Hounds of war: recensione dell’action movie di Prime Video
Frank Grillo è protagonista di Hounds of war, film action Prime Video diretto da Isaac Florentine.
Frank Grillo è protagonista di Hounds of war, film action Prime Video diretto da Isaac Florentine. Disponibile sulla piattaforma streaming dal 15 settembre 2024, Hounds of war è un film d’azione dalla struttura classica, una storia di vendetta e rivalsa che vede il singolo al servizio di un mondo che gli volta le spalle e contro il quale si ritroverà a combattere. Nel cast di Hounds of war (qui il trailer) anche Rhona Mitra, Robert Patrick e Matthew Marsh.
Indice
- Trama
- Action movie non è sinonimo di assenza di emozione e psicologia dei personaggi
- Tecnica e recitazione
Trama – Hounds of war, la recensione
Ryder, il fratello e il suo team noto in tutto il mondo per essere la migliore squadra di militari da poter assoldare per svolgere una missione, vanno incontro a un attacco suicida in Libia che lascerà Ryder solo e arrabbiato, convinto di esser stato tradito e ingannato. Riprendendosi a fatica dopo quello scontro a fuoco dal quale nessuno è uscito illeso, Ryder medita vendetta e sa che l’unico modo per fare giustizia è abbattere il sistema dall’interno.
Per arrivare fino a quell’amministrazione americana e fino al Governo che aveva garantito per quella delicata missione, o almeno così a Ryder e ai suoi era stato detto. Il tentativo di Ryder si rivelerà molto più complesso del previsto e impossibile da portare a termine da solo. Forse il suo obiettivo è meno in alto di quanto crede e sono le azioni di un’unica figura ad averlo messo in pericolo. L’intricata rete di corruzione e cospirazioni che dovrà affrontare lo porteranno a chiedere l’aiuto a vecchie conoscenze del passato e di nuove squadre di infallibili sicari.
Action movie non è sinonimo di assenza di emozione né di psicologia dei personaggi – Hounds of war, la recensione
Hounds of war è un action a tutti gli effetti. Peccato che lo è nella sua accezione più semplicistica e impersonale. Oltre a scene d’azione quindi, che comunque si può dire, si lasciano guardare con piacere, nel film non c’è molto altro. La psicologia dei personaggi è piuttosto inconsistente, così come alcune delle loro relazioni. Si salva solo il climax del primo atto, che appare più un secondo inizio che una svolta narrativa.
Coincidendo con la rivelazione del villain, questo cambio di rotta e direzione viene poi risolto con un ellissi temporale e con una sete di vendetta incolmabile. Tutto è però manifestato attraverso un elementare e fin troppo essenziale contenuto di racconto, ecco che non c’è emotività, psicologia o maturazione del personaggio. Una figura che appare tanto indurita dalla guerra e da ciò che ha visto all’inizio come alla fine.
A parte che nessun proiettile viene sparato se non per uccidere e nessun colpo se non per distruggere il proprio avversario, non esistono sentimenti come rimorso, nobiltà d’animo o anche la più sincera volontà di abbattere chi ha ordito quel piano sanguinario e crudele, e non accanirsi contro chi eseguiva degli ordini ed era stato ingannato.
Ma sarebbe chiedere troppo alla trama del film di Isaac Florentine, costruita appositamente per essere un buon insieme di scene d’azione. Azione di tutti i tipi: arti marziali, combattimenti corpo a corpo e sparatorie. Un team imbattibile capeggiato dal bello e dannato Frank Grillo, attore che non ha bisogno di presentazioni e interprete che qui sembra fare il minimo indispensabile, non lasciandosi mai andare né trasportare da alcuna emozione. Hounds of war, nel suo dinamismo, si lascia comunque seguire.
Tecnica e recitazione – Hounds of war, la recensione
Le interpretazioni di Grillo, Robert Patrick, Rhona Mitra e altri membri del cast, anche se non eccelse, rendono gli attori in linea con la propria parte. Se i personaggi protagonisti fossero stati più approfonditi avrebbero sicuramente dato vita all’empatia fondamentale in un prodotto audiovisivo, ma le performance attoriali, nel complesso, si possono definire positive, non esaurienti, ma per un problema di scrittura.
Dal punto di vista tecnico Hounds of war ben muove la macchina da presa quando deve riprendere scene di attacco, di scontri a fuoco o di terribili esecuzioni ai danni di civili indifesi, che avvengono all’improvviso. Anche le sopra citate sequenze action hanno il proprio ritmo, forse qualche punta di inverosimiglianza, ma si tratta pur sempre di una squadra d’élite, dei Segugi da guerra, per tradurre il titolo letteralmente, i più invincibili.
Anche la fotografia ha quindi dalla sua un’apprezzabile creazione della scena, con nitidezza e con tinte cromatiche vivide sia in scene diurne che in quelle notturne. La sceneggiatura è il vero lampante difetto del film: tutto è gravemente approssimativo, frettoloso e superficiale, dalla caratterizzazione dei personaggi ai dialoghi, dal filo narrativo all’andamento della storia. Unico fattore che non si può dire uno stratagemma originale, ma almeno un minimo tentativo di uscire da un prodotto che si sa già come andrà a finire, è l’optare per una soluzione che va minare realmente il sistema. A sradicare il marcio che è alla radice e che, quindi, in un certo senso, cambia le regole, dando così alla giustizia il suo valore primario.
Hounds of war
Voto - 6
6
Lati positivi
- Buone scene action
Lati negativi
- Sceneggiatura povera di reale contenuto
- Costruzione sommaria dei personaggi