Dunkirk e 2001 – Odissea nello spazio: quando la colonna sonora si fa protagonista
La colonna sonora in un film può essere considerata una sorta di “colonna” portante di tutta la pellicola. Definisce il ritmo, l’andatura, i colpi di scena ed i momenti di maggior climax. Alcune di queste sono diventate dei veri e propri cult, basti pensare al main theme di Star Wars, di C’era una volta in America, o ancora de La vita è bella. Non solo colonne sonore ma anche protagoniste dell’intero film, che influiscono e determinano quindi la totale riuscita di questo. Hanno un ruolo ben preciso all’interno di esso, influenzano il pathos e il messaggio finale che il film vuole dare ai propri spettatori. Noi di Filmpost in questa sede ci concentreremo su due pellicole, le cui colonne sonore sono parte integrante del film e, a tutti gli effetti, protagoniste assolute.
Dunkirk e 2001 – Odiessea nello spazio: quando la colonna sonora si fa protagonista
Dunkirk e 2001 – Odissea nello spazio sono due esempi lampanti di come le colonna sonora sia protagonista assoluta.A tutti gli effetti. Un personaggio che prende parte, a tutti gli effetti, agli avvenimenti raccontati dalla storia. Ci sono tantissimi film nella storia del cinema che presentano colonne sonore importanti e protagoniste. In questa sede però ci occuperemo di queste due pellicole in particolare, che presentano musiche ed un sonoro penetranti e pungenti, specificatamente significative per la completa riuscita e credibilità del film. Un sonoro totalmente coinvolgente in entrambi i casi, che ha però significati e ruoli diversi in ciascuno di essi.
Dunkirk
Una delle collaborazioni più redditizie quella tra il regista Christopher Nolan e il compositore Hans Zimmer. È una colonna sonora che assieme alla sceneggiatura e trama segue l’illusione uditiva della scala Shepard, dando l’idea ed una sensazione d’intensità continua e crescente. Zimmer disse che per comporre le musiche di Dunkirk (qui la recensione) si è ispirato al ticchettio di un orologio. Una colonna sonora che delinea e illustra perfettamente la corsa contro il tempo. Una lunga traccia di musica che diventa una presenza costante in tutto il decorso del film, un elemento però a sé stante, che vive e si evolve autonomamente.
Nolan ha dichiarato:
“L’insolito ritmo della sceneggiatura doveva essere amplificata dalla musica. La colonna sonora nel film infatti sembra un unico brano lungo con una struttura tonale aggregante e complessa. Gli effetti sonori e le varie tempistiche della storia sono intrecciate nella trama della musica di Hans.”
Grazie alla colonna sonora di Zimmer si avverte tutta la paura ed il terrore dei soldati che sperano solo in un miracolo. Come se anche lo spettatore stesse aspettando un qualcosa o un colpo di scena che risolva la situazione. Suspense, inquietudine e ansia sono i sentimenti che la colonna sonora di Dunkirk vuole trasmettere al pubblico in sala. Diventa a tutti gli effetti anch’essa un soldato in attesa del suo destino e perciò un personaggio che partecipa attivamente nella storia raccontata.
E’ una colonna sonora che crea tensione, in una climax ascendente che porta ad un finale a sorpresa. Senza questo tipo di musiche (senza stacchi, sempre presente e da un ritmo lento, come il passare del tempo) Dunkirk non avrebbe avuto lo stesso risultato finale e non avrebbe avuto la stessa intensità. Un’angoscia ed una disperazione che allo spettatore arrivano subito, fin dalle prime immagini. Musiche importanti e piene di pathos che hanno colmato il vuoto lasciato da una sceneggiatura povera. Perché in quelle circostanze le parole servono a poco, ma con un suono ed una melodia si riesce a trasmettere tutta la disperazione del momento.
2001 – Odissea nello spazio
La stessa importanza della colonna sonora di Dunkirk viene data anche a quella di 2001 – Odissea nello spazio. Musiche che in primo momento dovevano essere composte da Alex North, ma poi surclassato dai brani classistici di Strauss, tanto cari a Stanley Kubrick. Rimane tutt’ora una delle colonne sonore più famose della storia del cinema. Se ogni scena è rimasta scolpita nella memoria è anche grazie ad una colonna sonora espressiva e l’abilità di coniugare il sonoro all’immagine. Infatti le musiche intenzionalmente volute classiche si sposano perfettamente con un’immagine statica e lineare.
Come per Dunkirk si vede la colonna sonora come un elemento diegetico indipendente, come se fosse una presenza autonoma e senziente; come un personaggio in carne ed ossa. Una colonna sonora che colma i vuoti lasciati da una quasi assente sceneggiatura (come in Dunkirk) che da un’idea perfetta di spazio e di universo. Qualcosa di enorme non definibile a parole ma solo attraverso il suono. Il valzer di Strauss che culla il viaggio dell’uomo nello spazio, oppure il pezzo Così parlò Zarathustra che sottolinea i punti di svolta della narrazione.
Opera scelta volutamente, la quale si ispira all’omonima opera di Nietzsche, che vede il profeta scendere in terra per insegnare agli uomini la libertà. Cosi è visto nel film il Monolito nel film, che infonde prima alle scimmie poi al personaggio di David Bowman, la conoscenza per evolversi. Insomma una colonna sonora che è più protagonista di chiunque altro personaggio della storia, che detta ritmo e infonde un senso di maestosità a tutto ciò che compare sullo schermo. Quell’idea di infinito, di vuoto e di universo che diversamente sarebbe stata comunicata con una colonna sonora differente.