Da Wes Anderson a Roman Polanski: i 5 cortometraggi Prada da non perdere
La maison è da sempre molto attiva in campo artistico: ecco i 5 cortometraggi Prada da non perdere
Vi abbiamo già parlato di come la versatilità del cinema ne permetta la fusione con molte altri arti: la pittura, la musica, la moda… È proprio di quest’ultima che vi andremo ora a parlare. Avevamo già approfondito gli spot cinematografici creati da Dolce e Gabbana e Chanel, in collaborazione con diversi registi. È però impossibile non parlare del connubio tra moda e cinema senza citare i cortometraggi di Prada. Il gruppo Prada non ha mai considerato la moda come un’espressione creativa fine a sé stessa, ma anzi è sempre stato molto sensibile a tutte le altre forme d’arte.
In particolar modo, esso ha sponsorizzato diversi esperimenti cinematografici molto acclamati dalla critica. Tali cortometraggi sono suddivisibili in due categorie: quelli del marchio Prada e quelli del marchio Miu Miu. Nonostante l’appartenenza allo stesso gruppo di moda, sono due categorie decisamente eterogenee. Quelli del brand Miu Miu hanno l’intenzione di esplorare il ruolo delle donne nella società contemporanea; pertanto gli short movies in questione sono diretti da sole donne che danno vita ai cosiddetti “Miu Miu Women’s Tales”. Noi andremo ora a soffermarci invece specificatamente sui cortometraggi da vedere Prada, dei quali abbiamo selezionato per voi i 5 più belli; cercando anche di capire come essi siano stati in grado di trasmettere al consumatore/spettatore i valori del brand stesso.
Cortometraggi Prada: Thunder Perfect Mind (2005)
Thunder Perfect Mind è un cortometraggio Prada diretto da Ridley e Jordan Scott. Il titolo (ed il contenuto) dello stesso è ispirato all’omonimo poema gnostico in lingua copta “The Thunder, Perfect Mind”. La protagonista (Daria Werbowy) ne legge il testo viaggiando in un quieto vagone della metropolitana berlinese, mentre nella sua mente affiora un variegato ed eterogeneo mosaico di immagini di se stessa; accompagnato da un’accattivante sfondo musicale jazz.
Il poema in questione è un monologo nel quale vengono esposte diverse affermazioni ossimoriche sulla natura femminile, ad esempio: “Io sono la sposa e la vergine. Io sono la madre e la figlia”. Lo spettatore capirà così la complessità di essere donna, che è tante cose ma allo stesso tempo di non esserne nessuna. Solo alla fine del short movie si scoprirà che il prodotto pubblicizzato è un profumo griffato Prada. Ciò significa che una soggettività così ricca di sfaccettature, contrasti e contraddizioni può coesistere e raggiungere una certa coerenza di esistere grazie al “filo rosso” che la lega e la unisce: il profumo.
Cortometraggi Prada: Trembled Blossom (2008)
Trembled Blossom è un cortometraggio animato Prada diretto da James Lima, con i disegni curati da James Jean. Tale progetto rappresenta l’impegno di Prada per la creazione sperimentale, promosso negli anni precedenti da Miuccia Prada in persona. Miuccia aveva ideato un pattern astratto che potesse funzionare sia come tessuto che come paesaggio. In quell’estate, sono state sviluppate e prodotte (in collaborazione con James Jean) numerose illustrazioni che funzionassero da prototipo per sfilate e tessuti. Trembled Blossom rappresenta l’espressione cinematografica di questo progetto di lungo termine.
Il paesaggio del corto è frutto dei disegni di cui sopra, ispirati dall’architettura Liberty e dell’Art Nouveau. Seppur con le tecniche di animazione moderna, esso è teso ad omaggiare i film d’animazione degli anni ’30/’40 rifacendosi alla stessa metodologia con la quale la Disney ha creato personaggi come Biancaneve o Aurora; ovvero basandosi sui movimenti di un’attrice per impostare i movimenti e le fattezze della propria protagonista. In tal modo, si è tentato di essere il più fedele possibile ai disegni originali. Così, in un’universo floreale e quasi onirico, questa ninfa bianca cammina e danza dolcemente sfiorando foglie e petali; fino a guadagnarsi una deliziosa borsetta Prada.
