La madre della sposa: recensione della commedia Netflix con Brooke Shields

Il regista di Mean Girls firma questa commedia romantica con protagonista l'intramontabile Brooke Shields

Il regista di Mean Girls Mark Waters torna dietro la macchina da presa per una nuova commedia targata Netflix, disponibile in streaming dal 9 maggio. Il film in questione è La madre della sposa, di cui vi presentiamo la recensione. Siamo di fronte a una classica rom-com americana, ambientata durante i preparativi di un matrimonio che si svolgerà in un location da sogno, senza però non aver assistito prima a numerose gag e situazioni comiche. Nel cast troviamo diverse star provenienti dal mondo del cinema e della televisione del calibro di Brooke Shields (Laguna blu, Amore senza fine), Miranda Cosgrove (iCarly), Sean Teale (Skins, Reign), Chad Michael Murray (One Tree Hill), Rachael Harris (Lucifer) e Benjamin Bratt (Law & Order). 

La madre della sposa (qui il trailer) rientra pienamente nei prodotti medi di Netflix: è infatti una commedia priva di pretese, perfetta per un intrattenimento senza impegno e che evita di sforzarsi per essere anche solo minimamente originale. I riferimenti ad altri film del genere sono tantissimi e i cliché abbondano infinitamente, ma non è questo che pregiudica il risultato finale de La madre della sposa. Da un film di questo calibro ci si sarebbe aspettati maggiori sforzi dal punto di vista della comicità o del romanticismo, che purtroppo non risultano pervenuti.

la madre della sposa recensione

La madre della sposa. Motion Picture Corporation of America, Living Films

Indice

La trama – La madre della sposa recensione

Emma Winslow (Miranda Cosgrove) vive a Londra con il suo fidanzato RJ (Sean Teale) e lavora come influencer e brand ambassador per una lussuosa catena di alberghi. Quando RJ le chiede di sposarsi, la ragazza torna negli Stati Uniti per dare la lieta notizia a sua madre Lana (Brooke Shields), la quale è totalmente ignara di questa relazione. Lana è una genetista di successo, ama avere sempre tutto sotto controllo e non è pronta all’idea di separarsi dalla sua amata figlia.

Quando Lana si reca in Thailandia, dove si svolgerà il matrimonio di Emma, la donna scopre che il suo futuro genero è il figlio di Will (Benjamin Bratt), il suo grande amore ai tempi dell’università. I due si lasciarono spezzandosi il cuore a vicenda, ma il forte sentimento che li legava non si è mai affievolito. La vicinanza forzata sarà occasione di scontro o porterà Lana e Will a ritrovare l’amore?

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La madre della sposa. Motion Picture Corporation of America, Living Films

Giocare sul sicuro

Già dal titolo del film capiamo che La madre della sposa gioca su richiami diretti a molte pellicole di questo genere cinematografico, a partire da Il padre della sposa con Steve Martin. Tra i più recenti riferimenti, invece, viene in mente senz’altro Ticket to paradise, in cui Julia Roberts e George Clooney, in una location esotica, si alleavano per mandare a monte il matrimonio della figlia. Ne La madre della sposa dunque si gioca sul sicuro, tutto si svolge come da programma, con blandi conflitti tra i personaggi principali che si risolvono in un batter d’occhio e una spensieratezza generale che si accompagna però a una sceneggiatura piatta ed esile. Eppure ci sarebbero elementi interessanti in ballo da approfondire, a partire dalla figura di Lana, che ha perso suo marito, non è pronta a separarsi da sua figlia e inaspettatamente rincontra un grande amore della sua vita.

Tuttavia, alla fine, ogni cosa rimane in superficie, e anche quei pochi temi presenti, come il conflitto generazionale o l’invasione dei social nella nostra vita, subiscono lo stesso trattamento. Lo spettatore amante del genere sicuramente troverà tutto ciò di cui ha bisogno, ma si poteva fare di più per trovare qualche elemento originale per non cadere nella totale prevedibilità. Inoltre una maggiore attenzione al lato comico della storia avrebbe sicuramente giovato all’intera operazione: più che le risate, ciò che è assicurato è un sorriso stiracchiato. Le gag ci sono, anche quasi al limite dello slapstick, ma sono molto banali e poco divertenti.

Cosa non funziona – La madre della sposa recensione

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La madre della sposa. Motion Picture Corporation of America, Living Films

La madre della sposa è l’ennesima dimostrazione che non basta riproporre i soliti schemi narrativi o avere un cast all star per avere una commedia romantica di successo. Deve esserci una buona sceneggiatura, almeno qualche elemento originale o una chimica esplosiva tra i protagonisti per funzionare a dovere. Tutto ciò, ad esempio, è stato ben compreso in Tutti tranne te, in cui abbiamo due attori dal grande appeal con un’ottima chimica (Glen Powell e Sydney Sweeney), protagonisti di una storia che si ispira liberamente a Molto rumore per nulla e ricca non solo di gag esilaranti che funzionano, ma anche della giusta dose di romanticismo. Ne La madre della sposa si punta invece al minimo indispensabile, ad ottenere un divertimento di base, riproponendo tanti momenti già visti, senza mai osare.

Il cast poi non possiede le giuste doti per brillare: la presenza scenica non manca (sono tutti belli, fisicamente impeccabili e abbronzati), ma non c’è chimica fra i vari componenti e le performance sono perlopiù sufficienti. L’unica che mostra uno sforzo in più rispetto agli altri è senz’altro Brooke Shields, la quale appare decisamente a suo agio in vesti comiche e cerca di dare più spessore possibile alla sua Lana. Nemmeno la regia infine riesce a risollevare le sorti di questo film: Mark Waters, che in passato ha firmato la regia di commedie cult come Quel pazzo venerdì, Mean Girls e Se solo fosse vero, qui firma una regia anonima e da spot promozionale per le esotiche spiagge della Thailandia, accompagnata da una fotografia esageratamente accesa e colorata. 

La madre della sposa

Voto - 5

5

Lati positivi

  • Brooke Shields dimostra buone capacità comiche e ce la mette tutta per dare spessore al suo personaggio
  • Il film è ricco di riferimenti ad altre rom-com e dunque possiede tutti i giusti ingredienti...

Lati negativi

  • ... ma manca totalmente di originalità e non si sforza nemmeno di distinguersi dalla massa
  • Il lato comico e romantico della storia non funzionano, si ride e ci si emoziona poco
  • La regia di Mark Waters è anonima e da spot promozionale

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