J.K. Rowling e le polemiche sulla transfobia: il punto nel mese del Pride!

Giugno è il mese del Pride, ma non si placano le polemiche sulla presunta transfobia di J.K. Rowling!

Dal 2019 a oggi la celebre autrice della saga fantasy Harry Potter, J.K. Rowling (pseudonimo di Joanne Rowling), è stata al centro di numerose polemiche a causa di un discusso post pubblicato su X (ex Twitter) riferito alle persone transgender. In questo tweet, la scrittrice parla di “persone che hanno le mestruazioni” per riferirsi alle donne, in difesa di una ricercatrice che in quel periodo era stata licenziata a causa di una polemica legata sempre allo stesso tema. Nel mese del Pride, giugno, non mancano i riferimenti alla madre di Harry Potter, che oltre alla saga del mago inglese, ormai, è nota anche come simbolo di transfobia. Ma è proprio così?

Da quel famoso tweet a oggi se ne sono dette veramente tante su questo spinoso tema, e non mancano le forme di estremismo. Infatti, sono nati nel corso del tempo anche degli hastag fortemente discriminatori ai danni della scrittrice britannica, come #RIPJKROWLING, per citarne soltanto uno. Non manca nemmeno, però, chi ne difende la libertà di espressione, pur non condividendone le idee, ma neanche chi, invece, è perfettamente d’accordo con ciò che pensa l’autrice fantasy. Giugno è il mese del Pride, ma non si placano le polemiche sulla presunta transfobia di J.K. Rowling!

Indice:

Chi è J.K. Rowling?

A Yate, una cittadina inglese, nasceva il 31 luglio 1965 una delle donne più influenti del XXI secolo. Joanne Rowling, il vero nome della scrittrice inglese più famosa dei nostri tempi, è infatti la madre di Harry Potter, una delle saghe fantasy, insieme a Il Signore degli Anelli, più importanti di sempre. Dopo essere stata rifiutata da diverse case editrici, finalmente, nel 1997, la piccola Bloomsbury pubblica il primo romanzo della saga, Harry Potter e la Pietra Filosofale. Da quel momento in poi è nato un fenomeno mondiale che non accenna a placarsi, come dimostra l’attesissima uscita del videogioco Hogwarts Legacy, ma soprattutto dal momento che è in produzione una serie TV dedicata alla saga che dovrebbe essere più fedele ai libri rispetto ai film targati Warner Bros.

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Warner Bros

Nel 2001, all’alba del nuovo millennio, è uscito nelle sale di tutto il mondo Harry Potter e La Pietra Filosofale, che ha sbancato i botteghini ed è entrato nel cuore di milioni di spettatori in tutto il mondo. Risale al 2011, invece, l’ultimo episodio della saga cinematografica, Harry Potter e i Doni della Morte parte II. Harry Potter è un fenomeno globale che non accenna a placarsi, che ancora oggi entra nel cuore di milioni di lettori e lettrici in tutto il mondo. L’ex insegnante Joanne Rowling è conosciuta anche con lo pseudonimo di Robert Galbraith, l’autore della saga crime che vede come protagonista l’investigatore Cormoran Strike. Inoltre, la celebre scrittrice è anche produttrice della serie TV su Harry Potter prossimamente in uscita. Insomma, la donna più famosa della Gran Bretagna dopo la Regina Elisabetta II ha una carriera di romanziera e produttrice avviata ormai da anni, ma delle ombre oscurano la sua celebrità.

Il tweet incriminato

Il tutto è iniziato nell’ormai lontano 2019, quando Maya Forstater è stata licenziata dal suo posto di lavoro per via di una serie di tweet che sono stati ritenuti transfobici. Infatti, la ricercatrice londinese ha espresso su Twitter, social network oggi conosciuto come X, la sua opinione molto criticata sulle persone trans gender. In particolare, la Forstater ha espresso la sua preoccupazione sul destino delle donne nate biologicamente tali, in quanto, secondo lei, minacciate da chi donna non lo è davvero. In seguito a queste dichiarazioni, il tribunale inglese ha ritenuto di dover sospendere la studiosa, in quanto colpevole di discriminazione. Ma molto probabilmente il mondo non avrebbe mai conosciuto questa vicenda, se a sua difesa non fosse intervenuta la madre di Harry Potter, J.K. Rowling in persona.

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Warner Bros

La scrittrice, infatti, ha espresso la sua solidarietà a Maya Forstater, ritenendo il suo licenziamento ingiusto e condividendone a pieno le idee. Infatti, in un tweet divenuto ormai celeberrimo, la Rowling si chiede quale sia il nome per definire “le persone che hanno le mestruazioni”. Infatti, secondo lei, è proprio questa la discriminante che distingue gli uomini dalle donne, ovvero la reazione fisiologica del corpo delle donne alle mestruazioni. Le persone transessuali o transgender, invero, per quanto possano ricorrere alla chirurgia e agli ormoni, non possono subire tale meccanismo biologico. Inoltre, la Rowling insiste, sostenendo che affermare la differenza reale tra i sessi non è discriminazione o odio, ma semplicemente dire la verità. Questi tweet in difesa di Maya Forstater hanno provocato indignazione in tutto il mondo, ma anche approvazione. Ciò che è certo è che da questa vicenda la reputazione della madre di Harry Potter ne è uscita profondamente trasformata.

