Dark: spiegazione della serie tv Netflix

Diamo uno sguardo più approfondito alla complessa serie Netflix

Dark è una serie tv andata in onda per la prima volta su Netflix nel 2017 ed al momento è composta da due stagioni. Avvertiamo i lettori che essendo una spiegazione di Dark sono presenti degli SPOILER su entrambe le stagioni. La serie racconta le vicende misteriose e apparentemente inspiegabili che ruotano attorno alla cittadina fittizia di Winden, in Germania. Il tutto si apre con Michael Kahnwald che si impicca, lasciando una lettera d’addio con indicata una precisa data di apertura. Da quel momento in poi una serie di fatti insondabili accadono ai protagonisti della serie tv: Jonas Kahnwald, Ulrich Nielsen, Magnus Nielsen, Martha Nielsen, Mikkel Nielsen, Regina Tiedemann.

Risulta fondamentale sottolineare fin da subito come stilare un elenco degli interpreti dei vari personaggi sia impresa ardua e lunga. Il perché di questa difficoltà implica mettere sul piatto il nucleo fondamentale della serie tv targata Netflix. Alla base dei problemi nel mettere insieme i vari pezzi della serie tedesca ci sono le diverse linee temporali che ne caratterizzano la trama. Questo significa che un personaggio può essere interpretato da diversi attori, ognuno di loro viene infatti raccontato in diverse epoche e in diversi momenti della propria vita.

Indice

Dark spiegazione: un viaggio attraverso lo spazio-tempo

Al centro della narrazione di Dark ci sono i viaggi temporali. Si deve capire da quale tempo a quale altro tempo si muovono i personaggi, perciò è necessario indicare le tre linee temporali principali: il 1953, il 1986 e il 2019. Ciò che collega questi momenti storici è una grotta, situata nella campagna di Winden. All’interno di essa è stato scavato un tunnel che dopo essere stato attraversato permette di viaggiare verso una delle tre linee temporali. Un sistema complesso ma che può essere reso più semplice agli occhi dello spettatore e del lettore attraverso un esempio pratico. Immaginiamo di trovarci nel 1986 e uno dei protagonisti entra nel tunnel: ecco allora che si troverà davanti due opzioni: o spostarsi indietro nel 1953 o avanti nel 2019.

I viaggi nel tempo sono possibili anche attraverso altri metodi. Un orologiaio è stato in grado di costruire una macchina del tempo che replica le dinamiche del tunnel sopra citato, con la differenza che necessita di un determinato tipo di carburante per poter funzionare. L’altro modo è invece quello adoperato da Adam e il suo gruppo nel 1921. Essi hanno costruito una vera e propria macchina e possono scegliere con precisione assoluta l’anno in cui spostarsi, senza il limite dei 33 anni.

La storia prende avvio dalla sparizione di Mikkel che si trovava con gli amici nei pressi della grotta. Il ragazzino finisce nel 1986, anno in cui rimane bloccato nonostante il tentativo di riportarlo indietro da parte del padre Ulrich. Questo evento è legato indissolubilmente alla morte di Michael, quest’ultimo infatti non è altro che Mikkel stesso. Il bambino rimasto nel 1986 è cresciuto fino ad avere un figlio: Jonas. Questo rappresenta il primo colpo di scena frutto dei viaggi temporali: Michael/Mikkel si è suicidato lo stesso giorno in cui è scomparso.dark spiegazione

Dark spiegazione della serie tv: l’ineluttabilità del destino umano

Dark utilizza una struttura dei viaggi del tempo identica a quella di Ritorno al Futuro. Ciò significa che, a differenza di quanto visto in Avengers Endgame, un’interazione nel passato cambia anche il futuro. Se Mikkel fosse stato riportato dal 1986 al 2019, Jonas non sarebbe mai nato in quanto suo padre sarebbe rimasto nel suo presente. Da tutto ciò si potrebbe desumere, a ragione, che in Dark le azioni umane abbiano una importanza fondamentale. In realtà, dalle prime due stagioni, non emerge nulla del genere. O meglio: le azioni dei personaggi sono fondamentali per far accadere le cose esattamente come sono accadute. Sono insomma loro che agiscono convinti di poter cambiare le cose, mentre non fanno altro che farle accadere come devono accadere.

Prendiamo come esempio il suicidio di Michael. Jonas, convinto di poter cambiare le cose impedendo al padre di porre fine alla sua vita, torna a quel giorno. Quello che non sa è che in realtà è stato proprio lui a spingere Michael a compiere il fatidico gesto. Il punto focale delle prime 2 stagioni di Dark sta proprio in questo passaggio: tutto è inserito in un circuito senza soluzione di continuità. Quando i personaggi cercano di cambiare le cose non fanno altro che farle accadere così come sono accadute e come sempre accadranno. Sembra quasi chiara l’esistenza di una storia necessaria, cristallizzata, decisa da una mente superiore. Noi spettatori non possiamo fare altro che osservare i fili intricati del destino, curiosi di vedere se in qualche modo sia possibile piegare la storia.dark spiegazione

Dark spiegazione della serie tv: entrata in scena di altri universi

Il finale della seconda stagione lascia un grosso punto interrogativo e una importante possibilità di sviluppo. Appare infatti una Martha proveniente da quello che possiamo ipotizzare essere un universo parallelo. Questa scelta impone una riflessione su due fronti: anzitutto Adam ha vissuto l’apparizione della ragazza? Da quanto detto fino ad ora sembrerebbe di sì poiché tutto è accaduto così come doveva accadere. La suggestione degli universi paralleli apre uno squarcio nel tempo granitico di Dark, imponendo più spazio di manovra e interazione. Potrebbe essere un ostacolo ai piani di Adam oppure potrebbe fare tutto parte di ciò la sua mente ha partorito.

Risulta chiaro come dalla terza stagione saranno chiarite, probabilmente, le dinamiche dei viaggi temporali e se sia effettivamente possibile ingannare il tempo. La frase che la Martha alternativa rivolge a Jonas sconvolto davanti al cadavere della sua amata è in realtà rivolta a noi spettatori: “io non sono la tua ragazza”. Dark ci avvisa del fatto che stiamo entrando in un territorio diverso, dove anche le regole saranno probabilmente diverse.

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