September 5 – La diretta che cambiò la storia: la recensione del film candidato agli Oscar

Al cinema il film di Tim Fehlbaum candidato agli Oscar che racconta il Massacro di Monaco dal punto di vista dei giornalisti ABC che lo raccontarono in diretta: la nostra recensione di September 5

È al cinema da giovedì 13 febbraio September 5 – La diretta che cambiò la storia, film diretto da Tim Fehlbaum candidato agli Oscar (trovate qui tutte le nomination agli Oscar 2025) per la Miglior sceneggiatura originale, che ripercorre il Massacro di Monaco delle Olimpiadi del 1972 dal punto di vista dei giornalisti sportivi della ABC che ne raccontarono lo svolgersi in diretta. Teso e concitato, September 5 ripercorre le tappe dell’attacco dell’organizzazione terroristica palestinese Settembre Nero che sequestrò undici membri della squadra olimpica israeliana uccidendone subito due e tenendo in ostaggio i restanti nove fino al drammatico epilogo. Non è un film politico quello di Fehlbaum, anche se tra il racconto della copertura mediatica di quelle ore e dell’inadeguata gestione dell’emergenza da parte delle forze dell’ordine tedesche, c’è spazio per accenni alla complessa situazione politica dell’epoca, da cogliere nei dettagli di un racconto che poggia su una sceneggiatura impeccabile.

Il focus è tutto sulla diretta senza precedenti della troupe ABC e su tutte le questioni e implicazioni ad essa legate, tra la necessità di documentare gli eventi in tempo reale, il delicato equilibrio tra quella documentazione e gli interrogativi etici e morali e le scelte che hanno finito per interferire con l’azione delle forze dell’ordine e degli stessi terroristi. Nel cast Peter Sarsgaard, John Magaro, Ben Chaplin, Leonie Benesch e Zinedine Soualem.

Indice:

La tragedia da un altro punto di vista – September 5, la recensione

September 5 non ruota né attorno agli ostaggi né attorno ai militanti di Settembre Nero. L’azione è tutta focalizzata attorno alla diretta, con gli eventi raccontati con il passo serrato del thriller e un montaggio  incalzante. È il racconto di un percorso giornalistico fatto di interrogativi morali e di questioni da risolvere in divenire. Raccontare tutto con la concreta possibilità di documentare esecuzioni in diretta o attendere cautamente col rischio di farsi sfuggire uno scoop? A prevalere dev’essere il diritto di cronaca o il rispetto della sensibilità del pubblico e, soprattutto, delle persone coinvolte emotivamente nella vicenda, come i parenti degli ostaggi? Una redazione sportiva può farsi carico di documentare un evento politico? Sono queste le domande che si pongono i giornalisti Geoffrey Mason (John Magaro) e Roone Arledge (Peter Sarsgaard) di fronte ai fatti. La risposta è una soltanto, col diritto di cronaca messo prima di ogni altra cosa, non senza conseguenze.

Eventi in divenire per una diretta che prende corpo mentre si fa la storia, una diretta che, appunto, ha cambiato la storia. Quello di Fehlbaum è un film di impegno e intrattenimento in cui le due istanze sono estremamente equilibrate: l’andamento è quello del thriller, la materia trattata ha il peso del dramma. Le tecniche del racconto mimano quelle della storia che va in scena, la seguono con tensione, dinamismo e un senso di angoscia crescente resa anche a livello visivo da una fotografia cupa, a tratti quasi oppressiva. Non si esce quasi mai dagli spazi degli studi televisivi, non si abbandona mai il focus dei protagonisti, il passo si fa via via più accelerato man mano che la portata degli eventi esplode. La macchina da presa si muove ossessiva seguendo i volti e i movimenti dei protagonisti, spesso e volentieri incollata a John Magaro che fa un lavoro straordinario nel ruolo di Geoffrey Mason. Il movimento è continuo tra gli spazi angusti e affollati degli studi, magnificamente ricostruiti con scenografie e oggetti che ricalcano letteralmente l’epoca in cui si svolgono i fatti.

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September 5. BerghausWöbke Filmproduktion, Projected Picture Works, Constantin Film, Edgar Reitz Filmproduktion

La diretta che ha cambiato la storia

September 5 è un’analisi lucida e tagliente sulla professione del giornalismo, che non lascia spazio a cliché confortanti o rassicuranti zone grigie in cui rifugiarsi. Quello della diretta che cambiò la storia è il racconto analitico in tempo reale del giornalismo live, dei professionisti che si confrontano con la necessità di prendere decisioni importanti mentre gli eventi da documentare sono ancora in fase di svolgimento. Il film di Tim Fehlbaum presta il fianco al riflessioni attualissime che si estendono alla maniera contemporanea di fare informazione. Riflessioni che vanno a toccare anche il ruolo del pubblico moderno, un pubblico che dirette come quella della ABC del 1972 hanno contribuito a creare.

Quella diretta, insomma, ha cambiato la storia del giornalismo ma anche la storia da intendersi come quella raccontata all’epoca in tempo reale, con decisioni prese senza margine per riflessioni e verifiche approfondite e che hanno lasciato spazio a un dolore con il quale chi ha raccontato il Massacro di Monaco ha dovuto necessariamente confrontarsi. Al cinema dal 13 febbraio con Eagle Pictures (trovate qui il trailer di September 5).

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September 5. BerghausWöbke Filmproduktion, Projected Picture Works, Constantin Film, Edgar Reitz Filmproduktion

 

 

 

September 5 - La diretta che cambiò la storia

Voto - 7.5

7.5

Lati positivi

  • L'idea di raccontare il Massacro di Monaco da un punto di vista inedito
  • L'interpretazione di John Magaro
  • Sceneggiatura, regia e fotografia

Lati negativi

  • La complessità della situazione politica resta ai margini, ma è una scelta coerente con quello che è il focus del film

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