Cinema e politicamente corretto: tra plausi e polemiche
Qual è la situazione attuale del cinema dopo l’avvento del politicamente corretto?
Il cinema, nel suo secolo e più di vita, ha saputo trasformarsi e adattarsi molte volte al pubblico che si trova di fronte. Inoltre, un ruolo fondamentale ce l’hanno anche le tecnologie, che hanno permesso alla Settima arte di diventare il mezzo espressivo più completo e funzionale in assoluto. Se, inizialmente, i film erano in bianco e nero, muti e accompagnati dal vivo da un’orchestra o un pianista, adesso le più disparate innovazioni tecnologiche permettono al pubblico di godere di una visione a 360 gradi. Con l’avvento del sonoro, del colore, del 3D, dell’IMAX e via discorrendo, i lungometraggi sono diventati dei veri e propri pezzi di vita trasportati su schermo.
Ma non è soltanto la tecnologia a trasformare il cinema, bensì anche la società. Oggi, infatti, uno degli eventi che ha rivoluzionato totalmente la produzione, e ancora prima la scrittura delle opere filmiche, è senz’altro il politicamente corretto. Questa espressione così tanto chiacchierata indica, in qualche modo, una correzione di alcuni comportamenti, o come in questo caso di alcune narrazioni, che sulla carta dovrebbero servire a creare una maggiore inclusione e rispetto per la diversità. Ma è proprio così? A detta di alcuni, questa formula è doverosa, ma per altri si tratta di un’esagerazione, o peggio, di un tentativo di censura malamente mascherato. In questo articolo cerchiami di capire qual è la situazione attuale del cinema dopo l’avvento del politicamente corretto!
Indice:
- Il cinema in continua evoluzione
- Il politicamente “scorretto” nel cinema di un tempo
- Il politicamente corretto nel cinema: alcuni esempi
- Il politicamente corretto: tra plausi e polemiche
- Conclusioni
Il cinema in continua evoluzione
La nascita ufficiale del cinema risale alla fine dell’Ottocento, quando i celeberrimi fratelli Lumière hanno proiettato a Parigi, per la prima volta nella storia, il primo prototipo di immagine in movimento registrato da un essere umano. Il filmato in questione si intitola “L’arrivo di un treno alla stazione di La Ciociat”, dalla durata di circa trenta secondi. Una singola camera fissata su un cavalletto ha ripreso un treno arrivare da un’angolazione molto intelligente, che dava un senso di grande ampiezza. Forse è per questo motivo che gli spettatori, secondo quanto riportano le cronache dell’epoca, sono scappati a gambe levate di fronte a questa visione, perché convinti che il treno stesse per travolgerli. Questo esempio dimostra quanto le immagini in movimento, che siano digitali o su bobina, possano scatenare delle emozioni travolgenti sugli spettatori e sulle spettatrici di tutto il mondo.
Il cinema degli esordi si è evoluto tantissimo, grazie a grandi nomi del passato impossibili da dimenticare. Orson Welles, soltanto per citarne uno, che grazie al suo Quarto Potere ha mostrato al mondo che la Settima arte non può fare altro che evolversi. Questa evoluzione ha portato anche all’ampliarsi non solo delle tecniche e delle tecnologie, ma anche dei generi. Infatti, oggi godiamo della più ampia scelta, tra crime, thriller, romantici, fantasy, azione, commedia e chi più ne ha più ne metta. Il cinema, insomma, è in continuo fermento e vive uno stato di perenne evoluzione. Tuttavia, questa crescita mette in mostra anche quelli che sono i limiti e i problemi della società, come attesta la questione del politicamente corretto, tanto apprezzato quanto dibattuto.
Il politicamente “scorretto” nel cinema di un tempo
Se oggi ci si dovesse ritrovare a guardare una commedia, sia italiana che internazionale, di anche soltanto dieci anni fa, non si potrebbe fare a meno di avvertire un senso di stupore. Tale sorpresa non sarebbe dovuta a cambiamenti di tipo tecnico o tecnologico, o almeno non così sensibilmente. Ciò che farebbe sgranare gli occhi, invece, sarebbe la leggerezza di certi dialoghi, ma anche la scarsa sensibilità rispetto a certi temi oggi cruciali all’interno della società. Se prendessimo l’esempio di un qualsiasi cinepanettone, ci verrebbe subito in mente che oggi un film del genere non sarebbe nemmeno concepibile. Quel tipo di comicità oggi è quasi bandita, e non perché non si possa più ridere, si può fare, certo, ma non in quel modo. Non che attualmente le commedie siano sparite, e non mancano nemmeno le parolacce e le battute spinte. Tuttavia, è percettibile il cambiamento di rotta che ha avuto il cinema con l’avvento del politicamente corretto.
Ciò, tuttavia, non vale soltanto per il ruolo della donna, in passato vista come oggetto o meno valorosa rispetto all’uomo, come vorrebbero dimostrare alcune commedie anche antecedenti agli anni dei cinepanettoni o della commedia sexy. Questo discorso si potrebbe fare, invero, anche per le altre categorie di persone socialmente poste ai margini, che negli ultimi decenni si stanno facendo sentire in vari modi. Il politicamente corretto, almeno in teoria, dovrebbe essere una garanzia di protezione nei confronti, principalmente, di donne, persone di colore e membri della categoria LGBT+. Ma è proprio così?
