Mr. Nobody: spiegazione del film con Jared Leto
Approdato su Netflix, il film a tinte oniriche e futuristiche parla in realtà della vita e dell'obbligo di scegliere
Mr Nobody spiegazione. Mr. Nobody è un film del 2009 scritto e diretto da Jaco Van Dormael. Il regista iniziò a lavorarci nel 2001 e decise di girarlo in inglese, in controtendenza con le sue altre pellicole girate tutte in lingua belga. Il budget per la realizzazione è stato di circa 33 milioni di euro, cosa che lo ha reso il film più costoso della cinematografia proveniente dal Belgio. Mr. Nobody è stato presentato per la prima volta alla 66ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dove ha vinto il premio Osella per il migliore contributo tecnico e il Biografilm Lancia Award per il miglior film biografico.
La pellicola è anche stata candidata a sette premi Magritte vincendone sei: miglior film, miglior regia e migliore sceneggiatura, migliore fotografia, migliore colonna sonora e miglior montaggio. Vanta inoltre la vittoria del premio André Cavens del Sindacato Belga della Critica Cinematografica e il premio del pubblico al miglior film europeo agli European Film Awards. Sin dalla sua uscita, Mr. Nobody è considerato un film di culto, noto per le peculiarità della fotografia e i contenuti filosofici e surreali.
Prima non era capace di fare una scelta perché non sapeva cosa gli sarebbe capitato. Adesso che sa quello che gli capiterà, è incapace di fare una scelta.
Indice
- La trama – Mr Nobody spiegazione
- Il cast di Mr. Nobody pt.1
- Il cast di Mr. Nobody pt.2
- Similitudini tra Mr. Nobody ed altri film
- Genere ed inquadrature – Mr Nobody spiegazione
- Significato dei colori e sceneggiatura
- Colonna sonora e surrealismo
- Morte, vita e assenza di entrambe
- La spiegazione dell’epilogo finale
- Scelta e non-scelta
- I 4 elementi in Mr. Nobody
- Altri elementi ricorrenti
- Filosofia del film – Mr Nobody spiegazione
- Uno, nessuno e centomila
Trama – Mr Nobody spiegazione
Anno 2092, Nemo Nobody all’età di 117 anni è l’ultimo uomo destinato a morire di vecchiaia. L’umanità ha conquistato l’immortalità attraverso un continuo rinnovamento cellulare ottenuto grazie al processo di telomerizzazione, così il signor Nobody diventa un caso da museo. La società lo studia e analizza senza sosta, e viene anche sottoposto ad interviste, per scoprire di più sulla sua identità. Nemo però non ricorda in modo chiaro e coerente il suo passato, e lo psicologo Feldheim cerca di far riemergere i suoi anni passati grazie all’ipnosi.
Il protagonista racconta la sua vita in tre momenti principali: all’età di nove anni, quando i suoi genitori si separano; a quindici anni quando si innamora; e a trentaquattro anni mentre vive la sua età adulta. Il giornalista che lo spinge a raccontarsi non capisce come sia possibile aver vissuto in contemporanea tutte quelle versioni
Il cast di Mr Nobody pt.1
Jared Leto interpreta l’enigmatico protagonista, nella sua versione adulta e anziana. Quando, ancora nel “paradiso dei bambini”, si è trovato davanti gli Angeli dell’Oblio, è stato esentato dalla cancellazione della memoria ultraterrena. A differenza degli altri nascituri, lui è costretto a ricordare ogni cosa e a prevedere anche cosa accadrà. Come Dio, ha davanti agli occhi passato, presente e futuro, e conosce ogni conseguenza delle proprie scelte. Bambino segnato dalla sofferta separazione dei genitori, adolescente che vuole ribellarsi e conquistare la libertà da qualsiasi autorità e adulto dimesso, chiuso in se stesso e aggravato dalla consapevolezza.
Abbiamo visto Jared Leto nel film di guerra La sottile linea rossa di Terrence Malick e nel drammatico Ragazze interrotte a fianco di Angelina Jolie e Winona Ryder. Ha recitato nel celebre adattamento di American Psycho con Christian Bale e in Panic Room di David Fincher. Infine ricordiamo lo storico Alexander i Oliver Stone, il noir Lonely Hearts e il fantascientifico Blade Runner 2049, per la regia di Denis Villeneuve.
