Perché James Gunn è tornato alla Marvel?
Come un fulmine a ciel sereno, James Gunn è stato riassunto da Marvel e Disney e dirigerà Guardiani della Galassia Vol.3! Cerchiamo di analizzare l'accaduto.
James Gunn Marvel. I Marvel Studios hanno deciso di dedicare il 2019 alle Sorprese su più fronti. Sono passati pochi giorni dal rilascio inaspettato del nuovo trailer di Avengers: Endgame ed ecco un altro colpo di scena. La Disney ha ufficialmente riassunto James Gunn, regista e sceneggiatore dei due film dedicati ai Guardiani della Galassia. Sarà di nuovo lui, quindi, a occuparsi del terzo film della saga dedicata a Star Lord e soci. Una news come questa cancella quasi un anno di speculazioni, polemiche, scontri e vicissitudini che rischiavano di intaccare una delle creazioni più felici della Casa delle Idee.
Ovviamente, una simile notizia ha scatenato nuove e appassionanti controversie sul Web. C’è chi lamenta un atteggiamento scriteriato dalla parte della Disney, costretta a tornare sui suoi passi a furor di popolo. C’è chi, invece, vede in tutto questo il risultato delle barricate alzate da cast e addetti ai lavori che avrebbero rischiato di compromettere progetti futuri. La verità, come sempre, la sanno solo i diretti interessati e dubitiamo che verrà mai rivelata pubblicamente. Possiamo, però, fare una veloce analisi dei fattori che hanno reso possibile questo imprevisto dietrofront produttivo.
James Gunn: ritorno alla Marvel
Lo scorso anno, quando la vicenda James Gunn esplose con violenza, noi di Film Post dedicammo un approfondimento al caso, facendo anche delle teorie sul destino del franchise. All’epoca sembrava che non ci fosse alcuna speranza di rivedere il regista al timone del progetto. Il suo licenziamento, avvenuto il 21 luglio 2018, era stato provocato dalle polemiche innescate dal repubblicano Mike Chernovic attraverso la diffusione di vecchi tweet di Gunn. Come sanno tutti, il buon James fece una lunga gavetta alla Troma (ne abbiamo parlato anche qui) e, per una buona parte della sua vita, ha usato i social per diffondere battutacce e stoccate al buon gusto. Purtroppo, il suo nuovo status di autore in forze alla Disney si è rivelato un boomerang quando i suddetti tweet volgari, e volutamente offensivi, tornarono in superficie e lo studio decise di allontanarlo.
Da quel momento, James Gunn si è volatilizzato dai social e il Web è diventato caldo come l’interno di un vulcano. Il pubblico si è inizialmente spaccato per poi raggrupparsi in una massa compatta che richiedeva, a gran voce, il ritorno del cineasta. Per molti, l’atteggiamento della Disney trasudava ipocrisia e politically correct da tutti i pori e non erano pochi a contestare come, in fondo, l’atteggiamento social del regista fosse noto ben prima del suo ingaggio. Nonostante questo, è parso per mesi nessuno sarebbe tornato sui suoi passi e che Guardiani della Galassia Vol. 3 avrebbe avuto un altro autore al timone. Fino a pochi giorni fa, quando la Marvel ha annunciato il ritorno di Gunn. Ora sarà necessario aspettare parecchio prima di vedere il capitolo finale della saga perché James è impegnato sul progetto che doveva rappresentare la sua atroce vendetta: Suicide Squad 2 per la rivale DC.
James Gunn è tornato in Marvel… grazie al fandom?
Molti articoli in questi giorni hanno parlato di un trionfo del fandom di Internet ai danni della multinazionale Disney. Si cerca di affrontare l’argomento citando le numerose prese di posizione da parte dei fan e degli spettatori nei confronti del regista estromesso come causa primaria del suo ritorno. Lo stesso James Gunn, in un messaggio social, ha ringraziato i fan veicolando, in parte, questo tipo di conclusione:
Sono tremendamente grato verso tutti coloro che, là fuori, mi hanno supportato nei recenti mesi. […]
Dal profondo del mio cuore, grazie. Vi voglio bene!
Ovviamente, è affascinante pensare che la gigantesca mobilitazione possa avere contribuito. Nelle settimane immediatamente successive al fattaccio, la platea web si spaccò in più fazioni. C’era chi condannava senza appello il regista e approvava la scelta di cacciarlo; c’era chi si schierava contro la Disney e i suoi metodi da Gestapo e chi optava per le sfumature. Con il passare del tempo, però, la frangia dei sostenitori di Gunn ha iniziato a ingrandirsi e a farsi maggiormente sentire. L’idea che qualcuno potesse perdere il lavoro a causa di battute (pessime, ma pur sempre battute) avvenute un decennio prima iniziò a sembrare un osceno precedente da stroncare.
Senza dubbio, la Marvel ha vissuto questi mesi con la consapevolezza di avere perso molto agli occhi dei propri spettatori. Nonostante sia ormai consolidata la convinzione che i registi, all’interno del Marvel Cinematic Universe, contino poco salvo rare eccezioni, si trattava di una macchia sul curriculum. Dal movimento popolare innescato e dalla convinzione di dover riguadagnare punti nei confronti della propria utenza può essersi generato questo dietrofront.
