Topolino e la magia del Natale: il classico Disney dedicato alle feste
Tre episodi per riscoprire il valore dell'amore e della famiglia
Chi meglio della cara Disney per celebrare il Natale con i più piccoli della famiglia? Diciamocelo: per tutti quelli che sono cresciuti a pane e Disney, non c’è nulla di meglio di tornare di tanto in tanto all’infanzia. Ecco che una storia che sembrava dimenticata ritorna alla mente (e nel cuore) dopo tanti anni, sempre pronta a regalare quella tenerezza e meraviglia di cui abbiamo bisogno anche da adulti. Topolino e la magia del Natale è un film del 1999 diretto da più registi, uscito direttamente in VHS e con protagonisti Paperino, Qui, Quo, Qua, Pippo, Max, Topolino e Minni.
Tre i filoni narrativi: Un Natale al giorno, che racconta il 25 dicembre dal punto di vista dei tre paperini che vorrebbero delle festività eterne. Un ospite speciale, sull’impegno di Pippo per far credere al figlio Max che esiste Babbo Natale. Il regalo più bello, che parla dei regali che Topolino e Minni si scambiano la notte di Natale dopo aver tanto faticato per comprarli. Le tre storie sono narrate da Kelsey Grammer (Cattivi vicini 2, X Men – Conflitto finale) mentre nella versione italiana da Michele Kalamera. La pellicola d’animazione ha anche un sequel, Topolino: Strepitoso Natale!, uscito nel 2004.
Indice
- Alla gioia, alla famiglia, alle persone care
- Di un padre e di un figliolo
- Viene dal cuore, e tanto più vale
- Una storia senza tempo
Alla gioia, alla famiglia, alle persone care
Paperino si impegna tanto per organizzare i regali per i nipotini Qui, Quo e Qua. I nipoti tuttavia sembrano non apprezzare questi sforzi, e anzi mirano solo ad aprire i loro regali e a divertirsi, senza partecipare alle attività natalizie della famiglia. La sera prima di addormentarsi esprimono un desiderio alla loro buona stella. Che tutti i giorni possa essere Natale. Giorno dopo giorno, i tre sembrano vivere un sogno. Conoscono a memoria gli accaduti e sanno destreggiarsi tra una zia che li vuole sbaciucchiare e uno zio che vorrebbe cantare le canzoni festive di fronte al pianoforte. Fino a quando l’eterno 25 dicembre comincia a pesare. Ogni azione uguale a quella del giorno precedente diventa ripetitiva e l’eccitazione per i regali e il buon cibo si trasforma in noia e nausea da abbuffata.
Qui, Quo e Qua decidono allora di ideare scherzetti ed escamotage per correre a giocare il prima possibile. Paperino e gli altri diventano però molto tristi e sentono di aver fallito nella preparazione del Natale. I ragazzi capiscono che Natale è un solo giorno all’anno perché deve rimanere speciale, non perdere valore come fosse sempre disponibile e a portata di desiderio. Capiscono anche che l’unica parte importante di quella giornata era il bigliettino di Paperino che gli augura ogni bene e l’affetto delle persone care. Bigliettino che è tornato più volte nell’inquadratura, proprio per far focalizzare lo spettatore sul dettaglio. Il messaggio è che il Natale è fatto dell’amore che dimostriamo verso gli altri, non di cose materiali. Scena ironica che strizza l’occhio all’adulto: un gruppo di paperi che all’inizio decide di mangiare il tacchino farcito (al limite del cannibalismo), ma che poi ripiega sul prosciutto.
