Confidenza: la spiegazione del finale del film di Daniele Luchetti con Elio Germano

Tratto dall'omonimo romanzo romanzo di Domenico Starnone, Confidenza è un dramma dalla forte componente psicologica con un finale tutto da interpretare

Quanto può condizionare la nostra vita rivelare un segreto così intimo? Con quale maschera ci presentiamo agli altri, nascondendo in realtà un’altra verità? Queste sono solo alcune delle domande che si pone l’ultimo film di Daniele Luchetti, Confidenza. Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Domenico Starnone e ha un ottimo cast principale, che comprende Elio Germano, Federica Rosellini, Vittoria Puccini, Isabella Ferrari e Pilar Fogliati. Per Luchetti questa è una nuova occasione per confrontarsi con Starnone (precedentemente è avvenuto con Lacci), ma anche un’interessante possibilità di affrontare il genere del thriller psicologico. C’è infatti una forte componente psicologica nella trama, che ruota attorno a un professore che confida il suo segreto più profondo a un’ex studentessa con cui ha una relazione. Una premessa intrigante da cui scaturirà uno stratificato e complesso ritratto di un uomo.

Confidenza (qui il trailer) approda ora su Netflix e Sky, dopo un’uscita cinematografica avvenuta lo scorso aprile. Questa è l’occasione di approfondire un film che non vuole essere lineare e trasparente, ma vuole indurre continuamente lo spettatore a dubitare, fare ipotesi e interpretare, fino a un finale quasi cervellotico in cui si susseguono immagini e simboli metaforici

Indice

Un ripasso della trama – Confidenza spiegazione finale

Pietro Vella (Elio Germano) è un professore di liceo molto apprezzato dai suoi studenti e con un metodo di insegnamento molto innovativo, la pedagogia dell’affetto. Tra i suoi studenti c’è Teresa Quadraro (Federica Rosellini), una ragazza fuori dal comune che lo intriga molto con cui stabilisce una particolare connessione. Tempo dopo, quando Teresa non è più una sua studentessa, Pietro scopre che la ragazza sta facendo la cameriera e decide di andare a trovarla. L’occasione porterà i due ad avvicinarsi e ad instaurare una relazione. Pietro la spinge anche a riprendere gli studi di matematica, essendo lei una mente brillante. In seguito a un litigio, per essere legati per sempre Teresa propone di confidarsi reciprocamente un segreto profondo mai rivelato a nessuno.

Quando Pietro le rivela il suo, Teresa rimane sconvolta e immediatamente lo lascia. Le loro vite vanno avanti, lui si sposa con una sua collega (Vittoria Puccini) ed entrambi diventano famosi. Le idee di Pietro attirano l’attenzione del Ministero dell’Istruzione e lo fanno diventare un punto di riferimento nel panorama scolastico. Teresa invece vola in America e, dopo una carriera brillante, diventa una docente universitaria del MIT. Tuttavia nella vita di Pietro pesa continuamente la rivelazione di quel segreto, con cui Teresa gioca abilmente. La possibilità che un giorno lei possa rivelare tutto sarà una persistente minaccia persecutoria nella vita di Pietro. Quando, grazie all’intercessione di sua figlia Emma (Pilar Fogliati), viene selezionato per ricevere un importante premio dal Presidente della Repubblica, ogni sicurezza viene meno e l’uomo raggiunge completamente il suo punto di rottura.

confidenza spiegazione finale

Confidenza. Indiana Production, Vision Distribution, Ministero della Cultura (MiC), Film Commission Torino-Piemonte

Il punto di Confidenza non è il segreto del suo protagonista

Ci si potrebbe approcciare a Confidenza pensando di vedere un classico thriller psicologico, concentrandosi in particolare sul contenuto del segreto del protagonista. Questo è tuttavia l’approccio più banale, che potrebbe rendere la visione del film estremamente frustrante, poiché ciò che conta in Confidenza non è scoprire il segreto di Pietro Vella, che infatti non verrà mai rivelato. Sforzandosi di capire quale sia questo segreto, si perderebbe dunque completamente il focus del film, molto più complesso di quanto appaia a una prima lettura. La confessione di Pietro sussurrata all’orecchio di Teresa è solo l’inizio della scomposizione di un uomo che all’apparenza è una figura modello, ma in realtà indossa numerose maschere.

La carriera di Pietro si basa su un metodo di insegnamento interessante, la pedagogia dell’affetto, che attirerà l’attenzione di molti, compreso il Ministero dell’Istruzione. Tutti gli alunni inoltre lo stimano, lo apprezzano e lo ringraziano per averli aiutati. A prima vista quindi il protagonista risulterebbe una persona in grado di dare amore e affetto, come dimostra la sua attenzione al percorso di maturazione dei suoi allievi. Tutto questo è soltanto la superficie, la parte positiva che il protagonista vuole mostrare, celando in realtà una figura perfettamente scissa in due. Quando spiega ai suoi alunni la contrapposizione tra Amore e Paura, diventa chiaro che egli stesso nasconde in sé questa scissione. Pietro Vella si divide fra l’amore del suo metodo di insegnamento, ma anche quello sincero e profondo per Teresa che lo ha reso nudo e vulnerabile, e la paura costante che il suo vero io venga svelato a tutti.

