Karla Sofía Gascón, Netflix si distanzia dall’attrice: Emilia Pérez a rischio Oscar?
Le controversie sui social media di Karla Sofía Gascón potrebbero compromettere le possibilità del film alla notte degli Academy Awards
Netflix sta cercando di prendere le distanze da Karla Sofía Gascón, protagonista di Emilia Pérez, per evitare che le polemiche legate ai suoi vecchi post sui social media influenzino le possibilità del film agli Oscar. L’attrice spagnola, che ha fatto la storia come prima donna transgender nominata come Miglior Attrice agli Academy Awards, sta cercando di placare le critiche per conto proprio, senza il supporto del colosso dello streaming o del suo team di pubbliche relazioni.
Le controversie sui social media di Karla Sofía Gascón potrebbero compromettere le possibilità del film alla notte degli Academy Awards
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Why Not Productions, Page 114, Saint Laurent Productions, Pathé, France 2 Cinéma, Pimienta Films
Le accuse contro Gascón riguardano vecchie dichiarazioni considerate islamofobe e razziste, che hanno sollevato un’ondata di critiche sui social media. Questo ha portato Netflix a riconsiderare il coinvolgimento dell’attrice nella campagna promozionale del film. Gascón, che avrebbe dovuto viaggiare dalla Spagna a Los Angeles per la cruciale seconda fase della corsa agli Oscar, non parteciperà più a eventi chiave come il pranzo degli AFI Awards, i Critics Choice Awards, i Directors Guild of America Awards, i Producers Guild of America Awards e il Santa Barbara International Film Festival.
Non è ancora chiaro se Netflix consentirà a Karla Sofía Gascón di partecipare alla cerimonia degli Oscar. In qualità di candidata, ha il diritto di essere presente, ma lo studio teme che la sua partecipazione possa oscurare gli altri candidati o generare momenti controversi sul red carpet.
La domanda ora è: Emilia Pérez è destinato al fallimento? Non sarebbe la prima volta che un film supera una tempesta mediatica per trionfare agli Oscar. Nel 2019, Green Book della Universal Pictures affrontò diverse polemiche: il regista Peter Farrelly dovette scusarsi per comportamenti inappropriati negli anni ’90, il co-sceneggiatore Nick Vallelonga fu criticato per un tweet che diffondeva una falsa accusa di Donald Trump, e il protagonista Viggo Mortensen scatenò polemiche per aver usato un insulto razziale durante una proiezione. Nonostante ciò, il film vinse tre Oscar, tra cui Miglior Film.