Diane Kruger veste i panni di Anna, moglie di Nemoconosciuta ai tempi del liceo. Si sposano e hanno dei figli; la vita prosegue felice fino a quando un giorno Nemo ha un incidente stradale e perde la vita. Nell’altra versione, Anna conosce Nemo tramite il patrigno quando era adolescente, vive con lui un rapporto intenso e passionale, bruscamente concluso con il trasferimento di lei e del padre a New York. Anna è per Nemo la donna della vita, l’anima gemella che incontrerebbe qualsiasi percorso di vita scegliesse.
Kruger ha recitato nel fantasy The Host con Saoirse Ronan e nello storico Troy al fianco di Brad Pitt e Orlando Bloom. Nel celebre Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino, Benvenuti a Marwen di Robert Zemeckis con Steve Carrell, e Padri e figlie di Gabriele Muccino.
Il cast di Mr. Nobody pt.2 – Mr Nobody spiegazione
Sarah Polley veste i panni della fragile Elise, moglie di Nemo. Attratta dalla sofferenza sin da adolescente, una volta sposata con un uomo dolce e protettivo riesce comunque a farsi del male, trovando sempre il lato negativo. È affetta da una forte depressione che non le permette di godersi la vita coniugale e i tre figli, preoccupati per le sorti della mamma. Con lei Nemo ha un’esistenza molto dura, costruita a fatica con pazienza e dedizione, ma che minaccia il collasso da un momento all’altro. Nell’altra versione, Nemo ed Elise stanno guidando verso casa dopo le nozze, fanno un incidente stradale e la donna perde la vita. Polley è presente nel thriller scientifico Splice con Adrien Brody e nel mitologico Beowulf & Grendel accanto a Gerard Butler. La troviamo anche nell’horror L’alba dei morti viventi di Zack Snyder e in La vita segreta delle parole, diretto da Isabel Coixet.
Linh Dan Pham impersona Jeanne, moglie asiatica di Nemo. Elegante e raffinata, vive in un’abitazione lussuosa con lui e il loro figlio, ma non si sente capita e amata dal marito. Lo vede sempre distante ed infelice, e si ritrova impotente perché non lo rende soddisfatto della vita che ha scelto. Nemo sposa Jeanne dopo il rifiuto di Elise da adolescente, che ha permesso loro di avvicinarsi. Pham recita nell’horror fantascientifico Dante 01 per la regia di Marc Caro. In Tutti i battiti del mio cuore del francese Jacques Audiard e in Indocina di Régis Wargnier, con Catherine Deneuve.
Similitudini tra Mr. Nobody ed altri film
Andiamo ad analizzare alcuni riferimenti ad altre pellicole. La scena iniziale dei titoli di testa mostra una colomba posta in una scatola e spinta a svolgere determinate azioni. Queste analisi scientifiche sull’animale sono riprese con quella che sembra una vecchia cinepresa, che pone uno di seguito all’altro i fotogrammi necessari a far sì che la scena sia in movimento. Tutto ciò ricorda i primi esperimenti dei fratelli Lumière e l’atmosfera opprimente e onirica di Georges Méliès.
L’origine della specie umana è raccontata a partire dagli uomini preistorici come in 2001: Odissea nello spazio. Le frequenti inquadrature ravvicinate al viso degli attori e dall’alto possono ricordare quelle di Requiem for a dream di Aronofsky (con protagonista Leto), in particolare quando Nemo e Anna sono sdraiati a letto vicini. Anche gli stacchi improvvisi di scena e la frenesia dinamica degli elementi sullo schermo appartengono ad una stessa scelta formale.
Si evidenziano similitudini anche con The Truman Show nei colori sgargianti e nelle caratteristiche omogenee delle cittadine mostrate nei due film. Le atmosfere anni ’50 da “casa delle bambole” restituiscono una sensazione di inquietudine e di omologazione forzata.
