Il silenzio degli innocenti: 5 curiosità sul film con Anthony Hopkins e Jodie Foster

Scopriamo cinque curiosità su Il silenzio degli innocenti, il cult con il personaggio di Hannibal Lecter

Il silenzio degli innocenti. Tratto dal romanzo omonimo di Thomas Harris, il film narra la storia di una giovane recluta dell’FBI (Jodie Foster), con un incarico assai pesante. Deve far visita in carcere ad Hannibal Lecter, pischiatra pluriomicida interpretato da Anthony Hopkins, per ottenere informazioni su un assassino psicopatico che ha ucciso e scuoiato cinque donne.

Uscito dal 1991, il film è diretto da Jonathan Demme, regista purtroppo dipartito nell’aprile del 2017. La pellicola vinse 5 Oscar, diventando il terzo film in assoluto, dopo Accadde una notte e Qualcuno volò sul nido del cuculo, ad aver vinto i cinque premi Oscar più importanti. Il silenzio degli innocenti ottenne miglior film, miglior regia, miglior attore ad Anthony Hopkins, miglior attrice a Jodie Foster e sceneggiatura a Ted Tally.

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1) Le iniziative di Anthony Hopkins

Anthony Hopkins ha preso molte cose di sua iniziativa. Tra queste, la scena del risucchio è quasi esclusivamente opera sua. Anche la parte sulle origini povere e contadine di Clarice è di sua volontà, e la reazione offesa e ferita di Jodie Foster è ancora più “genuina”, perché Hopkins ha “colpito nel segno”. Filmata la scena, Jodie Foster ha ringraziato Hopkins per averla resa più naturale e credibile.

2) La falena in locandina

L’immagine della famosa falena divenuta il simbolo del film, non è casuale. L’animale sul dorso presenta veramente due macchioline simili a teschi, che sono stati poi modificati dalla casa di produzione. In questo modo, se visti da vicino, si viene a scoprire che sono in realtà composti da sette donne nude. Un dettaglio ispirato alle opere di Salvador Dalì.

3) La dedizione attoriale

Hopkins seguì in prima persona numerosi processi a carico di serial killer e studiò accuratamente alcune interviste per comprenderne i tratti psicologici. L’attrice Brooke Smith, invece, che interpreta Catherine Martin, ingrassò di oltre 12 kg. appositamente per il ruolo.

Per meglio prepararli alle loro parti, a Hopkins e alla Foster erano stati consegnati dei nastri che alcuni serial killer avevano registrato mentre torturavano le proprie vittime; nessuno dei due li ha ascoltati. Mentre l’attore Scott Glenn, dopo aver sentito alcune di queste registrazioni, pare abbia cambiato idea riguardo alla pena di morte, rivalutandola.

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4) La frase storica

“Uno che faceva un censimento una volta tentò di interrogarmi: mi mangiai il suo fegato con un bel piatto di fave e un buon Chianti”

L’AFI, (l’American Film Institute), l’ha inserita al 21° posto nella classifica delle migliori citazioni cinematografiche di tutti i tempi. L’originale letterario “una bottiglia di Amarone” è stato trasposto in un ‘bicchiere di Chianti’. Una teoria dei fan piuttosto accreditata, riportata da The Independent e da The Huffington Post, rileva che la stessa frase sul fegato, le fave e il Chianti, avrebbe un doppio significato. Fegato, fave e vino contengono infatti la tiramina, una sostanza altamente tossica se associata a quegli antidepressivi. In quel momento, dunque, Hannibal sta dicendo a Clarice che non sta assumendo psicofarmaci e dunque è lucido, e le sue informazioni sono fondamentali per poter catturare Buffalo Bill.

5) George A. Romero

Il regista horror George A. Romero, regista del cult La notte dei morti viventi del 1968, fa un cameo nel film nei panni di un poliziotto nella scena in cui Hannibal lancia a Clarice dalla cella il questionario sul caso di Buffalo Bill.

 

 

 

 

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