I 10 migliori film sulle dipendenze
I film incentrati sulle dipendenze sono importanti, ma possono essere difficili da guardare. Diamo un'occhiata alle rappresentazioni più brutali, ma oneste, della categoria
La realizzazione e la visione di film sulle dipendenze rappresentano sempre una sfida, ma sono fondamentali per mettere in luce uno dei problemi più diffusi nella vita di tutti i giorni. La dipendenza da sostanze è un problema con il quale individui e società combattono da innumerevoli anni, e continua a incidere sulla vita di molte persone ancora oggi. Nessun film può fornire soluzioni semplici per tutti, ma svolge un ruolo sensibilizzante ed empatico. Per questi motivi, tali film hanno un valore intrinseco e quelli che seguono sono tra i migliori nel trattare l’argomento, spesso offrendo una comprensione più approfondita e/o incoraggiando all’azione.
I 10 migliori film sulle dipendenze
Giorni Perduti (1945)
Don Birnham (interpretato da Ray Milland) è uno scrittore alcolizzato che confida al suo fratello e alla sua fidanzata di voler smettere di bere. Tuttavia, non appena si trova da solo, cede alla tentazione e si impegna in una disperata ricerca di alcol che gli sottrae l’intero fine settimana, anche se poi non ricorda nulla. Giorni Perduti rappresenta uno dei primi tentativi di Hollywood di affrontare l’alcolismo in modo realistico, attirando l’attenzione del pubblico. Il film non evita gli aspetti più oscuri della dipendenza, mostrando come Birnham lotti per il suo prossimo bicchiere. In questo modo, il film sconvolse il pubblico dell’epoca e si rivelò indimenticabile.
Panico a Needle Park (1971)
Tratto dalle opere dei rinomati Joan Didion e John Gregory, adattato dal romanzo di James Mills, Panico a Needle Park narra la vicenda di Bobby (interpretato da Al Pacino nel suo primo ruolo da protagonista) e Helen (Kitty Winn), una coppia disposta a qualsiasi cosa per ottenere la loro prossima dose. Il film rappresenta un approfondito studio dei personaggi, mostrando in modo realistico le conseguenze dell’inserimento dell’eroina nella vita di qualcuno e gli estremi a cui si può arrivare per ottenerla: dalla prigione al coinvolgimento nel lavoro sessuale, senza escludere nulla.
Inoltre, è girato con uno stile documentaristico che amplifica il suo impatto. Riguardo a questa scelta di ripresa, il regista Jerry Schatzberg ha dichiarato a Indiewire: “Ho sentito che fosse un approccio così sincero, ed è esattamente come volevo condurre il mio lavoro”.
Noi, I Ragazzi dello Zoo Di Berlino (1981)
Un film tedesco che affronta la storia di una giovane adolescente dipendente dall’eroina e le sfide finanziarie connesse a tale dipendenza, Noi I Ragazzi dello Zoo di Berlino emerge come uno dei film più impressionanti, toccanti e cupi degli anni ’80, se non addirittura di sempre.
Il film fa un uso magistrale della colonna sonora pop/rock di David Bowie (che appare anche in un cameo), catturando la vitalità e l’energia della giovinezza nelle prime sequenze, solo per sostituirla con brani più oscuri e ambient nella seconda metà del film, ricca di disperazione. Sebbene sia un’esperienza cinematografica traumatica e impegnativa, si rivela comunque potente nel rappresentare qualcosa che ha avuto e continua ad avere un impatto significativo sulla vita dei giovani. È importante notare che il film trae ispirazione da una storia vera.
Ritorno dal Nulla (1995)
Il film si basa sul romanzo omonimo di Jim Carroll e narra la storia dalla sua dipendenza dall’eroina sulle strade di New York City. Leonardo DiCaprio offre un’interpretazione straordinaria di Carroll, mostrandoci come perda tutto a causa della sua dipendenza. Una delle sequenze più intense del film è quella in cui Carroll affronta il periodo di astinenza dall’eroina. DiCaprio ha reso in modo veritiero il dolore e il tormento che le persone sperimentano nel perseguire una vita legata alla droga.
Via Da Las Vegas (1995)
Nicolas Cage è stato premiato con un Oscar per la sua interpretazione da protagonista in Via da Las Vegas, un film degli anni ’90 che, sebbene possa risultare difficile da guardare, riveste un’importanza fondamentale. La trama si basa su una premessa estremamente desolante, poiché segue la storia di uno sceneggiatore in preda all’alcolismo che, sentendosi privo di ogni motivo di vita, decide di recarsi nella città di Las Vegas con l’intenzione di abbandonarsi completamente all’auto-distruzione attraverso l’abuso di alcol.