Di un padre e di un figliolo– Topolino e la magia del Natale
La seconda storia riguarda Pippo, maldestro e inadeguato, e il suo figliolo Max, che non vede l’ora che arrivi Babbo Natale. Con lui, naturalmente, uno skateboard nuovo fiammante con cui giocare. Il vicino di casa Pietro però non si fa nessun riguardo e svela a Max che Babbo Natale non esiste: come farebbe a consegnare tutti quei giocattoli in una notte sola, considerato quanti bambini ci sono nel mondo? Max lo dice a Pippo, il quale vuole coltivare la fantasia del figlio. In fondo però, anche lui stesso crede che il 25 dicembre accada qualcosa di magico. I desideri si avverano, la famiglia è vicina. In questo episodio Pippo spiega al figlio che dividere con i meno fortunati è un privilegio. Fa felici le persone in questione, che sono così in grado di trascorrere un Natale dignitoso, e arricchisce lui, perché donare è più importante di ricevere.
La felicità dell’altro diventa quindi il vero regalo, anche all’interno della famiglia. Pippo e Max infatti ogni anno desiderano che l’altro sia felice. Pippo è nato come personaggio disadattato e sfortunato, e in questa storia non fa eccezione. Ad un certo punto anche il figlio non riesce a dargli più fiducia. Tuttavia, alla fine si riscatta e rende speciale il Natale. La famiglia poi è composta da un padre single e da un figlio, senza la figura femminile – quasi sempre presente nelle rappresentazioni familiari d’animazione di fine anni Novanta. Facendo così le attenzioni si concentrano sul personaggio di Pippo, affrontando nel migliore dei modi la sua evoluzione come uomo ma soprattutto come padre.
Viene dal cuore, e tanto più vale
Topolino sbarca il lunario come falegname al negozio di alberi di Natale di Pietro, temibile datore di lavoro. Si fa aiutare dal fedele cane Pluto, che lo segue ovunque. Il momento di scambiare i regali con l’amata Minni è arrivato, ma non ha abbastanza denaro per acquistare una catenina d’oro alla fidanzata. Nonostante non riesca a guadagnare la somma necessaria a fine giornata, riesce comunque a trovare un modo. Vende una delle cose per lui più care, la fisarmonica. Minni dal canto suo lavora duramente ai grandi magazzini per vincere il premio produzione.
Con una busta paga più rimpolpata, potrà acquistare la custodia per lo strumento musicale di Topolino. Vende così l’orologio per cui il fidanzato ha comprato la catenina. In quest’ultimo episodio ci si focalizza sui lavori comuni che potrebbero svolgere molti dei genitori dei bambini spettatori. L’obiettivo è ricreare una situazione in cui potersi identificare e far capire che i genitori fanno molti sacrifici per potersi permettere i regali dei figli. Nulla è dovuto, ogni momento è importante. Solo se trascorso con le persone care, come fanno i due protagonisti, felici anche se con regali pressoché inutili. Natale è perciò un’occasione per stare insieme a chi amiamo e per dare spazio ai sentimenti.
Una storia senza tempo – Topolino e la magia del Natale
La pellicola è scorrevole e vivace, senza tempo e piacevole anche a distanza di anni. I colori sgargianti e le atmosfere natalizie fatte di lucine e montagne di neve incantano e raccontano un mondo magico ai più piccoli. I tre episodi presentati da una voce narrante che fa da fil rouge vengono accompagnati da filastrocche, che ancora una volta strizzano l’occhio alla quotidianità a cui è abituato il bambino (imparare a memoria le poesie, per esempio).
Oltre all’evidente targhettizzazione nei confronti di un pubblico infantile, il film è anche piacevole per la fascia adulta perché può risvegliare bei ricordi sopiti e far trascorrere ad essi bei momenti insieme alla famiglia. Vengono affrontate tematiche importanti seppur con un piglio leggero e semplice. La povertà, i sacrifici, l’amore genitoriale e l’invidia, l’onestà. La voglia di fare sempre del bene anche quando non si avrebbe la possibilità e di vedere il lato positivo dei piccoli imprevisti quotidiani. Oltre a tutto questo, è una bella occasione per ritrovare alcuni dei personaggi più celebri del mondo Disney, in storie sempre nuove e magiche. Ogni anno non si è mai troppo grandi per Topolino e la magia del Natale.