Collateral Beauty: recensione del film con Will Smith
Howard (Will Smith) è un uomo spento e svuotato che vive nel ricordo di sua figlia, morta all’età di soli sei anni. Il lutto ha distrutto il suo matrimonio, i suoi rapporti di amicizia ed il suo lavoro, lasciandolo in uno stato di apatia perenne. Le uniche entità con cui Howard ha rapporti non sono persone ma sono tre astrazioni: la morte, il tempo e l’amore, a cui scrive lettere in cui sfoga la sua rabbia.
Facendolo pedinare i suoi colleghi di lavoro (Whit, Claire e Simon, ognuno alle prese con gravi problemi personali), scoprono le lettere e “ingaggiano” tre attori di strada per interpretare le astrazioni e convincere Howard ad uscire dal suo stato di apatia, così da poter salvare l’azienda per cui tutti e quattro lavorano. Alla fine però il grido di aiuto lanciato dai colleghi di Howard si rivelerà molto più utile per loro stessi che si troveranno costretti ad affrontare le proprie paure e i propri demoni.
Collateral Beauty: Pregi e Difetti
Il resto dei dettaglia lo lascio a voi, ma spendiamo qualche parola riguardo al cast.
Se tanti sono i meriti di questo film: dall’importanza dei temi trattati, ai nostalgici riferimenti al vecchio e dispotico Scrooge nell’epico Canto Di Natale, ai buoni sentimenti, tante sono anche le imprecisioni. Parliamo di un film in cui abbiamo ben sette personaggi principali e un cast decisamente importante (Will Smith, Kate Winslet, Keira Knightley, Helen Mirren e altri ancora) e in cui, paradossalmente, il protagonista è una delle figure meno significative.
Ma torniamo a noi… Una delle pecche maggiori riguarda proprio lo scarso approfondimento di alcuni personaggi, primo fra tutti quello di Claire (Kate Winslet, in una delle sue interpretazioni meno brillanti) raffigurata semplicemente come donna troppo attempata per avere un figlio e alla ricerca di soluzioni alterative per scoprire la gioia della maternità, incorniciata in una triste vita che gira totalmente intorno a questo problema. Altra pecca è sicuramente la struttura ripetitiva, composta da continui dialoghi a due con frasi che sembrano uscite dai Baci Perugina. L’impalcatura del film sembra quindi non essere così solida, tenuta insieme da ruoli poco approfonditi, situazioni che si evolvono troppo in fretta (forse anche per la breve durata della pellicola: 97 minuti) e da passaggi fortemente drammatici che sfociano in situazioni ironiche o talvolta comiche.
Quello che stupisce realmente è che, nonostante tutto questo miscuglio non ben amalgamato, il film risulti comunque piacevole e scorrevole. Forse è proprio questo il verso in cui dobbiamo prendere questa storia, senza porci troppe domande e troppi perché ma lasciandoci coinvolgere da questa emozionante, e talvolta commovente, Bellezza Collaterale.
Collateral Beauty
Voto - 6
6
Lati positivi
- Importanza dei temi trattati
- Nostalgici riferimenti al vecchio e dispotico Scrooge nell'epico Canto Di Natale
- Piacevole e scorrevole
The Bad
- Tante imprecisioni
- Scarso approfondimento di alcuni personaggi
- Struttura ripetitiva