Come in Nuovo Cinema Paradiso e in Psycho, i personaggi osservano, da una feritoia o da uno spazio nascosto al buio, l’oggetto di interesse. Nel primo caso, la proiezione di un film; nel secondo, l’avvenente cliente del motel. Come in Intervista col vampiro, il protagonista, al termine della propria vita, decide di farsi intervistare, cercando di far comprendere la sua esistenza irrealistica al giornalista. Infine la geometria perfetta e la saturazione calda dei colori ricordano i segni distintivi dei film di Wes Anderson, così come i pattern che decorano le stanze e l’abbigliamento dei potenziali genitori che Nemo considera prima di nascere.
Genere ed inquadrature – Mr Nobody spiegazione
Ciò che colpisce da subito è la difficoltà di inquadrare il film in un genere preciso: è al tempo stesso drammatico, sentimentale, fantascientifico e documentaristico. Ad ogni cambio di genere, cambia la colonna sonora associata, i colori e le atmosfere. Dal bianco asettico ed essenziale dell’ospedale che ospita l’anziano Nemo si passa al bianco e rosso della stazione spaziale del futuro. Dalle fantasie sgargianti della casa del protagonista da piccolo alla fusione di filmati in bianco e nero e moderne riprese da laboratori scientifici. Concentrandoci sulle inquadrature, spesso vediamo una parte del corpo dei personaggi o una zoomata su un oggetto in particolare, con carrellate in avanti, oltre che riprese con la camera a mano, che danno l’idea di “amatoriale”.
Troviamo anche il ritorno ciclico di inquadrature di spalle o di profilo, a voler suggerire l’impossibilità di leggere completamente l’interiorità dei protagonisti. Stacchi improvvisi da una scena all’altra, flashback e flashforward confondono e ampliano la linea temporale delle vicende. I “riavvolgimenti di nastro” mostrano invece le sequenze di scene in ordine invertito. Le inquadrature velocizzate si alternano con i rallenty, i dialoghi ai silenzi.
Come in un film che celebra il mezzo di comunicazione, il piccolo Nemo guarda la sua stessa vita sul proiettore di un cinema, in una sala deserta. Il regista gioca con la struttura filmica e sull’intreccio di una trama classica per destrutturarli, confonderli ed arricchirli. A riguardo il regista ha affermato:
Nella narrativa tradizionale dei film ci si occupa di rendere le cose semplici mentre io cerco di realizzare film complessi come la vita. È questo quello che ho cercato di fare con Mr. Nobody, fare un film che rispecchi la complessità della vita. (…) Preferisco i film che pongono domande a quelli che danno delle risposte consolatorie.
Significato dei colori e sceneggiatura
Ad ogni moglie di Nemo è associato un colore: Elise-blu, Jeanne-giallo, Anna-rosso. Il riferimento cromatico ritorna in ogni scena nella quale sono presenti le tre donne, da quando sono bambine all’età adulta. Questa scelta permette anche di far capire meglio allo spettatore in quale versione della storia ci si trova in ogni momento, dato che se le pareti della camera da letto sono blu (colore della depressione) sappiamo che si tratta dell’opzione in cui ha sposato Elise. Se vediamo una grande casa con piscina sui colori caldi capiamo di essere nel ricco mondo con Jeanne e se notiamo dei guanti rosso fuoco siamo nella vita scelta con il grande amore Anna.
Passiamo alla sceneggiatura. È molto articolata e complessa e si sviluppa su più livelli: ogni scelta intrapresa da Nemo porta non ad una sola conseguenza, ma almeno a due. Questo sta ad indicare che le possibili scelte sono infinite e anche un solo elemento modificato può avere ripercussioni enormi sul futuro. Il regista ha affermato di scrivere le sceneggiature per addizione, ovvero «scrivo ogni giorno anche solo degli appunti e arrivo a raccogliere molto materiale e lo unisco. Qui vedo se ci sono ripetizioni nella vicenda e la storia inizia a essere organica. Ma quello che mi interessa di più nel cinema non è dare un’immagine di realtà ma dare un’immagine più di percezione generale che permetta a tutti gli stili di raccogliersi e di saltare da una storia all’altra, da uno spazio e da un tempo all’altro proprio come succede a livello di pensiero».
