Recensione Hero: analisi approfondita del film di Zhang Yimou

Oggi svolgiamo la recensione di Hero, film del 2002 diretto dal talentuosissimo Zhang Yimou

La recensione di Hero è un qualcosa che non può mancare, sebbene non sia un film conosciuto da molti. Dunque mettetevi comodi e godetevi questa analisi che speriamo possa farvi nascere il desiderio di vedere questa pellicola. Innanzitutto introduciamo il film. Hero è un film wuxia del 2002 diretto da Zhang Yimou. Il regista, considerato uno dei cineasti più importanti attualmente in circolazione, ha ricevuto tre nomination agli Oscar nella categoria miglior film straniero. Nel cast notiamo nomi importanti tra cui svettano Jet LiTony Leung Chiu-Wai e Maggie Cheung.

Alla sua uscita, Hero, fu il film più costoso prodotto dalla Cina. Dopo aver riscosso grande successo in tutto il mondo, negli Stati Uniti la casa distributrice Miramax stenta a farlo uscire: risulta decisiva la pressione di Quentin Tarantino, grazie alla quale il film esce finalmente nelle sale americane quasi due anni dopo l’uscita cinese. La pellicola ha avuto una nomination agli Oscar e una ai Golden Globe come Miglior film straniero senza però riuscire a vincere. Il film è basato sul tentativo di assassinio di Qin Shi Huang, primo imperatore della Cina, avvenuto nel 227 a.C.

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Recensione Hero: non un qualunque film di arti marziali

Il film si apre nell’anno 201 a.C., la Cina è divisa in 7 regni, violentemente in guerra l’uno con l’altro. Uno di questi, Qin, è il più agguerrito e vuole ottenere il dominio su tutta la Cina. Il re di Qin è oggetto di continui attentati, tanto da vivere ormai da tre anni in completa solitudine: nessuno può avvicinarsi a lui a meno di 100 passi. Un giorno, un uomo senza passato né identità (Senza Nome, appunto) si presenta a lui con le prove di aver ucciso i suoi più pericolosi avversari. Da qui prende il via il tutto: nel film, Senza Nome esporrà al sovrano ciò che è accaduto e come ha compiuto queste gesta.

Da subito possiamo apprezzare l’eccezionale bravura del regista nel raccontare questa incredibile storia. Il film, come abbiamo specificato precedentemente, appartiene al genere wuxia, ovvero un ampio genere (letterario prima e cinematografico poi) cinese moderno nato all’inizio del XX secolo che racconta le avventure di eroi marziali della tradizione cinese. Sono davvero moltissimi i film che appartengono a questo filone, il cui focus centrale è sempre il combattimento (a mani nude o all’arma bianca). Il pericolo (che diviene reale molte volte) è che queste pellicole siano, alla fine, semplici sfoggi di capacità coreografiche da parte degli attori e nulla di più. Be’ Hero lo è, è davvero di più, a partire proprio dalle coreografie che restano tra le più mozzafiato che siano mai state viste in un qualunque film, anche ai giorni nostri. Ma questa pellicola nasconde ben altro dentro di sé.

In questo film, infatti, la sceneggiatura (scritta magistralmente) ci trasporterà in questo mondo facendoci apprezzare molto i combattimenti ma permettendoci di sbirciare un po’ anche nella profonda e antica cultura cinese. Le scelte di Yimou non sono scontate, anzi, spesso ci sconvolgono riflettendo sul fatto che il film è uscito nell’ormai lontano 2002. In Hero c’è amore, odio, vendetta, rancore, arte, leggiadria, eleganza, violenza. In circa 100 minuti il regista ci mostra un mondo enorme ma perfetto e curato in ogni dettaglio che non lascia nulla al caso.

Hero: colori diversi, diverse realtà

Abbiamo già elogiato diversi aspetti del film ma ora è giunto il momento di raggiungere il vero aspetto in cui si tocca l’apice: l’estetica. Sebbene normalmente per quanto riguarda la cinematografia si parli sempre (e giustamente) di fotografia in questo caso non sarebbe abbastanza esaustivo. L’estetica di Hero è un qualcosa di realmente rivoluzionario e scioccante, in principio. Zhang Yimou, infatti, decide di creare personalmente il proprio modo di raccontare la storia, ovvero con i colori. Mentre la cornice esterna mantiene colori neutri (quali nero e grigio), abbiamo quattro colori che vengono risaltati per quattro aspetti differenti della narrazione. In rosso abbiamo il racconto di Senza Nome, in blu quello del re di Qin, in bianco e marrone il flashback di Senza Nome e infine in verde il flashback di Spada Spezzata.

Tramite questi colori, che si alternano durante tutto il racconto, noi possiamo comprendere quale punto di vista sia raccontato e in quali ricordi ci siamo addentrati. Molto spesso momenti temporali identici sono raccontati con colori diversi e, quindi, con punti di vista e osservazioni differenti. Questa scelta artistica risulta d’impatto e crea visivamente un qualcosa di innovativo e tanto moderno da essere spesso ancora non raggiunto.

Nel film ogni cosa ha un suo motivo di essere narrata e descritta, ogni tassello ha un ruolo, che sia principale o subordinato, e nulla rimane insoluto. Una storia reale, come quella narrata dalla pellicola, che poteva essere raccontata in modo semplice e diretto, viene raccontata in modo diverso. Zhang Yimou, grazie anche all’apporto del cast davvero incredibilmente competente e convincente, narra un racconto che in certi momenti sembra una favola, in altri un poema cavalleresco e in altri ancora un frammento di poesia lirica che raramente si può trovare altrove.

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Hero recensione: conclusioni

Speriamo con questa breve ma attenta recensione di avervi fatto comprendere come Hero sia un film che non può essere perso. Il maestro Zhang Yimou ha creato molte opere d’arte attraverso il suo cinema ma questa pellicola può essere senz’altro considerata una delle sue perle più preziose. Nel caso non l’aveste ancora visto recuperato Hero e donategli l’attenzione che merita perché possiamo assicurarvi che si tratta di un’esperienza che raramente si può fare al giorno d’oggi.

E voi che avete visto Hero cosa ne pensate? Vi è piaciuto e siete d’accordo con la recensione o no? Fateci sapere i vostri pareri nei commenti!

Hero

Voto - 9.5

9.5

Lati positivi

  • Sceneggiatura eccezionale
  • Visivamente mozzafiato
  • Coreografie tra le migliori mai viste

Lati negativi

  • Genere e velocità non apprezzabile da tutti

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