Trainspotting (1996)
Trainspotting diretto da Danny Boyle rappresenta indubbiamente uno dei lavori cinematografici più crudi nell’affrontare il tema della dipendenza dall’eroina. Nonostante la maestria di Boyle nel creare un approccio artistico e affascinante su questo argomento, la pellicola si presenta come intensa, dolorosa e in certi momenti difficilmente guardabile.
La trama segue un gruppo di amici che risiedono in Scozia e si sforzano instancabilmente per soddisfare la loro dipendenza. La straordinaria interpretazione di Ewan McGregor nel ruolo principale contribuisce significativamente, e il film è intriso della sua narrazione che dipinge la cruda realtà della tossicodipendenza e la disperazione con cui i tossicodipendenti cercano le dosi. McGregor ha dichiarato a The Hollywood Reporter: “Dopo aver letto la sceneggiatura, ho pensato che fosse il ruolo di una vita, e si è rivelato essere proprio così”.
Requiem For A Dream (2000)
Requiem For A Dream, diretto da Darren Aronofsky, si presenta come un capolavoro che illustra in modo drammatico gli effetti devastanti della dipendenza da sostanze stupefacenti. Il film segue quattro individui animati da ambizioni e sogni grandiosi, ma assistiamo al progressivo annientamento di tali aspirazioni mentre si lasciano avvolgere nella spirale della dipendenza. L’opera fa uso di una colonna sonora e di tecniche di montaggio peculiari per rappresentare in modo unico l’abuso di droghe e la sofferenza ad esso associata.
La dipendenza emerge come il protagonista dominante della narrazione, trionfando alla fine contro i quattro personaggi principali, ormai condannati. Il climax spaventoso è presentato attraverso un montaggio che unisce la distruzione all’intensità della colonna sonora, creando un’esperienza penetrante ma straordinaria. Ellen Burstyn, in particolare, offre una delle sue interpretazioni più straordinarie, incarnando magistralmente il ruolo di una donna dipendente da pillole dimagranti. La sua performance le ha meritato una nomination all’Oscar come migliore attrice non protagonista.
Shame (2011)
Il malinconico lavoro di Steve McQueen sulla compulsione sessuale, Shame, offre una delle performance più straordinarie di Michael Fassbender. Il protagonista conduce una vita notevolmente isolata, incentrata sul suo incessante desiderio di intimità, e il film evidenzia il profondo impatto emotivo che questa dipendenza ha su di lui e sulla sua famiglia.
Si tratta di un’opera cinematografica impegnativa, che, in molti aspetti, risulta altrettanto dolorosa dei film sulla dipendenza da sostanze chimiche. La natura strettamente psicologica di questa dipendenza non rende il film meno sconvolgente, e la coraggiosa decisione di affrontare un tema così peculiare dovrebbe essere acclamata, come effettivamente è stata.
Oslo, 31 Agosto (2012)
Prendendo spunto da The Fire Within del 1963 e aggiornandolo per adattarsi ai tempi e al pubblico contemporanei, Oslo, 31 Agosto si discosta dall’essere un semplice rifacimento. Ciò perché emerge che entrambi i film traggono ispirazione dallo stesso romanzo del 1931. Mentre la pellicola del 1963 si concentra su un ex alcolizzato che affronta la vita dopo essersi ripulito, il film del 2011 narra la storia di un giovane che si sta riprendendo dalla dipendenza da eroina.
Le sfide nel connettersi con gli altri e nel trovare un significato nella vita da sobri sono qui ritratte con una crudezza e una risolutezza straordinarie. Il film mette in luce la facilità con cui si possono verificare ricadute e quanto la vita possa sembrare priva di significato quando ci si trova in una sorta di stallo senza una chiara direzione. È un’esperienza cinematografica estremamente intensa, ma allo stesso tempo è realizzata e interpretata in modo magistrale.
Flight (2012)
Denzel Washington rende emozionante ogni film in cui è coinvolto, e questo è uno dei motivi principali per cui Flight riesce ad attirare l’attenzione. Forse è più preciso dire che il film precipita, ma riesce comunque a proseguire, grazie alla premessa che ruota attorno al personaggio di Washington, un pilota alle prese con una situazione critica durante un volo.
Poiché il protagonista ha un passato di problemi legati a droga e alcol, un’indagine post-incidente rivela diverse situazioni che potrebbero compromettere la carriera del personaggio. Pur essendo in gran parte un film hollywoodiano che tratta gli eventi con poca sottigliezza, trasmette comunque un potente messaggio sulla dipendenza ed è straordinariamente ben recitato, mantenendo un ritmo coinvolgente per la maggior parte della durata.