Martin Scorsese a Torino: “Non ho nessuna intenzione di abbandonare il cinema”
Ospite del Museo del Cinema di Torino, Martin Scorsese ha incontrato la stampa per parlare di passato, presente e futuro del (suo) cinema
In attesa di essere insignito del premio Stella della Mole dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, dove domani terrà una masterclass e presenterà una retrospettiva, il regista Martin Scorsese ha incontrato la stampa per parlare dei suoi progetti e della sua idea di cinema. Un’idea, quella dell’autore di Taxi Driver e Toro Scatenato, che pare evolversi di pari passo con il mutare delle nuove tecnologie, aggiornandosi ai tempi senza pregiudizi di sorta.
“Il cinema si sta evolvendo – ha infatti esordito il regista premio Oscar – quello che abbiamo conosciuto cento anni fa è cambiato completamente e può andare in qualsiasi direzione, sia questa un tablet o un chip direttamente proiettato nelle nostre menti…Ciò che conta è cosa si vuole dire, con quale passione, e se si è in grado di comunicare per migliorare gli aspetti della civiltà, invece di distruggere tutto”. Persino TikTok, dove è approdato grazie alla figlia Francesca, può essere allora utile “se serve a dire qualcosa”, ha spiegato.
Martin Scorsese: un autore in bilico tra progetti futuri e salvaguardia del passato
Un approccio tutt’altro che chiuso, dunque, quello dell’autore 82enne, che ha infatti ribadito il suo desiderio di continuare a lavorare. “Non ho nessuna intenzione di dire addio al cinema – ha spiegato – devo ancora fare alcuni film, sperando che Dio mi dia la forza, e i soldi, per farli”.
Inevitabile allora la domanda sui suoi chiacchierati progetti futuri, dal film su Frank Sinatra a quello su Gesù. “Il biopic su Sinatra è stato rimandato – ha risposto il regista – mentre sto ancora lavorando al progetto su Gesù. Ma, come sapete, amo anche i documentari e il mix tra realtà e finzione. Recentemente, infatti, sono stato in Sicilia per produrre un documentario sull’archeologia subacquea. A Ustica abbiamo recuperato un’anfora antichissima”.
È proprio questa fascinazione per il passato che ha dato modo al regista di ricordare anche il suo impegno con il World Cinema Project, un’organizzazione impegnata nel restauro di vecchie pellicole e nella diffusione della cultura cinematografica.