Cortina Express: la recensione della commedia di Natale di Eros Puglielli
Tra revival e moderno, la commedia di Natale con Christian De Sica e Lillo Petrolo che rivisita il cinepanettone è al cinema: la nostra recensione
Quello del cinepanettone è un sottogenere della commedia italiana che dopo l’estrema popolarità dell’epoca Filmauro è andato scomparendo fino ad essere considerato, ai giorni nostri, anacronistico. Lo sa bene Eros Puglielli che con il suo Cortina Express porta al cinema una commedia di Natale che rivisita il cinepanettone tra nostalgia e un tentativo di rinnovamento. Puglielli firma insieme a Tommaso Renzoni la sceneggiatura di quello che è a tutti gli effetti un cinepanettone moderno, che si muove discretamente tra citazioni, ispirazioni palesi e istanze di ringiovanimento di un genere che così com’era negli anni Ottanta e Novanta oggi non è più proponibile.
L’icona Christian De Sica e la maschera comica sempre più sulla cresta dell’onda Lillo Petrolo sono i protagonisti di Cortina Express, trainando un cast corale che comprende anche Isabella Ferrari, Paolo Calabresi, Ernesto D’Argenio, Francesco Bruni, Beatrice Modica, Riccardo Maria Manera, Marzo Marzocca, Veronika Logan e Agata Samperi. E se Alessandro Siani con il suo Io e te dobbiamo parlare tenta di farci ridere e di ricordarci che “il futuro è vintage” con un film fuori tempo massimo, Eros Puglielli con Cortina Express riesce – seppur con fortune alterne – a divertire prendendo un filone sorpassato e rimaneggiandolo per avvicinarsi quanto più possibile alle esigenze del pubblico contemporaneo.
Indice:
- Equivoci ed intrighi a Cortina
- Tra revival e istanze di rinnovamento
- Cortina Express è un film onesto e godibile che funziona nonostante i difetti
Equivoci ed intrighi a Cortina
Siamo a Cortina, nel pieno delle feste natalizie, con la località vacanziera ampezzana che si popola di un’umanità varia alla ricerca di divertimento (e non solo) tra cime innevate e locali lussuosi. Qui facciamo la conoscenza di Lucio De Roberti (Christian De Sica), affascinante viveur che cerca di impedire il matrimonio del nipote con la giovane erede di una ricca famiglia ormai sul lastrico, e di Dino Doni (Lillo Petrolo), ex stella della musica in declino che cerca di riconquistare l’affetto della figlia mentre si appresta inconsapevolmente a chiudere una disastrosa proposta di affari. Ma attorno ai due protagonisti ruotano altre vicende e altri bizzarri personaggi, come l’elegante discografica sull’orlo del fallimento Patrizia Giordano (Isabella Ferrari), con un marito tanto ottimista quanto ignavo (Marco Mazzocca) e il malavitoso russo Alexei (Paolo Calabresi), con una passione per le armi e la musica di Dino Doni. Le vicende di tutti questi personaggi si legano in maniera più o meno inaspettata in un intreccio di situazioni esplosive e sopra le righe.
Tra revival e istanze di rinnovamento
Le piste innevate che campeggiano nei titoli di testa, un campionario di personaggi dai tratti riconoscibilissimi, le hit che punteggiano la colonna sonora, le scelte stilistiche, il susseguirsi di sketch comici. Cortina Express ha le radici ben piantate nella fu gloriosa epoca dei cinepanettoni, ma ha il guizzo apprezzabile di volersi smarcare, attualizzandolo, da quello stesso passato cui rende dichiaratamente omaggio. Il film è la classica commedia degli equivoci, in cui l’espediente narrativo dell’equivoco è sfruttato in modo sapiente come filo conduttore che lega i tantissimi (forse troppi) personaggi. Non tutto ha senso e non tutto è necessario – sarebbe stato meglio sfoltire e alleggerire specie nel secondo atto – ma la coesione c’è e la scrittura è figlia dell’intento onesto, e ben portato avanti, di far ridere.
Le battute a raffica e le gag sopra le righe di cinepanettoniana memoria in Cortina Express si fanno meno volgari e l’umorismo meno grezzo, benvenuta spia di un tentativo di modernizzazione di un format che oggi, così com’era una volta, non è più pensabile. Puglielli e Renzoni sanno che non si può più far ridere come trenta o quarant’anni fa, sanno che il pubblico è cambiato e adattano il linguaggio comico, senza infilare a tutti i costi il binario (spesso e volentieri morto) della nostalgia a tutti i costi. Giusta anche l’idea di affiancare alla maschera storica di De Sica quella moderna, più raffinata e visionaria di Lillo: due stili comici diversi che funzionano e che anzi avremmo voluto vedere di più.
Cortina Express è un film onesto e godibile che funziona nonostante i difetti
Christian De Sica e Lillo Petrolo interagiscono spesso in Cortina Express, ma l’enorme quantità di personaggi, non tutti necessari ed efficaci, sottraggono spazio a questa coppia comica inusuale. Classico il repertorio di De Sica, più fresco e originale quello di Lillo, che la scrittura riesce a far emergere e spiccare. Da un lato il revival, dall’altro il nuovo, un dualismo che funziona nella scelta di dare spazio ad attori di generazioni diverse, come Isabella Ferrari e Marco Marzocca da un lato e Beatrice Modica ed Ernesto D’Argenio dall’altra. Menzione speciale per Paolo Calabresi, garanzia di risate autentiche.
La parte centrale di Cortina Express soffre di una certa ripetitività, con una trama che si sfilaccia in più punti seguendo personaggi secondari e linee narrative che spostano l’attenzione dalle dinamiche principali. La rincorsa continua alla battuta si fa esagerata e la ricerca della risata a tutti i costi fiacca la narrazione. Ed è un peccato perché proprio in questa parte Puglielli e Renzoni infilano una parte spionistica (pur dai toni demenziali) davvero gustosa. Cortina Express è un film onesto e godibile, con una formula mista tra tradizione e innovazione che potrebbe dar vita a spunti interessanti da esplorare e migliorare. Al cinema dal 23 dicembre con Medusa Film (qui il trailer).
Cortina Express
Voto - 6.5
6.5
Lati positivi
- Il giusto mix tra revival e modernizzazione
- L'amalgama del cast e la coppia comica formata da Christian De Sica e Lillo Petrolo
Lati negativi
- La parte centrale soffre di una certa ripetitività e lentezza
- A tratti la rincorsa alla risata a tutti i costi si fa esagerata