5 horror found footage che non vi faranno dormire la notte
L'horror found footage è esploso negli ultimi due decenni nello stesso modo degli slasher negli anni '80 e '90
La tendenza dell’horror found footage ha registrato un aumento di popolarità dopo il successo ottenuto da The Blair Witch Project, con numerose pellicole che adottano questo approccio per infondere tensione e catturare l’attenzione del pubblico. Il found footage è una strategia narrativa che si avvale dell’utilizzo di presento materiale ritrovato. Coloro che operano dietro le telecamere sono anche i personaggi della storia. Nonostante questa tipologia esistesse già prima che The Blair Witch Project ne diffondesse la popolarità, essa era stata impiegata diversi decenni prima anche in altre produzioni cinematografiche. Ecco 5 dei migliori horror found footage che vi faranno rabbrividire:
5 horror found footage che non vi faranno dormire la notte
The Poughkeepsie Tapes (2007)
The Poughkeepsie Tapes si presenta come un documentario, e la cruda rappresentazione realistica degli atti dell’assassino contribuisce a venderlo come tale. Tuttavia, ciò che lo contraddistingue è che non è affatto un documentario, bensì un mockumentary. In teoria, dovrebbe essere evidente che qualsiasi documentarista che trasmetta un livello così elevato di violenza grafica vedrebbe la fine della propria carriera, ma ciò non ha impedito alle persone di credere nella sua autenticità.
Il fatto che la MGM abbia accantonato il film ha alimentato ancora di più le speculazioni, suggerendo erroneamente che potesse contenere materiale snuff. Il film non è stato reso disponibile fino al 2014, ma oggi è molto più accessibile attraverso le piattaforme di streaming. Vale sicuramente la pena di vederlo.
Creep (2014)
Josef, impersonato da Mark Duplass, è un individuo solitario che sostiene di essere affetto da una malattia terminale e desidera registrare un video per il suo nascituro in Creep. Per realizzare questo progetto, assume un videomaker di nome Aaron, interpretato dal regista Patrick Brice, ma non trascorre molto tempo prima che la situazione assuma toni inquietanti. Presentando la situazione come la creazione di un messaggio per il suo futuro figlio, Josef guida Aaron attraverso situazioni sempre più strane e, attraverso continui “scherzi”, genera un crescente disagio nel cameraman. Il film si fa via via più cupo e bizzarro man mano che Aaron scopre che Josef non è sincero con lui, culminando in una conclusione scioccante.
The Visit (2015)
Il contributo di M. Night Shyamalan al found footage, The Visit, si presenta tanto inquietante quanto geniale. La trama segue due adolescenti inviati a trascorrere del tempo con i loro nonni mentre la madre si concede una crociera con il suo compagno. Durante la visita, i ragazzi notano comportamenti strani da parte dei nonni, e la situazione si fa via via più inquietante e angosciante. A mano a mano che emergono verità nascoste, i giovani cercano di creare un documentario di famiglia, catturando più di quanto avessero originariamente previsto.
Cloverfield (2008)
Cloverfield, diretto da Matt Reeves, è stato rilasciato quasi contemporaneamente a Paranormal Activity, con entrambi i film che hanno adottato una strategia di marketing virale. Tuttavia, la campagna promozionale di Cloverfield si è concentrata sull’offrire solo informazioni essenziali per creare suspense. La trama si svolge in una giornata apparentemente comune, quando un gruppo di amici celebra la partenza di un loro compagno trasferitosi in Giappone per lavoro. Tuttavia, la situazione si trasforma rapidamente in un’urgente corsa per la sopravvivenza. Questo horror svela creature mostruose e altre entità terrificanti, generando persino diversi sequel e spin-off.
Unfriended (2014)
In uno dei pionieri degli horror in stile Screenlife, Unfriended, ogni evento mostrato si svolge sullo schermo del computer di Blair (interpretata da Shelley Hennig). La trama si sviluppa attraverso la chat su Skype con il suo gruppo di amici, che si trasforma in caos quando un utente anonimo fa irruzione nella videochiamata per vendicarsi di uno scherzo fatto alla sua amica Laura (Heather Sossaman), che ha avuto conseguenze fatali. Il regista Leo Gabriadze dimostra abilità nel sfruttare i limiti del formato, incorporando annunci pop-up, Chatroulette, Spotify per mantenere l’attenzione del pubblico.