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Confidenza. Indiana Production, Vision Distribution, Ministero della Cultura (MiC), Film Commission Torino-Piemonte

Il pubblico e il privato di Pietro Vella – Confidenza spiegazione finale

Appare chiaro che il Pietro che si presenta all’esterno è una figura costruita, che riflette poco quella interiore e che cadrebbe inesorabilmente con la rivelazione del segreto inconfessabile di cui è a conoscenza Teresa. La vera natura di Pietro si può scorgere ad esempio nel rapporto con la moglie Nadia, in cui quell’importanza che lui ripone nell’affetto viene decisamente meno. Pietro non fa nulla per aiutare Nadia nelle sue insicurezze, anzi emerge ancora più sicuro di sé grazie alle adulazioni della donna. In fin dei conti appare sempre più chiaro che Pietro Vella è un individuo egoriferito, profondamente narcisista, intossicato da una mascolinità nociva e perseguitato dalla sindrome dell’impostore. Tra pubblico e privato dunque le differenze sono tante e non si può negare che il protagonista possegga anche una certa abilità manipolatoria.

Le sicurezze di Pietro tuttavia non sono stabili ed eterne. La famiglia, i successi lavorativi e le soddisfazioni personali fanno parte di una simulazione della sua sicurezza; in realtà lui non si sentirà mai realmente protetto e questo suo continuo sforzo nel simulare lo porterà sempre sull’orlo dell’esplosione. Emblematiche in questo aspetto sono le scene in cui Pietro sale su un tetto quasi desideroso di buttarsi o si lascia andare in un disperato urlo silenzioso. Il logorio psicologico che saprà infondergli Teresa è ciò che lo rende sempre incerto, vulnerabile, timoroso e pronto a esplodere.

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Confidenza. Indiana Production, Vision Distribution, Ministero della Cultura (MiC), Film Commission Torino-Piemonte

Il ruolo di Teresa Quadraro

Teresa Quadraro, nonostante riappaia sporadicamente nella vita dell’uomo, riuscirà sempre abilmente a tenerlo in pugno, anche senza essere presente. È interessante che tutto questo si svolga senza uno svolgimento da tipico thriller americano. Teresa infatti non si comporta come una femme fatale o una donna vendicativa dal comportamento folle in stile Attrazione fatale; è invece una figura più subdola, in grado di insinuarsi nella mente del suo “avversario” agendo con pochi mezzi. È quasi una rappresentazione della parte oscura del protagonista, la sua coscienza che ogni tanto ricompare per ricordargli chi sia veramente, quale sia la sua vera indole e natura. Se questa uscisse fuori lui perderebbe ciò che ha di più importante: la capacità del controllo e la complessa stratificazione di maschere, che solo la ragazza è stata in grado di levare.

Teresa è la rappresentazione dell’amore che induce a essere trasparenti, scoperti e dunque anche vulnerabili. Lei sola è riuscita a far cadere tutte le maschere e a vedere che sotto quella persona che si presenta come un modello da seguire, un uomo onesto, sensibile e moralmente integro, si cela un inganno costruito ad arte. Come afferma lei stessa, Lettere (Pietro) imbroglia e Matematica (Teresa) dice la verità. Lui recita una parte, mentre lei è sempre razionale.

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Confidenza. Indiana Production, Vision Distribution, Ministero della Cultura (MiC), Film Commission Torino-Piemonte

I limoni – Confidenza spiegazione finale

In Confidenza dunque Daniele Luchetti non vuole accompagnare per mano lo spettatore, anzi lo inganna facendogli credere che sia molto importante sapere quale sia il segreto del protagonista. In realtà l’esistenza di questo segreto e la sua rivelazione sussurrata sono il veicolo per rappresentare la scissione di un uomo, in costante conflitto tra come viene percepito all’esterno e come si percepisce lui nel privato. Pietro Vella è un perfetto ritratto complesso e stratificato dell’uomo contemporaneo. Egli è un protagonista ma al tempo stesso un villain, l’eroe della storia che si rivela man mano antieroe finendo preda delle sue ansie, delle sue colpe e dei suoi segreti. Emblematici in questo sono la scena finale e la simbologia dei limoni.

Pietro è un limone che viene ricoperto e dunque consumato dalla muffa, il suo segreto/la sua colpa. Quando lo ha ormai logorato, ecco giungere il cedimento: Pietro non è più in grado di sostenere la sua recita, fugge spaventato dalla verità che lo perseguita e si nasconde, facendo capire che non potremo mai conoscerlo veramente. Dietro le maschere non si potrà mai sapere cosa si nasconde: ciò che vediamo è solo un deposito di cianfrusaglie e scatoloni in cui il protagonista si rifugia. Giunti ai titoli di coda, si è così consapevoli di aver vissuto un’esperienza nella psiche del protagonista, ma senza averlo conosciuto a pieno. La vera essenza di Pietro, come di tutte le altre persone, resta e resterà sempre incomunicabile. 

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