The Penguin, la storia nascosta di Sofia Falcone: ispirazione e rivalsa nel mondo
The Penguin esplora nuove profondità nella rappresentazione delle donne
La tragica storia di Rosemary Kennedy ha da sempre affascinato Sarah LeFranc, la sceneggiatrice dietro il personaggio di Sofia Falcone in The Penguin. Rosemary, la sorella di John F. Kennedy, fu messa in un istituto psichiatrico e sottoposta a lobotomia nel 1941, all’età di 23 anni, a causa del suo comportamento irritabile. La procedura, organizzata dal padre Joseph Kennedy Sr., la lasciò incapace per i successivi 60 anni, fino alla sua morte nel 2005. La sua storia e la lobotomia furono a lungo segreti custoditi dalla famiglia Kennedy.
The Penguin esplora nuove profondità nella rappresentazione delle donne
LeFranc ha spiegato che la sofferenza di Rosemary l’ha ispirata a creare un background più complesso per Sofia. “Con la storia degli istituti psichiatrici, le donne venivano spesso considerate ‘isteriche’ e internate senza una vera comprensione delle loro condizioni”, ha detto la sceneggiatrice. “Ho voluto che Sofia provenisse dall’Arkham State Hospital, e sono grata che il produttore Matt Reeves abbia supportato questa visione.”
Nell’episodio 4 di The Penguin, scopriamo che Sofia è stata rinchiusa ad Arkham per un lungo periodo, una rivelazione che spiega le sue motivazioni e legittima la sua eventuale presa di controllo della famiglia Falcone. Nei fumetti, Sofia è ritratta come una “figlia di papà”, ma in The Penguin la vediamo come l’antitesi di Oswald Cobblepot. Questo sviluppo ha dato profondità al personaggio, allontanandola dalle rappresentazioni stereotipate delle donne nei drammi polizieschi e nei fumetti.
Nei fumetti, Sofia è apparsa in Batman: The Long Halloween, dove ha simulato una paralisi dopo una finta morte, tornando in Dark Victory come capo della famiglia Falcone e assassina spietata. Questo retroscena l’ha resa un personaggio complesso e decisivo, che ora ha la possibilità di brillare anche in The Penguin.