Calcio e cinema: 6 film da non perdere
Il maledetto United (2009)
Basato sull’omonimo romanzo di David Peace, Il maledetto United torna a parlare di calcio dal punto di vista dei suoi protagonisti. In particolare, al centro della pellicola ritroviamo l’allenatore Brian Clough, ex calciatore della nazionale inglese; succeduto a Don Revie sulla panchina del Leeds United, Clought si troverà a dover scendere a compromessi tra la sua visione di gioco e quella perpetrata dal Leeeds, basata fondamentalmente su uno stile fisico e poco corretto.
L’ottima prova di Michael Sheen nei panni del protagonista di Il maldetto United permette al regista Premio Oscar Tom Hooper di mostrare una doppia caratterizzazione di Brian Clough; da un lato l’allenatore arrogante e saccente, e dall’altro il ritratto di una personalità molto spesso costretta a convivere con insicurezze e pregiudizi. Un film convincente, che ad oggi continua ad appassionare le folle.
Febbre a 90° (1997)
Il regista David Evans usa come soggetto il romanzo omonimo, Febbre a 90° dello scrittore e sceneggiatore britanico Nick Hornby per costruire un ritratto appassionato di Paul Gemmell. Interpretato da un giovane Colin Firth, il protagonista di Febbre a 90° viene presentato tra tempo presente e un uso ben cadenziato di flashback; così facendo, il regista permette allo spettatore di seguire la vita del giovane Paul, e con essa seguire la sua crescente passione per l’Arsenal.
Il film, in particolare, si concentra sulla vita di Paul durante il campionato inglese della stagione 1988-1989, quando l’Arsenal di George Graham sembra destinata a sbaragliare ogni avversario. E, se pur costretto ad ammettere che il calcio non sia l’unica cosa importante al mondo, e che la vita non si ferma a maggio per poi ripartire ad agosto, il protagonista di Febbre a 90° non smetterà mai di inseguire la sua passione.
Le scene finali del film, dove la crescente ansia per la fine del campionato e lo scontro diretto con il Liverpool sul campo dell’Anfield regnano sovrane, rappresentano un momento cult nel cinema sportivo. L’arbitro fischia, e l’Arsenal è campione d’Inghilterra; ansia, le aspettative, la passione di un singolo tifoso coinvolgono così tanto lo spettatore da fargli immaginare di essere lì con Paul.
Jimmy Grimble (2001)
Toni favolistici per la commedia britannica diretta da John Hay. Protagonista del film è Jimmy Grimble, quindicenne inglese che, come tanti suoi coetanei, ha una passione smisurata per il calcio. E, in particolare, il suo amore per lo sport viene riversato sul Manchester City, del quale Jimmy Grimble è tifoso da tutta una vita. Allo stesso tempo, però, la sua passione si concretizza nell’aspirazione di poter, un giorno, diventare un campione.
Ma Jimmy non ha vita facile e, bloccato dalla paura di fallire, non riesce a dimostrare il meglio di sé ogni volta che gli si presenta l’opportunità; sarà solamente l’incontro fortuito con una anziana signora a fargli credere di poter effettivamente realizzare il proprio sogno. Così, convinto di essere in possesso di un paio di scarpini magici, il giovane Jimmy Grimble avrà finalmente l’opportunità di mettere alla prova se stesso, dimostrando a tutti il suo vero potenziale.