Cortometraggi Prada: A therapy (2012)
A therapy è un cortometraggio Prada diretto da Roman Polanski. Esso presenta un “mini” cast di eccezione: Helena Bonham Carter e Ben Kingsley. La prima interpreta una annoiata e ricca ereditiera, con scarpe firmate Prada ed una stravagante pelliccia blu; la quale decide di sfogare noia e solitudine dal suo analista, ovvero Kingsley. Inaspettatamente, l’uomo perderà ben presto il filo dello stream of consciousness della donna, a favore della ben più affascinante pelliccia blu penzolante sull’appendiabiti.
Ed ecco che l’uomo prende coraggio, si avvicina all’indumento e lo indossa con fierezza. “Prada suits everyone”: il cortometraggio vuole essere un manifesto del brand, non vuole pubblicizzare una nuova collezione o l’ultimo profumo lanciato sul mercato. Prada si prende in giro e, anzi, prende in giro il rigido mondo della moda; con un’ironia ed un’intelligenza che caratterizzano da sempre la maison e ne rafforzano l’identità presso gli spettatori e (perché no?) potenziali clienti.
Cortometraggi Prada: Castello Cavalcanti (2013)
Castello Cavalcanti è un cortometraggio Prada scritto e diretto da Wes Anderson. In una stereotipata piazza meridionale della fittizia località “Castello Cavalcanti”, un gruppo di persone sta aspettando con una trepidante emozione il passaggio delle auto da corsa in occasione della “Molte miglia”. Una delle auto, però, va a sbattere contro il monumento centrale della piazza: il guidatore (Jason Schwartzman) ne esce illeso, ma è naturalmente molto deluso e vuole prendere al più presto un autobus per tornare indietro. Ma ben presto il guidatore inizierà a sentirsi a casa.
Una graziosa cameriera, l’offerta di un buon piatto di pasta, la consapevolezza che proprio in quel piccolo paesino i suoi antenati hanno posto le radici per la sua esistenza. Con questo Prada vuole ricordare che, per quanto sia importante guardare al futuro, per quanto siano importanti la sperimentazione e l’innovazione… Nessun luogo è come casa. Prada non ha mai dimenticato le sue origini: nonostante l’internazionalizzazione ed i progetti ambiziosi, la maison non ha mai lasciato l’Italia in secondo piano. Non ha mai dimenticato la propria essenza. Ecco qual è il messaggio che tale corto vuole dare, perfettamente coerente con il gioco tra passato, presente e futuro che il brand mette in atto in tutte le sue attività.
Cortometraggi Prada: Past Forward (2016)
Past Forward è un cortometraggio Prada scritto e diretto da David O. Russell. Quello che sembra un episodio di Black Mirror con la musica di un film di Alfred Hitchcock, si rivelerà essere una complessa sovrapposizione di immagini e scene logicamente sconnesse che creano un’atmosfera onirica e a tratti confusa. Nato dalla supposizione che un giorno l’uomo potrà fruire di tutti i media esattamente nello stesso istante, Past Forward vuole rappresentare la complessa stratificazione delle esperienze umane.
Il cortometraggio rappresenta un confuso susseguirsi di scene che, seppur apparentemente quotidiane, sono ricche di suspance e di risvolti inaspettati. Si tratta di un vero e proprio esperimento cinematografico, forse volto ad essere proprio art for art’s sake. Le scene in bianco e nero, un istante prima cariche di tensione, un istante dopo serene e pacifiche, spiazzano e confondono lo spettatore. Si tratta quindi di una sperimentazione filmica e narrativa, perfettamente in linea con la volontà di Prada di promuovere e diffondere il non convenzionale e l’innovazione.