Io e te dobbiamo parlare: la recensione del nuovo film di Alessandro Siani

Alessandro Siani tenta il mix di generi nella nuova commedia di cui è protagonista in coppia con Leonardo Pieraccioni

È da Tramite amicizia (2023) che Alessandro Siani cerca di allontanarsi dalla comfort zone della commedia favolistica, che ha contraddistinto il suo modo di fare cinema nei primi cinque film da regista, per puntare sul racconto in chiave ironica dei rapporti umani. Lo scorso anno ci ha provato, con risultati piuttosto deludenti, con la commedia degli equivoci Succede anche nelle migliori famiglie. Quest’anno ci riprova con Io e te dobbiamo parlare, film decisamente più ambizioso, che mescola i generi tra commedia, poliziesco e persino un pizzico di azione. Peccato che anche in questo caso il risultato lasci a desiderare. Siani firma soggetto e sceneggiatura – quest’ultima insieme a Gianluca Bernardini in collaborazione con Leonardo Pieraccioni – ed è protagonista insieme a Pieraccioni in un cast che comprende, tra gli altri, anche Brenda Lodigiani, Francesca Chillemi, Gea Dall’Orto, Sergio Friscia, Giuseppe Esposito e Biagio Izzo.

Antonio (Alessandro Siani) e Pieraldo (Leonardo Pieraccioni) sono due agenti di polizia che condividono ben più di una volante e una carriera non proprio brillantissima. Matilde (Brenda Lodigiani), l’ex moglie di Antonio, è l’attuale compagna di Pieraldo, nel quadro di una famiglia allargata che comprende anche Maria (Gea Dall’Orto), figlia di Antonio e Matilde. Sul lavoro Antonio e Pieraldo sono agli opposti: il primo ha un approccio d’azione all’americana, il secondo non disdegna la tranquillità e la confortante routine del proprio ufficio. Quando si ritrovano a dover affrontare insieme un caso che ruota attorno a una fitta rete di criminali, ci sono tutte le premesse per un disastro. Ma tra colpi di scena e svolte inaspettate, la vita professionale e privata di Antonio e Pieraldo cambierà per sempre.io e te dobbiamo parlare

Indice:

 Io e te dobbiamo parlare è la solita, stanca commedia di Siani

Sin dalla primissima sequenza Io e te dobbiamo parlare ha tutta l’aria di voler raccontare che il suo regista è pronto per fare altro. C’è persino una dichiarazione di intenti, veicolata tramite un cartellone pubblicitario inquadrato a lungo su cui campeggia la scritta “Il futuro è vintage”. Siani si dichiara pronto per cimentarsi con altri generi, pronto per ampliare gli orizzonti oltre la “semplice” commedia, e sperimenta con un occhio citazionista al passato. Io e te dobbiamo parlare non vuol solo far ridere, vuole coinvolgere con una trama che strizza l’occhio al poliziesco con un crimine da risolvere, riflettere sulla complessità dei rapporti umani e veicolare il (solito) messaggio sull’importanza della famiglia e dell’amore. Il mix di generi va maneggiato con cura e qui l’amalgama non funziona mai e il risultato è un film che tenta di destreggiarsi nelle varie direzioni senza essere né carne né pesce. E, peggio ancora, risultando noioso e ripetitivo tra gag stanche, sviluppo e personaggi banali e una generale lentezza.

Il racconto è frammentato pur nella sua estrema linearità e l’andamento non è mai fluido, a conferma che – contrariamente a quel che sostiene Siani, ovvero che la commedia si fa, non si scrive – quando mancano idee forti e scrittura solida il risultato è una ricetta per il disastro. Io e te dobbiamo parlare è un film incredibile, nel senso che non si riesce a credere che nel 2024 si possa ancora pensare di fare un film così, che pensa di conoscere i gusti del pubblico sottovalutandolo e infarcito di trovate vecchie più che vintage. Il futuro è lontano anni luce. Certo occorrerà attendere il giudizio insindacabile del pubblico e del botteghino, ma se si dovesse giudicare lo stato di salute della commedia in Italia da questo film la prognosi sarebbe decisamente infausta.

La coppia Siani – Pieraccioni funziona solo sulla carta

Eravamo curiosi di scoprire quale sarebbe stato l’impatto di una coppia comica forte sulla carta come quella composta da Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni. Un’accoppiata curiosa che rimane vincente solo sulla carta perché l’interazione tra i due anziché raddoppiare il divertimento lo dimezza. Ciascuno porta avanti la propria linea, i propri sketch, tira dritto per il proprio binario senza alchimia. Ed ecco che gli unici momenti davvero divertenti (pochi, ahimè) arrivano dai personaggi di Sergio Friscia e del bravissimo Giovanni Esposito.

Una commedia che non fa ridere è già di per sé un problema, ma un film che fa il passo più lungo della gamba fallendo negli ambiziosi intenti è praticamente inservibile. La storia scorre sciatta e il minutaggio – breve, tutto sommato – si fa sentire, tra lungaggini inutili, una caterva di personaggi secondari introdotti e mai approfonditi, uno scorrere di situazioni giustapposte senza curarsi troppo della coesione del racconto e la rincorsa affannosa a una risata che non arriva mai. Al cinema dal 19 dicembre con 01 Distribution (qui il trailer).

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Io e te dobbiamo parlare

Voto - 4

4

Lati positivi

  • Sergio Friscia e Giovanni Esposito

Lati negativi

  • La solita, stanca commedia con gag comiche giustapposte e una storia frammentata
  • Tra Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni manca alchimia

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