Colonna sonora e surrealismo
Dal punto di vista sonoro, sono spesso usate le voci fuori campo (di Nemo a diverse età) che narrano le vicende, e le musiche scelte appartengono a stili diversi. Van Dormael usa musiche pop classiche, come varie versioni di Mr. Sandman, brani di Buddy Holly, Hans Zimmer, Otis Redding, Eurythmics. Oltre a questi prestiti, la colonna sonora specifica per il film fu composta da Pierre Van Dormael, il fratello maggiore del regista. Delle sonorità che non risultano invadenti o sovrastanti la narrativa, ma che la accompagnano con discrezione.
Parlando di surrealismo, il movimento francese nato nel 1900, lo possiamo definire come l’abbandono del controllo esercitato dalla ragione, fuori da ogni preoccupazione estetica o morale. Riguarda l’inconscio dell’uomo, che è il grado più profondo e più vero della realtà. In Mr. Nobody troviamo esattamente la definizione appena spiegata. Tramite scene apparentemente sconnesse, impossibili nel mondo reale e oniriche, la storia si snoda attraversando incubi, lande paradisiache e contesti di normale quotidianità.
Spesso non si capisce nemmeno quando finisce l’uno e quando inizia l’altro universo parallelo. Il risultato? Un impressionante e colorato quadro che mostra allo spettatore vicende da un punto di vista spesso infantile. Si analizza il mondo da una prospettiva ingenua (la stessa che hanno le persone affette dalla sindrome di down, mostrate in diversi film del regista e anche qui). Infatti il mondo mostrato è fantasioso e lontano dalla realtà, accompagnato da suggestioni surreali che non fanno altro che alimentare la fervida immaginazione.
Morte, vita e assenza di entrambe – Mr Nobody spiegazione
Le grandi tematiche dell’uomo, le più classiche. Vita e morte. Le opere del regista finiscono spesso con la seconda, che non è vista con accezione negativa, ma come un momento di felicità in cui il defunto osserva in pace ciò che ha lasciato (o che forse sarà pronto a riaccogliere?). Così la vita non è ciò che deve essere vissuto fino all’ultimo, ma la terra di mezzo che ci aiuta a raggiungere un livello più elevato, che ci mette al pari del Creatore. Questo schema viene utilizzato anche in Mr. Nobody: la morte e l’immediata rinascita del protagonista alla fine del film trasmettono un senso di felicità e pace, non di angoscia e tristezza, come invece credono i cittadini del 2092, abituati all’immortalità e convinti che questa gli permetta di soddisfare i loro desideri.
Se invece, come sembra suggerirci il regista, la vera esistenza servisse per acquisire una nuova consapevolezza? Quell’epifania che arriva a cavallo della morte e che mostra come tutto sia futile in confronto alla conoscenza dell’eterno. Se in questo futuro avanguardistico proposto dal regista il processo di telomerizzazione è la normalità, cosa ha ancora significato? Se sappiamo di avere tutto il tempo del mondo, non diamo più valore al singolo giorno e quindi la nostra vita, al contrario di come si possa pensare, si impoverisce e si svuota.
L’immortalità dell’uomo si contrappone alla “mortalità” del mondo in cui vive, quest’utimo ha infatti una scadenza secondo la teoria esposta nel film. Quando l’espansione dell’universo si fermerà tutto andrà al contrario, le lancette dell’orologio torneranno indietro e ciò che è stato ritornerà. Come monito per chi invece ha sprecato i suoi giorni a cercare di rimanere sulla Terra, invece di vivere davvero.
La spiegazione dell’epilogo finale
L’anziano Nemo, dopo essere stato dichiarato morto, torna a respirare e ride, ride di gusto. Si beffa dello stupore dei cittadini ultramoderni e immortali che non comprendono i suoi anni passati ad amare, soffrire, temere, gioire. A dare così tanto valore alle scelte, da compierle tutte e da non compierne nessuna allo stesso tempo. Tutti i suoi percorsi di vita ora sono salvi, perché non esistono più. Nemo ritorna il ragazzino di 9 anni posto di fronte ad una scelta quasi impossibile: restare con il padre o la madre? Solo la via effettivamente scelta potrà mostrare a Nemo se sarà stata quella giusta.
Ma lo saprà solo alla fine. E capisce di poter percorrere anche una terza strada, che lo allontani da entrambi i genitori e che lo faccia essere libero da ogni costrizione e legame. Forse quella terza scelta salverà tutto. E gli permetterà di essere felice. Alla fine una scelta è doverosa, sembra dire all’umanità del 2092. Sarebbe bello poter ricominciare nel caso in cui la decisione si rivelasse infruttuosa, ma questo non è possibile. E forse è anche questo il bello.
