Confidenza: recensione del film di Daniele Luchetti con Elio Germano

La nostra recensione di Confidenza, il nuovo film di Daniele Luchetti tratto dall'omonimo romanzo di Domenico Starnone

Diretto da Daniele Luchetti e tratto dall’omonimo romanzo di Domenico Starnone, Confidenza segna la terza collaborazione tra il regista e l’attore Elio Germano, anche qui in veste di protagonista. Accanto a lui sono presenti nel cast Federica Rosellini, Vittoria Puccini, Isabella Ferrari, Pilar Fogliati e Giordano De Plano. Dal thriller al sentimentale, con punte di mistery e di dramma familiare, Confidenza (qui il trailer) è al cinema dal 24 aprile.

Indice

Trama – Confidenza, la recensione

Pietro è professore di un liceo, un insegnante sui generis che i suoi studenti adorano e ascoltano, e che negli anni a venire si presenteranno alla porta della sua aula e della sua casa, per ringraziarlo dei consigli impartiti. Le lezioni di Pietro non assomigliano a quelle di nessun altro: lui vuole entrare in sintonia con i suoi alunni, sapere cosa pensano della vita, dell’amore, del futuro e vuole soprattutto che sfruttino al massimo l’università, mettendo a frutto le proprie capacità per trovare il lavoro nel quale possono eccellere. Tra tutti lo vuole specialmente per Teresa, dalla mente brillante e dalle idee sul mondo e sulla vita innovative, diverse, coraggiose.

Confidenza

Vision Distribution

Teresa però diventerà anche la sua donna, il vero amore che mai dimenticherà e l’unica che lo vedrà per quello che è. Ma nel vivere in pieno la loro relazione, entrambi riveleranno all’altro qualcosa che non hanno mai detto a nessuno, un segreto che li legherà per sempre, una confidenza che potrebbe danneggiare Pietro in maniera irrimediabile, un qualcosa di inconfessabile che lui vede come il male peggiore, qualora si dovesse mai venire a sapere. Quelle parole, dette in un momento di particolare intimità e di totale abbandono del controllo, lo perseguiteranno per anni, così come la possibilità che Teresa, essendone a conoscenza, possa svelare tutto.

La natura dell’essere umano e il proprio lato oscuro – Confidenza, la recensione

Confidenza è un film che lavora di sottrazione, giocando sul non detto, su quello che c’è ma non si vede, che abita all’interno e che forse non può permettersi di uscire. Un segreto trasformato in parole solo per un attimo, un momento di fiducia reciproca, di amore profondo che avrebbe superato ogni cosa. Confidenza è quell’amore/odio per chi fa sentire scoperti, nudi, indifesi. Se dal rapporto con Teresa, Pietro si è spogliato di tutte quelle sovrastrutture che poi accetta e accoglie, quello deve rimanere un capitolo chiuso della sua vita nel momento in cui torna all’interno di tutto ciò che conosce. Ma Teresa è quella confidenza che torna, quella sensazione di coscienza sporca che lo perseguita. Lei e ciò che sa non lo lasciano libero, con un misto di cattiveria e spontaneità; non lo abbandoneranno mai. E quel terrore di perdere il controllo, di rendere palese ed effettiva un’indole che lo ingabbia, che forse lo spaventa, lo deve abbracciare. Perché fa parte di lui.

Confidenza

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È la natura umana di un uomo le cui convenzioni sociali non sono esterne, ma interne. Lui non è solo un professore diverso, lui vuole essere diverso, vuole che venga riconosciuto il suo ruolo di mentore e guida di studenti che, negli anni, tornano a ringraziarlo. Una soddisfazione che non ricerca e non rincorre, ma che poi arriva oltre la sua scuola, diventa un saggio, un trattato, una nuova capacità, la sua impronta per essere ricordato. Ma anche quando diventa una personalità influente, niente lo fa sentire realmente protetto: sarà sempre vulnerabile, inconsapevole, incerto, pronto a esplodere. Nella paura di se stesso, delle proprie reazioni, è diviso tra il dialogo con il proprio io e quello che si potrebbe pensare di lui se agisse senza pensare. Fino a dove può spingersi? Lo sa? È mai andato oltre? Il protagonista appare così un personaggio estremamente complesso, fatto di maschere, messe una sull’altra, e che solo una persona è riuscita a togliere, improvvisamente, tutte.

Attimi che condizionano vite – Confidenza, la recensione

Cosa è successo in quel momento in cui quelle frasi sussurrate all’orecchio hanno cambiato tutto e condizionato la sua vita non ha nulla di classico o identificabile, ma è cioè che rende Confidenza un thriller, un mistery, un dramma sulla dinamiche sociali e famigliari di un professore. Quel mestiere al quale una volta era completamente affidata la crescita di una persona: l’insegnante di un liceo, della scuola del futuro, degli anni in cui si scopre e capisce chi si è, e chi si vuole essere. E Pietro Vella ha svolto il suo lavoro nel migliore dei modi, è indubbio, ma sa che non basta a salvarsi. Confidenza scava con ferocia nei meandri dell’animo umano, quello maschile che crede di aver trovato la propria maturazione, dimensione e il posto nel mondo che gli spettava.

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Con una regia di stampo internazionale, che a volte riprende il personaggio inserito in un luogo e in un contesto, ma in cui a volte è l’ambiente e il contesto a diventare protagonista, influenzando l’uno l’altro e viceversa.  Con una colonna sonora quasi disturbante, intere sequenze di esplosiva violenza e brutalità e una recitazione stratificata e che costruisce minuziosamente le figure principali e secondarie, con uno studio dettagliato di ogni emozione, sensazione e scelta, Confidenza cattura lo spettatore, lo trascina in un thriller noir a tinte drama, senza mai abbandonarlo, con un tasso di coinvolgimento che parte subito, dall’incipit, e che non fa che aumentare, sorprendere, intrigare e appassionare, nell’attesa che ciò che serpeggia come un male impossibile da affrontare, venga finalmente rivelato.

Confidenza

Voto - 7

7

Lati positivi

  • Ottime interpretazioni
  • Un'inquietudine di fondo sempre più intensa

Lati negativi

  • Manca una reale conclusione

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