Suncoast: recensione del film disponibile su Disney+ con Nico Parker e Woody Harrelson
Distribuito in streaming su Disney+, Suncoast è uno dei film più apprezzati all'ultimo Sundance Film Festival
Il Sundance Film Festival è sempre una vetrina cinematografica ricca di sorprese e anche quest’anno non sono mancate novità interessanti. Tra queste troviamo Suncoast, di cui vi presentiamo la recensione. Il film è scritto e diretto da Laura Chinn, al suo debutto alla regia, e vede tra i suoi protagonisti Nico Parker (Dumbo) e gli strepitosi Woody Harrelson e Laura Linney. Presentato in anteprima mondiale al Sundance di quest’anno, il film è stato silenziosamente distribuito in Italia in streaming su Disney+ (anche privo di doppiaggio, ma non è un male), tuttavia non è un prodotto che merita un simile trattamento. Siamo di fronte infatti a un delicato film dal gusto indie, che tratta col giusto mix di commedia e dramma l’attesa del lutto e il percorso di crescita di un’adolescente. Suncoast inoltre è un’opera parzialmente biografica della regista, un’impronta personale che si sente e rende il tutto ancora più apprezzabile.
Indice
La trama – Suncoast recensione
Laura Chinn in Suncoast (qui il trailer) si è ispirata ad alcuni fatti reali della sua adolescenza: suo fratello gravemente malato fu trasferito nella stessa clinica in cui era ricoverata Terri Schiavo, sulla quale negli Stati Uniti si è discusso a lungo a proposito di eutanasia e fine vita. Partendo da questo episodio, la Chinn delinea la storia di Doris (Nico Parker), la quale dedica la maggior parte della sua vita ad accudire il fratello affetto da una malattia terminale e in stato vegetativo. Le cose cambiano quando sua madre (Laura Linney) decide di trasferirlo nella stessa clinica in cui si trova Terri Schiavo, proprio negli stessi giorni in cui si sta decidendo se staccare o meno l’alimentazione artificiale che la tiene ancora in vita.
Frequentando l’ospedale, Doris conosce Paul (Woody Harrelson) con cui stringerà un insolito legame che la aiuterà moltissimo. Nel frattempo la ragazza, approfittando dell’assenza della madre che passa le sue notti in ospedale, fa amicizia con alcuni suoi compagni di scuola, organizzando anche alcune feste a casa sua. Il desiderio di Doris di vivere una vita normale è forte, ma la ragazza dovrà affrontare anche una tormentata attesa del lutto.
L’attesa del lutto e un percorso di crescita
Affrontare una storia in cui sono coinvolti temi come la malattia, l’eutanasia, il lutto e la famiglia non è facile. Spesso infatti, con questi elementi in ballo, si rischia di finire in dibattiti politici e filosofici di difficile gestione oppure in un fiume di lacrime ricattatorio nei confronti dello spettatore. Inaspettatamente Laura Chinn riesce ad affrontare tutto senza alcun eccesso, mantenendo sempre i giusti toni e il giusto ritmo. Il grande pregio di Suncoast è di non essere mai retorico e di non giudicare mai i suoi personaggi: racconta una vicenda autobiografica con sentito trasporto ma anche con delicatezza, senza mai scadere in lezioncine didascaliche o situazioni ricattatorie. Tutti i personaggi appaiono autentici e ci vengono presentati in tutte le loro sfaccettature, in modo da entrarci in contatto e capire le loro azioni e sentimenti.
I personaggi sono il vero centro di tutto, i vari discorsi etici rimangono sullo sfondo. In particolare Suncoast si sofferma sulla situazione di Doris, un’adolescente desiderosa di spensieratezza ma costretta a crescere troppo in fretta a causa della presenza della morte che incombe sulla sua famiglia. La ragazza vive così una profonda scissione interna: l’affetto per i suoi cari, ma anche l’insofferenza per la tragedia che affligge il nucleo familiare. La Chinn costruisce così un coming of age davvero interessante, che rimane sempre intimo e delicato. In questo racconto di crescita non manca poi il confronto generazionale: la ragazza infatti vive un rapporto complicato con la madre, costantemente nevrotica e in ansia e con altissime pretese nei confronti della figlia, la quale si sente trascurata e contemporaneamente oppressa dalle aspettative del genitore. Questo conflitto madre-figlia è senz’altro una delle caratteristiche più interessanti, che dà il motore giusto all’intera pellicola.
Considerazioni finali – Suncoast recensione
Suncoast beneficia senz’altro del suo cast principale, in grado di rubare la scena in ogni momento. La giovane Nico Parker è superlativa, davvero capace di restituire i tormenti e i desideri del suo personaggio. Non era facile gestire un personaggio diviso fra la spensieratezza adolescenziale e la cruda realtà del mondo adulto, ma la Parker ci riesce magistralmente con un’interpretazione perfetta, senza fronzoli o eccessi. Non a caso la giovane interprete si è aggiudicata l’U.S. Dramatic Special Jury Award: Breakthrough Performance al Sundance di quest’anno. Solo lodi poi per i sempre impeccabili Laura Linney e Woody Harrelson. Quest’ultimo interpreta il confidente inaspettato di Doris, una figura paterna alternativa con cui la ragazza si ritroverà a confrontarsi riguardo il lutto e la sua elaborazione.
In questo perfetto prodotto indipendente, con un’impronta tipica da Sundance Festival, si riscontra però un qualcosa di inconcludente nel finale, almeno per quanto riguarda alcune sottotrame. Tuttavia è solo una piccola imperfezione in questa piacevole sorpresa cinematografica di inizio 2024.
Suncoast
Voto - 7.5
7.5
Lati positivi
- Il perfetto mix di dramma e commedia per trattare la storia dell'attesa di un lutto e di un percorso di crescita
- Niente retorica, nessuna situazione ricattatoria
- Nico Parker, Laura Linney e Woody Harrelson sono perfetti
Lati negativi
- Un leggero senso di inconcludenza nel finale