Dune 2: Rebecca Ferguson parla dell’ex co-protagonista che l’ha fatta piangere
Rebecca Ferguson, di Dune2, ha detto che avrebbe preferito lavorare con una pallina da tennis
È complicato concepire che una co-star possa manifestare tanta crudeltà. Purtroppo, Rebecca Ferguson espone un “co-protagonista poco intelligente” che l’ha addirittura fatta piangere sul set durante il tour stampa di Dune 2. Partecipando ad un’intervista nel podcast di Josh Smith, l’attrice che interpreta Lady Jessica nel sequel di fantascienza critica un ex collega per il suo comportamento strano sul set.
Ferguson ha dichiarato: “Ho fatto un film con un co-protagonista assolutamente idiota, non importa chi sia. Cercherò di non rivelarlo. Tutti diranno, [chi è?]” L’attrice ha continuato dicendo: “In ogni caso, durante quel periodo ho lavorato su diversi film. Tuttavia, conservo un ricordo di un particolare momento. In quel frangente, questa persona manifestava una notevole insicurezza e rabbia poiché non riusciva a ottenere le scene desiderate. Mi sentivo così vulnerabile, a disagio e fuori luogo, che alla fine sono stata rimproverata. Il problema era che questa persona era il protagonista. Nessuno era lì a difendermi. Così, ho pianto mentre mi allontanavo dal set”.
Dune 2 si aggiunge all’imponente carriera di Rebecca Ferguson
La notevole carriera di Rebecca Ferguson ha attraversato un lungo cammino dal traumatico episodio causato dal suo insensibile “idiota” co-protagonista. Nonostante la dolorosa esperienza che ha scosso l’attrice al punto da farla piangere, Dune: Parte Seconda ha rappresentato per Ferguson un momento in cui ha potuto trovare la sua voce e la forza per affermarsi.
Il portfolio cinematografico della Ferguson è esteso, rendendo difficile identificare chi potesse essere considerato l'”idiota”. Tuttavia, l’attrice rivela che dopo essersi difesa ha notato un miglioramento nella dinamica del set. Ferguson ha condiviso anche: “Mi ricordo di essermi rivolta al regista e aver chiesto: ‘Cosa sta succedendo?’ Il regista ha risposto: ‘Hai ragione. Non sto prendendo provvedimenti, sto cercando di gestire questa persona instabile.’ Da quel momento in poi, le cose sono migliorate notevolmente, anche se ci è voluto del tempo. Ma da allora, non ho mai più sperimentato quel senso di smarrimento al punto di tornare a casa e chiedermi: ‘Cosa è successo?'”