Scelta e non-scelta – Mr Nobody spiegazione
Se non dovessimo scegliere un solo gusto di gelato da mangiare in un pomeriggio afoso e avessimo la possibilità di ritornare appena prima del momento in cui il gelataio ci consegna il nostro cono tra le mani, il gusto scelto non avrebbe lo stesso sapore. Sapendo di poterli scegliere potenzialmente tutti in combinazioni pressoché infinite, chi presterebbe attenzione a quel buonissimo gelato che ha appena comprato? Per questo è doveroso decidere, per dare valore alle cose. Per viverle davvero. Se Nemo scegliesse di restare con il padre, con la madre e partisse da solo verso l’ignoto contemporaneamente, apprezzerebbe sul serio la sua scelta? Lo vediamo infatti odiare entrambi i genitori, per motivi diversi, e rimpiangere la solitudine.
Il dramma della possibilità diventa quindi fonte di angoscia, aggravata dalla giovane età del protagonista, che si ritrova addosso una responsabilità che nemmeno un adulto sarebbe in grado di assumersi. Vengono sviscerate davanti allo spettatore sette opzioni di vita di Nobody, con problemi e quotidianità diversi. Alcuni epiloghi ricorrenti (la sua morte nell’acqua, l’infelicità della vita coniugale con Elise) trovano il modo di arrivare a lui in forme alternative ma con lo stesso risultato. Ad indicare che c’è un destino di fondo. Qualunque cosa noi scegliamo, siamo comunque comandati da qualcosa di superiore che ci sfugge.
Quindi non importano i nostri pindarici e macchinosi ragionamenti per intraprendere la migliore delle strade. Ci si deve semplicemente affidare al cuore e seguirlo. E a chi crede che bloccare il tempo sia la soluzione, significherebbe non realizzare niente di concreto e sprecare non una, ma tutte le possibilità. Quindi conoscere il futuro non sarebbe d’aiuto, se qualcosa di già scritto c’è.
I 4 elementi in Mr Nobody
In Mr. Nobody ritornano spesso nel corso della narrazione alcuni elementi. L’acqua, di cui Nemo è terrorizzato perché non sa nuotare, simboleggia la sua incapacità di stare al mondo e di non saper scegliere. Acqua sotto forma di piscina o di pioggia, a volte causa della sua morte e a volte testimone della triste vita a due che conduce con una delle mogli. Simbolo di nascita e rinascita, di purezza e di inizio, questo elemento nel film rappresenta tutte le accezioni.
Parliamo poi della foglia, che indica l’elemento dell’aria: fluttua in balia del vento, così come tutti gli esseri umani. Una cosa piccola ed insignificante come lei fa scivolare il futuro padre di Nemo e fa sì che incroci lo sguardo della sua futura moglie. Sfiorando poi il cemento al centro del cerchio che Nemo aveva disegnato permette ad Anna di sostare proprio in quel punto, prima di riabbracciare l’amore perduto. La foglia è simbolo di positività, casualità e forza.
Vediamo dunque la presenza di tutti e quattro gli elementi: aria, acqua, fuoco (nell’incendio dell’auto e nell’esplosione che ha causato la morte di Elise in una delle vite, così come l’esplosione della stazione spaziale). E la terra? Non è rappresentata da niente in particolare, come ad indicare che ciò che rende ancorati al concreto, che lega i piedi per terra, manca. E infatti si tratta di un film onirico e poco collegato al mondo come lo intendiamo.
Altri elementi ricorrenti – Mr Nobody spiegazione
A proposito di donne, Elise e Jeanne sono sempre infastidite dal sole e chiedono a Nemo di non tirare le tende della stanza o di rientrare in casa per l’eccessiva luce. Solo Anna ama il Sole, lo accoglie in pantaloncini e in reggiseno da adolescente e lo benedice quando, adulta, incrocia Nemo in riva al fiume, a cielo aperto e in presenza di un faro. Un’ulteriore luce artificiale che irradia tutto e mostra la purezza del loro rapporto, a differenza delle ombre che permeavano quelli con Elise e Jeanne. Altro elemento costante, l’interesse per la scienza del protagonista, che diventa scienziato e divulgatore televisivo, scrittore di fantasy e immerso nella pura avanguardia tecnologica da centenario.
