The Apprentice: il regista del film su Donald Trump ha affermato che non si tratta di “un pezzo politico”
Il regista del controverso film su Donald Trump intitolato The Apprentice afferma che il film non vuole essere un pezzo politico
Donald Trump ha cercato (senza successo) di bloccare l’uscita del prossimo film sulla sua vita, intitolato The Apprentice, a causa del suo contenuto controverso. Tuttavia, il regista insiste che il film non debba essere considerato un successo politico. La pellicola racconta l’ascesa di Trump (interpretato da Sebastian Stan) nel settore immobiliare, esplorando anche aspetti della sua vita privata, inclusa una scena in cui violenta la sua ex moglie Ivana (interpretata da Maria Bakalova).
Nonostante il film possa risultare provocatorio, il regista Ali Abbasi afferma che il suo scopo non è politico. Alla première statunitense del film al Telluride Film Festival (come riportato da Deadline), Abbasi, un regista di origini iraniano-danesi, spiega che il suo obiettivo non era creare un’arma politica, ma piuttosto offrire una visione più ampia della società americana. Essendo un osservatore esterno, si è concesso di esaminare il Paese e il suo sistema, vedendo The Apprentice come uno specchio che riflette non solo gli individui, ma la comunità nel suo insieme.
Donald Trump non è riuscito a fermare l’uscita di The Apprentice
Oltre a Sebastian Stan nel ruolo di Donald Trump, Jeremy Strong, noto per Succession, interpreta Roy Cohn, un procuratore senza scrupoli e influente manovratore politico che ha fatto da mentore a Trump nei primi anni della sua carriera.
La sinossi ufficiale del film è la seguente: “The Apprentice è un’esplorazione del lato oscuro dell’impero americano. Il film racconta la scalata al potere del giovane Donald Trump, resa possibile da un patto faustiano con l’influente avvocato conservatore e manovratore politico Roy Cohn”.
La principale ragione per cui Trump e il suo team hanno cercato di bloccare l’uscita di The Apprentice è legata alla sua tempistica. Con l’uscita prevista circa un mese prima delle elezioni negli Stati Uniti, il film potrebbe diventare un punto focale dell’attenzione pubblica in autunno. Sebbene sia improbabile che il film sia la causa principale di un’eventuale sconfitta di Trump, è evidente che non dipinge un’immagine favorevole della sua vita e carriera.