi più importanti. 

Personaggi accattivanti e scontri ben strutturati – Yu Yu Hakusho recensione

Guardando Yu Yu Hakusho una cosa è evidente fin da subito: il budget a disposizione degli showrunners e dei produttori è stato sicuramente maggiore di molte altre produzioni nipponiche del genere. Lo si vede nei costumi, nelle coreografie e nel modo in cui tutto viene realizzato. Certo, bisogna sempre tenere a mente che ci si trova davanti a una produzione nipponica che segue fedelmente un modus operandi ben preciso.

Stiamo parlando dell’overreacting – cioè mettere in scena qualcosa che sia quasi sopra le righe, un po’ eccessivo. Lo si trova in questo caso nella realizzazione dei costumi cosplay e degli effetti che potremmo trovare solo in questo tipo di genere. Gli effetti speciali, le transizioni e le scene action riescono a mantenere un livello alto, tenendo sveglia l’attenzione dello spettatore e risultando all’altezza anche di produzioni occidentali.  Con coreografie ben curate, effetti speciali visivamente accattivanti e un impegno fisico evidente da parte degli attori, Sho Tuskikawa riesce a restituire credibilità e intensità ai combattimenti live-action, superando le aspettative degli spettatori.

Yu Yu Hakusho

A lasciarci con qualche dubbio dopo i primi episodi sono stati i personaggi e il modo in cui vengono realizzati. Molti di loro, infatti, sono piuttosto estrosi e non sempre sembra essere riuscito facile alla produzione renderli al meglio. Si è cercato di trovare un punto di incontro tra il rendering in CGI e l’utilizzo di costumi ben realizzati, lasciando comunque spesso, purtroppo, la sensazione di essere davanti ad una serie di cosplay. 

Conclusioni – Yu Yu Hakusho recensione

Nonostante alcuni compromessi nella trama e nell’approfondimento dei personaggi, la serie tv si distingue per la sua azione e la cura visiva, posizionandosi come una delle produzioni live-action da tenere d’occhio. Con un budget abbastanza elevato, Yu Yu Hakusho riesce a usare lo stile nipponico in un prodotto che potrebbe confrontarsi con molti altri prodotti occidentali. La speranza per una potenziale seconda stagione alimenta l’entusiasmo dei fan, confermando il successo di questa nuova incarnazione di un classico manga.

Yu Yu Hakusho

Voto - 7.5

7.5

Lati positivi

  • Adattamento fedele al manga originale e ben fatto
  • Coreografie ben curate, effetti speciali visivamente accattivanti e un impegno fisico evidente da parte degli attori

Lati negativi

  • Forse troppo sintetico in alcuni passaggi

    • La sensazione di vedere continue overreaction

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