Animali notturni: spiegazione del film con Amy Adams e Jake Gyllenhaal
Analisi e spiegazione di Animali notturni, film di Tom Ford
Spiegazione di Animali Notturni, film del 2016 diretto da Tom Ford che, oltre al successo nel settore fashion, ha dimostrato di avere uno spiccato talento anche in quello cinematografico. Il regista è abile nel tenere col fiato sospeso gli spettatori per tutta la durata del film, arricchito dalle incredibili interpretazioni di Amy Adams, Jake Gyllenhaal e Michael Shannon. Consigliandovi di leggere anche la nostra recensione, ci addentreremo nella spiegazione di Animali Notturni.
La pellicola è appartenente a differenti generi, proprio in virtù della duplice linea narrativa sulla quale si sviluppa. Il drama, il thriller e il noir si intrecciano e si fondono, accompagnati da una colonna sonora ora ipnotica, ora tesa, ora potente, ora dolce, che tiene per mano alla perfezione tutti i momenti del film adattandosi al loro climax. Composta da Abel Korzeniowski, si addice perfettamente alla controversa storia di Animali notturni, alla quale tenteremo ora di dare una spiegazione.
Animali Notturni spiegazione: il controverso opening
L’opening di Animali Notturni è estremamente grottesco ed estremamente controverso. Ispirato ad una cultura americana che la protagonista definisce “total junk”, esso vede delle donne nude, deformate dall’obesità, dimenarsi come delle improbabili majorette. Gli schermi su cui vengono trasmesse queste immagini sono nel film l’inaugurazione della mostra della protagonista, Susan, di cui vi parleremo a breve. Ma qual è il significato di tutto ciò?
Scelta estremamente criticata per ragioni di “fat shaming”, riteniamo che tale sequenza abbia un significato molto più profondo che è certamente sfuggito a coloro che si sono soffermati sulla mera forma fisica anziché vedere oltre. Oltre ad attirare l’attenzione, o perlomeno la curiosità, dello spettatore sin dai primi istanti della pellicola, il desiderio del regista era quello di creare qualcosa che fosse davvero arte in un film che ha il suo incipit e la vita della sua protagonista proprio in una galleria d’arte.
La spiegazione di Tom Ford:
“I don’t like a movie that’s about the art world that doesn’t have real art […] I’ve lived in Europe for the last 27 years, so I thought, What do I want to say if I’m having a gallery show in America? Politics being what they are right now, I want to make a statement about America.
And I remembered that great poster that I had hanging in my room when I was a kid, when I thought I was straight, of Farrah Fawcett in that red bathing suit. America was always tan, beautiful teeth, tits and ass. So, guess what? I want to talk about America today: Gluttonous, overfed, aging, sad, tired.”
Allo stesso tempo, quindi, l’inibizione e l’orgoglio di queste enormi donne nude celano una libertà che rompe gli schemi in cui, a causa del loro aspetto, sono state relegate dalla società. Ed è qui che scatta il vero contrasto tra loro e Susan, la protagonista: lei è incatenata all’idea di quello che la società vuole che lei sia, mentre loro, essendone libere, sono felici.
Animali Notturni spiegazione: Susan Morrow
Susan Morrow (Amy Adams) è la triste protagonista del film. Nonostante sia una gallerista di successo, l’insoddisfazione e l’infelicità sono stampate a caratteri cubitali nei suoi grandi occhi azzurri. L’incompletezza data dalla sua vita privata, che si trascina priva di gesti di vero affetto con un marito che la tradisce (Armie Hammer), le ha portato via anche la scintilla che provava verso l’altro grande amore della sua vita: l’arte.
Vuota interiormente, la donna si adorna con abiti all’avanguardia, accessori geometrici ed ingombranti, un make up scuro e molto marcato, che contrasta con la sua pelle chiarissima. Susan non appare per quello che è, ma appare per quello che “deve essere.” “I need to live this way, I need to look like that”. La sua routine borghese che le provoca frustrazione ed insonnia viene bruscamente interrotta dal manoscritto di “Animali Notturni”, bozza del romanzo che l’ex marito di Susan vuole farle leggere prima della pubblicazione.
Animali Notturni spiegazione: il romanzo
Chi era Susan? Come ha fatto a diventare tanto infelice? L’escamotage col quale si entra nel passato della donna, prima dei party, prima del lusso, prima dei gioielli e degli abiti alla moda, è proprio grazie al manoscritto. Esso è intitolato proprio “Animali Notturni”, in virtù del soprannome datole dal suo ex marito Edward (Jake Gyllenhaal) data la sua insonnia. La storia narrata nella bozza è il secondo piano narrativo presente nel film, che svilupperà una vicenda narrativa parallela (e successivamente concatenata) a quella di Susan.
Il protagonista di questo livello narrativo è Tony, padre di famiglia che fa un viaggio notturno con la moglie e la figlia nel West Texas. Durante il viaggio, la loro auto viene fermata da tre “animali notturni”. Tre criminali senza scrupoli, che rapiscono le donne e abbandonano l’uomo in una radura. Tony appare sin da subito ragionevole, con la tendenza ad assecondare le folli richieste dei balordi, forse per timore di farli innervosire e peggiorare una situazione già tragica. Ma qual è il nesso tra questo thriller ed il primo livello di narrazione? Susan viene subito inghiottita dalla storia, che la turba profondamente e funge da fedele compagna durante le sue notti insonni. Solo la donna può forse capire il vero senso della vicenda, tanto è vero che si inizia a sviluppare un ulteriore piano narrativo.