J.K. Rowling è transfobica?

A questo punto è quindi lecito chiedersi se la scrittrice più famosa dell’epoca contemporanea sia o meno omofoba e transfobica. Senza dubbio le sue dichiarazioni hanno fatto parecchio discutere e indignare, tanto che sono nati degli hastag contro la Rowling, di cui, probabilmente il peggiore, è #RIPJKROWLING, ovvero “Muori J.K. Rowling”, un augurio terribile e forse sproporzionato rispetto alle dichiarazioni della romanziera. La scrittrice ha ribadito, sempre tramite l’ex Twitter, di conoscere e amare diverse persone trans, ma di non poter accettare la negazione del sesso biologico. L’autrice distingue infatti nettamente gli uomini dalle donne, senza però dichiararsi contraria all’idea di una persona di voler modificare il proprio corpo. Molte luci e ombre sono sorte a seguito di questa vicenda, e tante domande continuano a nascere.

Bellatrix Lestrange.Harry Potter Series

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La Rowling è infatti tornata sulla vicenda, a seguito del tornado che ne è scaturito, tuttavia, se possibile, rendendo la sua posizione ancora più precaria. Molti membri del cast della saga di Harry Potter si sono schierati contro la scrittrice, incalzati dai fan di tutto il mondo. È inevitabile infatti che una vicenda così sentita e sconcertante non produca effetti sui milioni di seguaci della saga, ma anche su chi non ha mai letto una pagina dei libri o visto un minuto dei lungometraggi ad essi dedicati. La domanda che sorge spontanea è: J.K. Rowling è davvero transfobica, oppure le sue idee sono lecite e giuste? Non manca, invero, anche chi la difende, sostenendo che quanto dichiarato dalla scrittrice non sia altro che la pura verità.

Giugno: il mese del Pride

Da ormai molto tempo, giugno, il sesto mese dell’anno, è considerato come il mese del Pride. Milioni di omosessuali, e in generale di persone che appartengono alla categoria LGBT+, a giugno rivendicano la loro condizione, partecipando alle varie manifestazioni, chiamate Pride, ovvero “orgoglio”. In questo mese così importante per la causa gay non mancano riferimenti alla presunta transfobia di J.K. Rowling. Ancora oggi, a distanza di quasi cinque anni da quei famosi tweet incriminati, la scrittrice viene imputata di creare discriminazione a causa delle sue dichiarazioni. L’accusa più quotata è quella di aver scritto una saga in cui la solidarietà e l’apprezzamento delle differenze sono alla base della trama, che tuttavia viene disattesa da questi commenti ritenuti altamente discriminatori.

albus silente

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Inoltre, la stessa Rowling ha più volte dichiarato che il preside di Hogwarts, Albus Silente (Dumbledore nella versione originale) è omosessuale, in quanto è stato innamorato del suo amico e successivamente nemico Gallert Grindelwald. Molti si chiedono, allora, come sia possibile che l’autrice di Harry Potter abbia questa mentalità ritenuta escludente e transfobica. Se è vero che la verità sta sempre nel mezzo, si potrebbe dire che la scrittrice abbia semplicemente difeso i diritti e l’identità delle donne, ma nel farlo è forse caduta nella discriminazione. Ma è proprio così? A giugno, nel mese del Pride, questa polemica è tornata ad essere centrale.

Conclusioni

J.K. Rowling è transfobica? Questa è una domanda che tutto il mondo si pone a partire dal 2019, da quando la ricercatrice Maya Forstater ha dichiarato la sua preoccupazione verso la posizione delle donne a causa delle persone trans. Dopo essere stata licenziata, la scrittrice della saga di Harry Potter si è attivata in sua difesa, chiedendosi ironicamente come dovesse chiamare “le persone che hanno le mestruazioni”. Da quel momento in poi, si è scatenata una polemica davvero accesa, che non accenna a placarsi. Oggi, a giugno 2024, nel mese del Pride, questa spinosa questione è tornata alla ribalta, anche a seguito di nuove dichiarazioni della scrittrice.

personaggi iconici Albus Silente

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Infatti, in seguito a insulti e hastag contro di lei, tra i quali #RIPJKROWLING, l’autrice si è sentita in dovere di tornare sulla questione e ribadire le sue posizioni. Ma J.K. Rowling, la scrittrice più famosa dell’epoca contemporanea, è davvero transfobica o ha espresso delle dichiarazioni vere e condivisibili? Cosa ne sarà della saga di Harry Potter dopo queste parole? A giudicare dall’uscita dell’attesissimo videogioco Hogwarts Legacy e dell’eccitazione attorno alla prossima serie TV su Harry Potter sembra che l’affetto dei potterhead per la saga non sia cambiato di molto. Ciò che è molto differente, invece, è il modo in cui le persone considerano oggi la sua autrice. E tu cosa ne pensi di questa vicenda? Faccelo sapere nei commenti!

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