Revolutionary Road: recensione del film con Leonardo DiCaprio e Kate Winslet
Sam Mendes dirige la coppia DiCaprio-Winslet in un dramma familiare ambientato negli anni '50
Revolutionary Road recensione – Sam Mendes dirige nel 2008 una delle coppie più amate del cinema contemporaneo, Leonardo DiCaprio e Kate Winslet. I due, dopo aver interpretato i mitici Jack e Rose di Titanic, ritornano insieme sullo schermo per un elegante e crudo dramma su un infelice matrimonio. Revolutionary Road è un ritratto spietato e senza abbellimenti sulle disillusioni del matrimonio, immerse nella perfetta ma vuota provincia americana degli anni Cinquanta.
Per Sam Mendes è un ritorno ai temi più confacenti al suo estro, dopo le parentesi di Era mio padre e Jarhead. In American Beauty, suo esordio folgorante del 1999, il regista aveva dimostrato di saper creare e maneggiare grandi ritratti familiari, analizzati con grandi capacità. Per Kate Winslet e Leonardo DiCaprio Revolutionary Road rappresenta un altro grande passo nella loro filmografia. Nell’interpretare i due protagonisti, Frank e April Wheeler, i due attori danno vita a delle prove magistrali e indimenticabili, purtroppo ignorate dall’Academy. Scoprite qui di seguito la nostra recensione di Revolutionary Road, sulla piattaforma Netflix dall’inizio di aprile 2019.
Revolutionary Road: recensione
Nel 1955 Frank (Leonardo DiCaprio) e April Wheeler (Kate Winslet) abitano in una bellissima casa dei sobborghi di New York. Sono apparentemente una coppia perfetta della middle class: belli, intelligenti e con degli splendidi figli. Sono ammirati dai loro vicini e dall’invadente agente immobiliare che li ha sistemati (Kathy Bates). In realtà Frank e April non sono felici e cercano di andare avanti in un matrimonio privato dell’amore e distruttore di tutti i loro sogni.
Frank svolge un lavoro ordinario e monotono, che non soddisfa le sue aspirazioni, e cerca rifugio dalle sue frustrazioni in una relazione con una segretaria del suo ufficio. Anche April non è felice, pressata da conformismi che non le permettono di esaudire i suoi desideri. Proprio per questi motivi la donna pensa a una soluzione: fuggire dai conservatorismi e conformismi americani e trasferirsi a Parigi. Un’idea che riaccende le speranze e la passione della coppia, fino a quando tutto non arriva a naufragare nuovamente.
Revolutionary Road: un film al limite della realtà
Revolutionary Road è un’opera che sorprende per tanti motivi: si muove fra schermaglie al limite del plateale e situazioni quasi realistiche e non risparmia nulla all’occhio dello spettatore. Nessun dolore, nessuna crudeltà: tutto è sbattuto in faccia a chi guarda. Il progressivo distruggersi del matrimonio di Frank e April è immerso in un’ambientazione totalmente opposta: un sobborgo americano degli anni ’50. La compostezza di quei luoghi si scontra così con l”esplosione’ dei due protagonisti, le cui litigate e urla arrivano a sfiorare la realtà di momenti simili.
Sam Mendes e lo sceneggiatore Justin Hayte (che ha adattato l’omonimo romanzo di Richard Yates) restituiscono così un chiaro esempio della provincia e dei sobborghi americani, dove all’esterno tutto deve apparire perfetto. La noia e la normalità di quei luoghi distruggono chi vive di sogni e passioni mai realizzate. Il sogno della perfetta vita americana che si scontra con il fallimento di una vita familiare e di un amore in una società, che, per diversi aspetti, non sembra così lontana da quella di oggi.
Per restituire un simile affresco, Sam Mendes lavora su una regia elegante, composta e sobria, che segue forti e conflittuali dinamiche familiari. Hayte invece crea un meccanismo drammaturgico impressionante, dove a colpire sono numerosi dialoghi tra l’estrema teatralità e l’estremo realismo. Inoltre la costruzione dei personaggi è minuziosa e perfettamente distribuita fra protagonisti e comprimari.
Revolutionary Road: attori e aspetti tecnici
Kate Winslet e Leonardo DiCaprio nel film interpretano probabilmente alcuni dei ruoli più importanti della loro carriera. La capacità della Winslet di far trasparire il dolore di un personaggio, che si presenta sobrio e composto, è stata giustamente premiata ai Golden Globes. DiCaprio, dal canto suo, è perfetto per il ruolo di Frank: un uomo con tante aspirazioni naufragate, non in grado di mantenere un ruolo primario nella sua famiglia. Questo aspetto lo logora perché è totalmente immaturo e forse ancora troppo giovane: il volto dell’attore che sembra sempre giovane si sposa perfettamente con tutto questo.
Bravissimi anche Kathy Bates (Misery non deve morire) e Michael Shannon (La forma dell’acqua), candidato agli Oscar. Il personaggio di quest’ultimo è decisamente il più interessante ma anche il più irritante, perché privo di peli sulla lingua e in grado di mettere totalmente a nudo le debolezze dei due protagonisti. Sul fronte tecnico non sono da dimenticare gli importanti apporti di Roger Deakins nella fotografia e di Kristi Zea nella scenografia. Entrambi lavorano sul rendere le scene e i luoghi sempre luminosi, composti, caldi, in modo da rendere al meglio il contrasto con la tristezza e il dolore del matrimonio distrutto di Frank e April.
Revolutionary Road recensione: conclusioni
Con Revolutionary Road Sam Mendes ci restituisce, dopo American Beauty, un altro potente ritratto della vita dei sobborghi americani e delle famiglie che vi abitano. L’estremo realismo delle situazioni e una cura dei dialoghi che non risparmia nulla allo spettatore non è di facile digestione. Il tutto può risultare infatti piuttosto pesante da elaborare, soprattutto a causa dello sconvolgente finale. Lo spettatore viene lasciato nel vuoto e nel silenzio, i veri protagonisti delle ultime scene.
L’ottimo lavoro di regia, sceneggiatura e del cast attoriale e tecnico rende il film un buon prodotto drammatico difficile da scordare, sicuramente da includere fra le migliori opere di Sam Mendes. Se non l’avete visto, recuperatelo su Netflix, dove è tornato a inizio aprile 2019. Lo spettatore è però avvertito: un film drammatico così intenso e forte non è adatto a tutti: può risultare difficile da elaborare, a causa dell’eccessivo carico emozionale.
Revolutionary Road
Regia - 7.5
Recitazione - 8
Sceneggiatura - 7.5
Fotografia - 7.5
Emozione - 8
7.7
Lati positivi
- Un grande lavoro di regia, sceneggiatura e recitazione
- Ottima costruzione di situazioni fra l'estrema teatralità e l'estremo realismo
Lati negativi
- L'eccessivo carico emozionale non è adatto a tutti