I flashback che riguardano la nascita, la maturità ed infine il declino della sua storia con Edward diventano la chiave di interpretazione per comprendere il significato più allegorico del brutale intreccio che riguarda Tony. Solamente tramite i flashback, infatti, lo spettatore scopre che Tony ha le stesse fattezze di Edward; rendendosi così conto che i personaggi della storia sono creati dalla mente di Susan. Anche la moglie e la figlia di Tony sono simili alla protagonista, mostrando come la donna si renda sin da subito conto che il romanzo sia solo un escamotage per raccontare il doloroso passato vissuto tra lei e l’autore.
La metafora
Il rapimento della moglie e della figlia di Tony si concluderà nel modo peggiore: i loro corpi nudi, uccisi e violati, verranno trovati la mattina dopo il rapimento. Inizia così un’estenuante caccia ai killer: più ci si avvicina agli assassini, più il protagonista del romanzo si allontanerà dalla sofferta rassegnazione per abbandonarsi a rabbia e sete di vendetta. Ma cosa rappresenta Tony? Tony è Edward, ne rappresenta quelle insicurezze e debolezze che l’uomo aveva agli albori della sua incerta carriera da scrittore.
Caratteristiche dalla quali Susan era stata messa in guardia dalla madre, che l’aveva ben messa in guardia prima che la figlia convolasse a nozze, donna cinica e disillusa. Caratteristiche che Susan amava, ma che poi sono diventate la causa della loro terribile rottura. La donna ha infatti tradito Edward con il suo marito attuale, dopo averne abortito di nascosto il figlio. E così emerge come Susan sia presente nel romanzo in una duplice faccia: la moglie di Tony, ovvero quella Susan amata dall’autore, e i tre balordi, la Susan borghese, vuota ed insoddisfatta che ha distrutto la loro storia.
Il dolore provato da Edward non viene direttamente mostrato nel film, ma viene mostrato quello di Tony. La perdita della moglie e della figlia rappresentano ciò che non è potuto essere tra lui e Susan, il dolore di essere rimasto solo, incapace di modificare quello che è stato. Tony si rende conto che l’unico potere nelle sue mani è quello di vendicarsi, uccidendo il killer. E così anche Edward decide di vendicarsi contro Susan, comunicandole e trasmettendole a sua volta il tormento che lei gli aveva provocato. Non sono quindi casuali i parallelismi tra le azioni di Tony e quelle di Susan. Non è casuale il quadro con la scritta “revenge” che appare a tre quarti del film.
Animali Notturni spiegazione: il finale
Giungiamo quindi alla conclusione del film. Animali Notturni termina con Susan, seduta da sola ad un tavolo in un elegante ristorante. Senza il suo rossetto rosso, senza l’ombretto marcato, senza tutti gli artifici che costituiscono il guscio sofisticato e raffinato della sua infelicità. Si è spogliata di questi futili dettagli per aspettare Edward; per accoglierlo apparendo con quella naturale eleganza di cui lui si era innamorato tanti anni prima; smuovendola per la prima volta dalla rigidità degli ultimi vent’anni della sua vita.
Ma Edward non si presenta. È infatti troppo tardi: certi errori non sono perdonabili e non meritano una seconda occasione. Il romanzo (e il film) insegnano a Susan (e allo spettatore) che non bisogna lasciarsi trascinare da quello che “gli altri” si aspettano che tu possa diventare, ma bisogna essere leali a se stessi e a chi si ama. Susan non è stata fedele a niente di tutto ciò, e l’assenza di Edward è più rumorosa di qualunque presenza. Per citare le parole del regista:
“È una storia di perdita e rimpianto. Se hai più di 30 anni ci sei passato. Io ne ho 55. Una volta, qualcuno mi disse che la mezza età è come arrivare in cima a una scala e scoprire di averla appoggiata alla parete sbagliata… Questa storia vuole metterci in guardia: tenete vicine le persone importanti della vostra vita, non lasciatele andare via. Per me la lealtà è importantissima. Nel privato e nel lavoro.”
Il divano rosso
Concludiamo la nostra spiegazione analizzando un’analisi che secondo noi è molto significativa: il divano rosso. Il rosso domina il film in molte scene e dettagli, e lo stile estetico della pellicola vuole esserne servizio della sostanza. I contrasti tra colori monocromatici mostrano evidentemente la netta separazione tra le cose, non solo da un punto di vista estetico, ma anche emotivo. La lotta tra il rosso ed il gelido pallore di quei cadaveri ancora così belli e sinuosi è un’immagine raccapricciante ed incantevole allo stesso tempo.
Si mette così in luce come dietro un mondo patinato, fatto di artisti, di gioielli e lusso, possa celarsi un universo diverso e ripugnante. E così l’elegante divano color rosso sangue rappresenta quell’elegante macrocosmo borghese che ha inghiottito ed ucciso la Susan che aveva fatto innamorare Edward; trasformandola in un meraviglioso guscio vuoto.