Wonder – White bird: recensione del sequel di Wonder
La nostra recensione di Wonder - White bird, il film spin-off dell'acclamato Wonder con Julia Roberts.
Spin-off del film Wonder diretto da Stephen Chbosky con Julia Roberts e Jacob Tremblay, Wonder – White bird torna a portare sul grande schermo una storia di R.J. Palacio. Il film è infatti l’adattamento cinematografico della graphic novel intitolata A Wonder Story – Il libro di Julian. Tra i protagonisti il Julian del primo film Wonder, dal quale far partire una storia lontana nel tempo e nello spazio e che riporta a uno dei periodi più bui della Storia, quello del genocidio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale. Wonder – White bird vede nel cast i giovani Ariella Glaser, Orland Schwerdt e Julian Albans, insieme a 2 grandi star internazionali: Helen Mirren e Gillian Anderson.
Indice
Trama – Wonder – White bird recensione
Julian è stato espulso da scuola per atti di bullismo, una situazione presente anche nel nuovo istituto dove, memore di ciò che accaduto in precedenza, si trova diviso tra il coraggio di essere se stesso e il potere che erroneamente dà l’essere dalla parte di chi prende di mira il diverso, l’emarginato, l’individuo considerato scomodo o strano. Tornato a casa, dopo esser stato messo di fronte a una scelta difficile, ad accoglierlo a casa è la nonna Sara, rinomata artista che vive a Parigi. Una conversazione iniziata come tante si trasforma in un racconto storico, commovente, intimo e privato. È la storia di una bambina ebrea che viveva nella Francia collaborazionista del 1942.
Della sua infanzia tranquilla in Alsazia, prima di diventare bersaglio di francesi antisemiti e dei tedeschi. Tenuta inizialmente al sicuro grazie a tutti coloro che in Francia cercano di mettere in salvo gli ebrei perseguitati, la giovane viene poi salvata da Julian, un ragazzo affetto da poliomielite che prima teneva a distanza e che in passato non ha mai difeso durante azioni ai limiti della violenza che i compagni compivano contro di lui. Tra lei e Julian nasce un’inaspettata amicizia, mentre vive nascosta nel fienile e lui e la sua famiglia cercano di tenere la sua presenza segreta, lontana da nazisti e francesi collaborazionisti perennemente a caccia di ebrei tratti in salvo da qualche parte.
Il tema della gentilezza – Wonder – White bird recensione
Wonder – White bird parte con il personaggio di Julian di Wonder che, a seguito di episodi di bullismo dei quale è stato fautore, frequenta un istituto dove alcuni studenti vengono presi in giro e maltrattati dai coetanei. Questo è l’incipit che Marc Forster utilizza per raccontare la storia di una giovane ragazza ebrea nell’Alsazia del 1942, senza mai riprendere il personaggio di Julian, utilizzato come punto cardine tra le 2 opere e come pretesto per realizzare un film che parla di gentilezza.
È questo che la nonna di Julian vuole insegnargli, sottolineando come questa non abbia niente a che fare con il coraggio, con la bontà o la giustizia. Le parti storiche del film a funzionare maggiormente sono quelle che rappresentano un Paese, la Francia, diviso tra chi ha fatto di tutto per non permettere un genocidio e chi, fin da giovanissimo, era pronto a condannare a morte i propri concittadini a causa delle loro origini, le stesse che anni prima non erano motivo di odio.
A non convincere fino in fondo sono alcune soluzioni improbabili, quelle che ricercando uno scioglimento positivo perdono senso, sia dal punto di vista narrativo che da quello tecnico. Al dramma e alla suspence di tutti quei racconti che narrano il periodo del Nazismo e della persecuzione degli ebrei, si alterna la dolcezza e la tenerezza di due giovanissimi uniti da un legame imprevisto, nato per sfuggire a una morte atroce. Tutto riconducibile a quella gentilezza centrale nel film, ma spesso associata a metafore e matrici favolistiche che rimangono fini a se stesse, che non tornano a caricare d’intensità la pellicola.
Il fatto che Wonder – White bird sia una storia già vista, un periodo sempre importante da ricordare e del quale dare testimonianza, non fa che aumentare il bisogno di aggiungere qualcosa che non lo renda puramente informativo. Potrebbe anche esserlo, considerando l’importanza storica di ciò che racconta, ma Wonder – White bird non manca di componenti opportune ed efficaci per essere qualcosa di più, ma che nello sviluppo si rivelano sprecate.
Un’occasione mancata – Wonder – White bird recensione
Dal sentimento sincero che abbatte qualsiasi barriera che lega Julian alla compagna ebrea, all’ammirevole eroismo di chi ha dato la vita per proteggere gli altri, fino all’accanito insensato odio che durante la seconda guerra mondiale ha investito anche bambini e giovani ragazzi, al film sembra comunque mancare qualcosa. In particolare il rapporto che si instaura tra Julian e la coetanea che salva, che riprende la tematica della gentilezza, della comprensione e della difesa dei valori di un intero Paese, sembra non avere una chiusura del tutto coerente.
Arrivando ad abbracciare temi più contemporanei, come quello legato alla figura del bullo, che può sempre mettersi dalla parte di quelle persone che, in passato, aveva preso di mira e ignorato disagi e problemi. Indubbiamente commovente, Wonder – White bird è emozionante nella sua cornice d’evasione da un conflitto che si consuma a pochi metri di distanza, nella necessità di far volare la fantasia. È la connessione con quell’uccellino bianco che la ragazzina vede volare libero sopra quel fienile dove è rinchiusa, e la passione per il disegno che racconta e ferma volti e persone, a darle la forza anche quando ogni speranza è perduta.
Che il Julian del presente abbia imparato o no la lezione non è il fine ultimo della nonna Sara, che sicuramente spiega e ragiona su quella gentilezza tanto complessa da definire, quanto facile da sentire o poter trovare dentro di sé. Il simbolismo poetico del nuovo film di Marc Forster, attraverso la potenza dell’immaginazione e della fantasia, si riconduce alla natura, all’animo dei protagonisti, ad animali predatori e volatili inarrivabili, ma il significato profondo di ognuno di ciò che racconta e fotografa, non è unanimemente credibile, e rischia, a volte, di apparire forzato.
Con delle performance davvero straordinarie, dove a spiccare sono i giovani Ariella Glaser e Orland Schwerdt, rispettivamente la bambina salvata da Julian e lo Julian del passato, seguiti dai noti Gillian Anderson, Helen Mirren e anche Julian Albans, Wonder – White bird si fa portavoce di un messaggio sicuramente importante, ma non riesce ad arrivare al cuore.
Wonder - White bird
Voto - 6.5
6.5
Lati positivi
- Emozionante nei legami tra i personaggi
- Ridefinisce il concetto di gentilezza
Lati negativi
- Momenti della storia forzati
- Un sequel poco legato al film precedente