Paddleton: recensione del nuovo film Netflix
Uno sguardo al nuovo titolo distribuito da Netflix
Paddleton recensione. Paddleton è un film prodotto e distribuito in tutto il mondo dal colosso dello streaming Netflix. Dopo i successi di alcuni film interessanti o molto belli del 2018 e dell’inizio di questo 2019, su tutti La Ballata di Buster Scruggs e Roma, ma anche Bird Box, Netflix prova a riconfermarsi con il passare dei mesi, o almeno a continuare sulla linea di film interessanti. Non tutti i prodotti Netflix sono di buona qualità, è un fatto ormai noto.
La piattaforma propone contenuti con un metodo di riempimento: è fondamentale che arrivino sempre nuovi contenuti, anche se non al massimo della qualità, per non lasciare vuoti temporali. Inoltre, per arrivare a questo scopo, Netflix fornisce grande libertà ai registi e agli autori che si prestano a collaborare al prodotto in questione, il che le fornisce sempre un gran numero di operatori, anche rinomati. Questi metodi, però, portano il pubblico ad una concezione di “prodotto Netflix” come qualcosa di quasi sempre scadente e sotto le aspettative, almeno per quanto riguarda i film. Entriamo nel dettaglio di Paddleton, nuovo film originale Netflix, in questa recensione.
Paddleton recensione – Trama
Michael e Andy, due grandi amici e vicini di casa, condividono quasi ogni cosa nella loro vita. Trascorrono serate felici a cucinare e mangiare pizza, guardando lo stesso film di arti marziali. Nel tempo libero giocano a Paddleton, un gioco inventato dai due, in un vecchio drive-in. A Michael, però, viene diagnosticato un tumore. Andy decide di restargli vicino, anche quando Michael si convince ad intraprendere una terapia consistente in pillole che vengono prescritte solo a malati terminali con meno di sei mesi di vita previsti. Queste pillole offrono un’eutanasia “casalinga”. A questo punto i due cercano di trascorrere serenamente il tempo residuo.
Si spostano per trovare i medicinali in una nuova località, dove entreranno in scena nuovi personaggi, come il farmacista e la receptionist dell’albergo in cui alloggiano. I due dimostrano grande sintonia ma smentiscono ogni relazione amorosa. L’apparente tranquillità con cui affrontano la situazione cela, però, un’inquietudine di fondo: Michael ha paura di morire, Andy di rimanere solo. Il tempo trascorrerà tra dialoghi, confessioni e riflessioni tra i due amici.
Paddleton recensione
Netflix l’ha fatto di nuovo. Non è uno di quei prodotti che ricorderemo negli anni a venire. Il film è vuoto per molti aspetti. Cerca di esplorare a fondo un rapporto tra due amici e, allo stesso tempo, la situazione dei malati terminali e di chi è vicino a loro. Ciò che ne risulta è un prodotto melenso. Michael e Andy hanno due caratteri estremamente complessi, a tratti sociopatici, a tratti estremamente legati in un rapporto ambiguo, che li pone sul piano di una relazione di mutuo soccorso a tratti di stampo amoroso, pur senza sfociare in una relazione vera e propria. I due attori non offrono prestazioni indimenticabili, sebbene abbiano alcuni dialoghi anche interessanti, come quello che riguarda la maglia di Michael, verso la fine. Forse con un cast migliore sarebbe stato un film interessante. Non è uno dei peggiori prodotti della piattaforma: non è al livello di IO, per dirne uno.
Chiaramente prodotto con scarso budget, come dimostra la scena in cui la birra viene inspiegabilmente mostrata avvolta in un involucro nero, probabilmente per coprirne la marca. Forse figlio del poco budget è il fatto che non giochino a paddleton, tranne all’inizio. Alla fine, però, il titolo viene “giustificato”, anche se poteva essere reso più significativo. La regia è scolastica, non osa. Non particolarmente entusiasmante la fotografia. Tutto si concentra sulla relazione tra i due amici. Il problema è se questa relazione sia così interessante come la vogliono far credere. Probabilmente non lo è. Allo stesso tempo il modo in cui viene trattata la questione della malattia è un po’ vago e dispersivo. Si cerca d inserire un paio di scene iconiche qua e là, ma il problema fondamentale resta uno: è tutto poco interessante.
Paddleton recensione – Conclusioni
Da un film del genere ci si aspetta una svolta, che non arriva mai. Ha la pretesa di essere un film dai grandi dialoghi, di quelli che hanno trame che si sviluppano poco, ma discorsi incredibilmente belli, come possono essere alcuni film di Woody Allen. Tra il dire e il fare, però, resta un mare, anzi, un oceano. Scomodare Allen per questo film è sicuramente esagerato, ma il paragone che voleva creare il regista con i suoi film è evidente dalle prime sequenze, che sembrano richiamare Matchpoint.
Da vedere? dipende. Se non avete di meglio da fare potete anche passare un’ora e mezza a vedere questo film. Se vi intriga per i temi che tocca, ci sono decine di film che li affrontano in modo migliore. Certo è che se siete fan dei film poco chiari, o brutti, non potete esimervi dalla visione di questo prodotto.
Come detto, c’è di peggio, ma dato che c’è anche molto di meglio, su Netflix stessa, potete dedicarvi a visioni migliori. Non è il racconto di un’amicizia. Non è il racconto di un uomo che ha paura di morire. Sembra essere solo un tentativo molto goffo di descrivere come muore un sociopatico. La speranza è che Netflix torni a produrre film di altro livello. Indubbiamente vedere gli scaffali vuoti al supermercato non piace a nessuno. Spesso, però, è meglio tenere degli scaffali vuoti piuttosto che riempirli di prodotti scadenti o insipidi, con qualche prodotto di marca ogni tanto. Questa è l’impressione che Netflix sta fornendo di sé: un discount dell’audiovisivo.
Paddleton
Voto - 4.5
4.5
Lati positivi
- Alcuni dialoghi interessanti
Lati negativi
- Piatto, manca la svolta
- Giocano a paddleton 30 secondi