Infine merita una menzione la ripetizione del numero tre, come la triade divina e la concezione del tre come numero perfetto, sono tre le mogli di Nemo e le principali scelte di vita di fronte a cui è posto. Tre portoni della Chiesa che lo legano a donne diverse, tre colori che le rappresentano.
Filosofia del film – Mr Nobody spiegazione
Non conosco il futuro e conseguentemente non so prendere una decisione, ma anche ora che conosco il futuro non sono in grado di prenderla.
In sostanza, la storia suggerisce che conoscere l’esito di ciascuna scelta rende la decisione ancora più difficile. Mostra in che modo le singole azioni abbiano conseguenze universali e il passato plasmi inevitabilmente il futuro. Come ogni singola scelta, anche la più piccola, possa cambiare una vita. Il film richiama diverse teorie, come la teoria del caos (e l’effetto farfalla) e la teoria delle stringhe. Spiega la mancanza di controllo che l’uomo ha sulla propria esistenza. In tutti i percorsi di vita di Nemo c’è sempre un episodio frutto del caso, e quindi figlio del caos.
E quando l’universo sta per bloccare la sua espansione il tempo si ferma e comincia a invertirsi secondo la teoria del Big Crunch. Questo regala a Nemo quello che voleva: non scegliere nulla così da rendere tutte le scelte possibili. Con la consapevolezza però di perdere il sapore della vita. Una volta che il protagonista conosce gli esiti di una scelta, opta istintivamente per un’altra. In un circolo infinito che può concludersi solo con l’assenza della linea temporale.
Uno, nessuno e centomila – Mr Nobody spiegazione
Nemo Nobody è l’emblema del “non-essere”. Infatti entrambi i termini significano “nessuno”, dal momento che si aprono davanti a lui così tante possibilità da non diventare alla fine figlio di nessuna di queste. Non ha un’identità autonoma, esiste e non esiste in contemporanea. Nemo Nobody è potenzialmente qualcuno, ma finché non agisce, resterà “nessuno”. Come una storia narrata da molteplici punti di vista, Nemo è il personaggio che li personifica tutti, rendendolo complesso e sfaccettato. Facendo riferimento a Pirandello, possiamo notare come Nobody sia uno perché è lo stesso che intraprende i vari percorsi e la personalità rimane la medesima, con interessi e convinzioni simili.
È nessuno per il motivo sopra spiegato, ed è così centomila, perché finché non sceglie può diventare, entro i limiti posti dal destino, chiunque desideri. Allo spettatore la responsabilità di decidere se tutte le scelte di Nemo siano reali, inventate, chiarite nel finale o complicate ancora maggiormente. Perfino la stazione ferroviaria dove il giovane Nemo ha dovuto scegliere il genitore affidatario ha un nome simbolico: “chance”, possibilità. E sta allo spettatore scovare all’interno del film tutti i riferimenti nascosti sotto forma di scritte o elementi. Mr. Nobody è una pellicola estremamente complessa e con molteplici chiavi di lettura. Ognuno può cogliere determinate sfumature e interpretare diversamente gli elementi forniti dal regista. Che comunque vada, ci fa riflettere sull’impossibilità di decifrare l’esistenza e di dare risposta alle domande fondamentali che ci attanagliano.
-Di tutte quelle vite, qual è quella giusta?
-Santo cielo, ognuna di quelle vite è quella giusta. Ogni percorso è il giusto percorso. Ogni cosa avrebbe potuto essere un’altra e avrebbe avuto lo stesso profondo significato.
Film bellissimooooooooo
Film molto celebrale…
In cui il fatto che alla fine con la sua morte , tutto si riavvolge e riparte da zero, permettendo a nobody di sperimentare nuove strade.
Ma essendo sfuggito al bacio degli angeli, può ricordare gli errori e il variare delle sue storie, che nella mente anziana del protagonista crea il caos mescolando tutte le possibili vite.
Particolare che poi in tutte le vite dai 35 ai 110 anni non ci siamo ricordi…