Addio a Roberto Herlitzka: morto a 86 anni il grande attore di cinema e teatro
Addio a uno dei più grandi interpreti teatrali e cinematografici italiani
È morto a Roma all’età di 86 anni Roberto Herlitzka. Nato a Torino nell’ottobre del 1937, Herlitzka è stato uno dei più noti e importanti interpreti teatrali e cinematografici italiani, vincitore di un David di Donatello e due Nastri d’argento e diretto sul grande schermo da registi del calibro di Lina Wertmüller, Marco Bellocchio, Paolo Virzì e Paolo Sorrentino. A teatro è stato interprete di grandi classici di Shakespeare, Ibsen, Molière e Genet e ha collaborato tra gli altri con Luca Ronconi, Gabriele Lavia e Luigi Squarzina. Molte anche le sue interpretazioni televisive tra cui quella nella serie tv Boris, in cui ha interpretato il personaggio dell’attore Orlando Serpentieri con memorabile ironia e autoironia.
Addio a Roberto Herlitzka, una lunga carriera tra cinema e teatro
Nato a Torino da una famiglia di origini cecoslovacche, Roberto Herlitzka studia come allievo di Orazio Costa all’Accademia Nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico, a Roma. Dopo l’esordio in teatro, il debutto sul grande schermo risale al 1973 con Film d’amore e d’anarchia – Ovvero “Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza…” diretto da Lina Wertmüller, con cui torna a collaborare anche nel 1975, nel 1983 e nel 1986. Portando avanti nel contempo un’importante carriera teatrale, Herlitzka continua a lavorare anche sul grande schermo e risale al 1994 la prima collaborazione con Marco Bellocchio, nel film Il sogno della farfalla. Ed è proprio legato a Bellocchio uno dei ruoli più noti di Roberto Herlitzka, quello di Aldo Moro in Buongiorno, notte nel 2003; una parte che lo portò alla fama internazionale e che gli valse un David di Donatello e un Nastro d’argento nel 2004 come Miglior attore non protagonista. Nel 2013 collabora con Paolo Sorrentino per La grande bellezza mentre l’ultimo ruolo sul grande schermo di Roberto Herlitzka risale al 2022, in Leonora addio di Paolo Taviani. [Fonte: ANSA]