Il politicamente corretto nel cinema: alcuni esempi
È indubbio che, nel corso degli anni, il cinema abbia contribuito tantissimo ad alimentare l’ondata di novità portata dal politicamente corretto. Hollywood, in particolare, è stato subito ricettivo nei confronti di questa visione, producendo decine e decine di pellicole declinate in questi termini. Anche se non si tratta di cinema, uno dei primi esempi è stata l’assunzione a teatro di un’attrice di colore per interpretare il ruolo di Hermione Granger, che nei film della saga di Harry Potter targati Warner Bros è stata interpretata da Emma Watson, attrice bianca. Questa scelta è stata accolta sia positivamente che con qualche polemica, ma ha permesso al pubblico di aprire gli occhi di fronte al mutamento sociale che il politicamente corretto ha portato in tutti gli angoli del globo.
Si potrebbero fare molti altri esempi, come l’impiego di alcuni attori di colore per interpretare gli elfi nella serie TV “Gli anelli del potere”, tratto dall’universo creato da Tolkien de Il signore degli anelli. Nei tre lungometraggi dedicati alla saga fantasy, infatti, tutti gli elfi erano bianchi come la neve, a partire da Legolas, interpretato da un magistrale Orlando Bloom. Ma forse l’esempio più lampante è quello di uno degli ultimi Live action targati Disney, ovvero quello dedicato a La Sirenetta. In tanti, infatti, si sono chiesti come mai la scelta della protagonista sia ricaduta su un’attrice di colore, Halle Bailey, divenuta, suo malgrado, uno dei maggiori simboli del politicamente corretto applicato al cinema. Nel cartone animato del 1989, infatti, Ariel aveva i capelli rossi e la pelle diafana, totalmente diversa rispetto all’immagine proposta nel 2023.
Il politicamente corretto: tra plausi e polemiche
È indubbio che il politicamente corretto sia uno dei più grandi argomenti di divisione tra i cinefili e non solo. Infatti, per qualcuno si tratta di un giusto riconoscimento nei confronti di chi, in passato, è stato escluso o vittima di pregiudizi, e la vede come una possibilità di riscatto per queste persone. Tuttavia, ormai sono sempre più coloro che si stanno pian piano lamentando di questo cambio di rotta, ritenendo che ormai non si possa più dire nulla. Se è vero che la verità sta sempre nel mezzo, si potrebbe dire che forse la soluzione è quella di riuscire a trovare il giusto equilibrio. È indubbio che il politicamente corretto stia cambiando i connotati di alcuni personaggi storici, per quanto immaginari, come la sopracitata Sirenetta. Tuttavia, è anche vero che per secoli solo determinate categorie sociali, come ad esempio le persone di pelle bianca, hanno potuto esprime in pieno il loro potenziale e la loro personalità.
Senza dubbio si tratta di un argomento estremamente delicato, che non va preso alla leggera. Alcuni si chiedono se sarà mai possibile tornare indietro, ai tempi in cui pronunciare una determinata parola o battuta non provocava tutta l’indignazione che scatena ai tempi moderni. Ma guardando in faccia la realtà, bisogna anche dire che il politicamente corretto è un modo per evitare piaghe sociali come il razzismo, l’omofobia, il sessismo e la discriminazione in generale. La domanda che bisogna tuttavia porsi è: è questo il modo giusto di procedere per combattere stereotipi, pregiudizi ed evitare di venire discriminati o etichettati? L’intento del politicamente corretto è quello di creare una società migliore, di rendere più pulita non solo la cinematografia, ma il mondo in generale. Tuttavia, se si esagera, si può ottenere anche l’effetto contrario, ovvero quello di allontanare il pubblico dalla sensibilizzazione che il politicamente corretto promuove.
Conclusioni
Com’è cambiato il cinema nel corso del tempo? Senza dubbio, le evoluzioni tecnologiche e artistiche che ha subito la Settima arte nel corso degli anni sono sotto gli occhi di tutti. Ma la cinematografia mondiale non è cambiata soltanto da questo punto di vista. Infatti, negli ultimi tempi, soprattutto con l’avvento del politicamente corretto, sono mutati profondamente anche i temi e le scelte in ambito tecnico. Il cast, per esempio, oggi è un fattore fondamentale per un film, come dimostra il caso de La Sirenetta, live action Disney diretto da Rob Marshall. La celeberrima fiaba di Hans Christian Andersen, trasformata in cartone animato dalla stessa Disney alla fine degli anni Ottanta, è diventato un vero e proprio caso mediatico.
Il tutto è scaturito dalla scelta dell’interprete di Ariel, la protagonista della fiaba, ricaduta sulla chiacchieratissima Halle Bailey. Essendo l’attrice scura di carnagione, e non bianca perlacea come nella riproduzione iniziale della Disney, è diventata a sua insaputa il simbolo della discussione sul politicamente corretto, in realtà già applicato al cinema da diverso tempo. Il film in questione ha ottenuto un ottimo risultato sia al botteghino che sulla piattaforma Disney+, dimostrando che in fin dei conti il pubblico ha apprezzato la scelta. Tuttavia, non mancano i detrattori del politicamente corretto, i quali lamentano una censura mal celata nei confronti di determinati pensieri o espressioni. Sarà solo il tempo a dare ai posteri una risposta definitiva, ma ciò che è certo è che il cinema, negli ultimi anni, è stato investito in pieno dal politicamente corretto, per la gioia di alcuni e la delusione di altri.