James Gunn è tornato in Marvel… grazie al suo cast?
Fra i primi a manifestare sostegno a James Gunn e incredulità di fronte alla sua cacciata ci fu il cast di Guardiani della Galassia. Dopo una settimana circa dall’evento, firmarono una lettera congiunta nella quale rivendicavano il loro schieramento a favore del regista. Una scelta quasi scontata, alla luce di ciò che quel film aveva significato per molti di loro. Chris Pratt, ad esempio, ha visto decollare la sua carriera grazie al personaggio di Peter Quill.
Gunn lo scelse anche se, all’epoca del provino, l’attore aveva ancora molti chili di troppo, decidendo di scommettere su di lui. Il successo del film e della sua interpretazione catapultarono Chris tra i dinosauri di Jurassic World e, da lì in poi, in una gloriosa seconda vita artistica. Naturale che il suo sostegno andasse a colui che aveva saputo intuire il potenziale da superstar action dietro l’aspetto da caratterista che lo contraddistingueva. Ma il vero protagonista della campagna messa in atto dal cast è stato, senza dubbio alcuno, Dave Bautista. L’ex-wrestler non ha mai nascosto il suo smisurato debito di riconoscenza nei confronti dell’autore che gli ha affidato il ruolo di Drax. Un personaggio che, di primo acchito, poteva sembrare il picchiatore del gruppo (in linea con il passato dell’attore) ma che si è rivelato uno tra i più sfaccettati.
Bautista si ritrovò costretto a recitare seriamente, rivelando doti espressive e tempi comici che raramente si erano visti in coloro che approdavano al cinema dopo una carriera da lottatori. Pur di difendere James Gunn, Bautista ha rilasciato numerose dichiarazioni di fuoco. Nel corso dell’ultimo anno si è scagliato contro la Disney e ha minacciato più volte di abbandonare il personaggio se il suo “mentore” non fosse stato assunto di nuovo. Un ostracismo, insomma, che potrebbe avere avuto un ruolo chiave nel ritorno del regista.
James Gunn è tornato in Marvel… grazie all’acquisto della Fox?
Tra le molte teorie emerse nelle ultime ore ce n’e una che potrebbe apparire complottista ma che, in realtà, non lo sarebbe affatto. Una delle scalate affaristiche più clamorose nel mondo del Cinema recente è stata l’acquisizione della 20th Century Fox da parte della Disney. Una mossa gigantesca, capace di cambiare gli equilibri dell’industria dell’intrattenimento e non solo. La trattativa che ha condotto alla recente chiusura dell’affare è stata lunga e complessa ed è probabile che il colosso di Mickey Mouse si sia dovuto muovere con i piedi di piombo. Quando esplose lo scandalo James Gunn entrambe le major erano nelle fasi cruciali del negoziato mentre ora che Gunn è stato “perdonato” e reintegrato, l’acquisto è cosa fatta.
Non stupisce, quindi, come molti ritengano che il “Caso Gunn” non sia mai realmente esistito. Semplicemente Alan Horn, mega-boss Disney, decise di staccarsi pubblicamente dal cineasta quando finì nell’occhio del ciclone per non rischiare complicazioni nell’affare in corso ma senza chiudere definitivamente la porta. Uno scandalo che macchiasse la nomea dello Studio avrebbe potuto spingere la Fox a ritrattare sul prezzo e questo avrebbe rischiato di far saltare tutto. Le recenti dichiarazioni hanno confermato come la Marvel non avesse mai seriamente cercato un sostituto di James Gunn, indipendentemente dai rumor circolati. Il motivo è semplice: sapevano che sarebbe bastato chiudere l’acquisizione per tornare a trattare con lui e riportarlo all’ovile.
James Gunn & la Marvel: in conclusione
Attualmente James Gunn è impegnato nella pre-produzione di Suicide Squad 2 per Warner e DC Comics. Una mossa che tutti noi interpretammo come una “tremenda vendetta” ai danni della Marvel ma che ora sembra assumere altri connotati. La scelta di dedicarsi a personaggi della Distinta Concorrenza che, per la loro natura di antieroi outsiders, assomigliano un po’ troppo ai Guardiani della Galassia continua a risultare sospetta. Perché farlo se, in realtà, era noto agli addetti ai lavori come l’allontanamento dai “suoi” eroi fosse una fase temporanea? Segno evidente che, a conti fatti, una verità unica e conclamata non è stata ancora confermata.
Siamo molto felici che questa storia si sia risolta. Il licenziamento sulla base di ricatti provenienti da estremisti politici e legato a periodi precedenti l’assunzione era una scelta oscena e deleteria. Con questa mossa, Marvel e Disney hanno dimostrato di saper tornare sui loro passi… o forse di essersela fatta sotto, a detta dei suoi detrattori. Nessuno di noi, va detto, ha esperienza nel campo della gestione di multinazionali dello Spettacolo quindi ogni nostra teoria risulterà comunque campata in aria e priva di vero fondamento. Ci resta l’ineffabile gioia di rivedere un cineasta eclettico come James Gunn al timone di uno dei franchise più sorprendenti nella recente ondata di cinecomics. Questo è poco ma sicuro!