Pulp Fiction: 5 curiosità sul cult di Quentin Tarantino
Ecco a voi delle curiosità sul celebre capolavoro pulp del regista statunitense
Pulp Fiction è un film che non può assolutamente mancare nel bagaglio culturale di un cinefilo che si rispetti.
Il capolavoro di Tarantino del ’94 è unanimemente riconosciuto come uno dei lavori meglio riusciti non solo del regista, ma della filmografia mondiale di sempre. È la storia di due serial killer, del loro boss, della sua compagna, di un pugile, di una coppia di rapinatori: insomma, è Pulp Fiction.
John Travolta e Uma Thurman ottennero la candidatura agli Oscar rispettivamente come miglior attore protagonista e miglior attrice protagonista. Lo stesso Samuel L. Jackson grazie alla sua interpretazione si guadagnò la candidatura come miglior attore non protagonista. Il film vinse la Palma d’oro e valse a Tarantino e Roger Avary l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale.
Oggi noi di FilmPost vi sveleremo alcune delle curiosità più interessanti su questa pellicola. Scaveremo tra i retroscena più iconici appartenenti a questa pietra miliare della storia del cinema contemporaneo della quale non ci si stancherebbe mai e poi mai di parlare.
Pulp Fiction: 5 curiosità sul cult di Tarantino
Diretto da… Robert Rodriguez?
Sappiamo che, nei suoi film, Tarantino è solito effettuare dei cameo durante la storia. In Pulp Fiction le scene in cui il regista recita nei panni di Jimmie Dimmick vennero girate dal collega cineasta Robert Rodriguez, con cui Tarantino ha collaborato in moltissimi progetti, tra cui Dal tramonto all’alba e Grindhouse. Ad oggi, nel genere pulp, Rodriguez è considerato un maestro e tra i suoi lavori più apprezzati ritroviamo sicuramente Sin City.
You Never Can Tell
Uma Thurman inizialmente pare non fosse d’accordo sulla scelta della canzone da ballare durante la gara di ballo al Jack Rabbit Slim’s. La canzone in questione, di sottofondo durante la scena del twist, era la famosissima You Never Can Tell di Chuck Berry. Quando Uma Thurman espose i suoi dubbi a Tarantino, questo la tranquillizzò dicendo: “Credimi, è perfetta”. Ebbene, ad oggi quella del ballo tra Mia e Vincent è probabilmente una delle scene cinematografiche più iconiche di sempre, nonché un omaggio di Tarantino al ballo tra Barbara Steele e Mario Pisu in 8½ di Federico Fellini. Che dire, Tarantino ebbe senz’ombra di dubbio un’ottima intuizione.
Honey Bunny
Tarantino cominciò a sviluppare l’idea della storia di Pulp Fiction ad Amsterdam, subito dopo la presentazione de Le Iene a Cannes. Di ritorno da Amsterdam una sua amica, Linda Chen, si propose per riscrivere la sceneggiatura a macchina, chiedendo in cambio che Tarantino accudisse il suo coniglietto, Honey Bunny. Lui non accettò e, non molti giorni dopo il suo rifiuto, il povero animale morì. Tarantino, preso dai sensi di colpa, decise così di dare proprio il suo nome al personaggio di Amanda Plummer (Coniglietta,appunto, in italiano).
L’auto scomparsa
La macchina di Vincent Vega, una Chevelle Malibu del 1964, apparteneva allo stesso Tarantino (così come il portafogli con la dicitura “Bad Mother Fucker”) e fu rubata durante le riprese del film. Nel 2013, mentre indagava su altre vicende, la polizia trovò un’auto rubata nella zona di San Francisco Bay. Dopo delle ricerche si scoprì che era proprio l’iconica macchina del film guidata da Vincent Vega. Il proprietario l’aveva acquistata da un collezionista e dichiarò di non avere la minima idea che si trattasse di una vettura rubata.
Siringa d’adrenalina
Infine, una curiosità riguardo una delle scene più memorabili di Pulp Fiction, ossia quella sella siringa d’adrenalina conficcata nel petto di Mia. Tarantino infatti, per girare la sequenza in questione, ha optato per un metodo decisamente singolare. In realtà John Travolta tolse la siringa dal petto di Uma Thurman, la scena venne quindi ripresa in questo modo e successivamente montata al contrario, dando appunto l’illusione del gesto veemente del braccio di Vincent verso il petto di Mia.