I migliori film contemporanei che parlano di amore incompiuto
Non sempre le storie d'amore finiscono bene o sono tutte rose e fiori
Nel cinema, così come in qualunque altra forma d’arte, il tema più raccontato è l’amore. L’amore in tutte le sue forme. Quello tradizionale tra due protagonisti, quello familiare, quello patriottico per la propria terra, quello dai tragici risvolti e quello leggero delle commedie più famose. Esiste, però, un amore di gran lunga più complesso (e quasi sempre più struggente) da raccontare: quello incompiuto. Perché così come è tanto facile accontentare lo spettatore con un bel “e vissero felici e contenti”, è tanto più difficile fargli amare un film dove le cose non vanno come dovrebbero. Da Spike Jonze a Sofia Coppola, da Damien Chazelle a Luca Guadagnino, vediamo assieme i migliori film contemporanei che trattano questo complesso tema: l’amore incompiuto.
Lost in translation – Film che parlano di amore incompiuto
Uscito nel 2003, scritto e diretto da Sofia Coppola, Lost in translation racconta la permanenza a Tokyo di Bob (Bill Murray) e Charlotte (Scarlett Johansson). Senza addentrarci troppo nella trama (la nostra recensione la potete trovare qui), vorrei soffermarmi sul rapporto che viene a crearsi tra Bob e la giovane Charlotte. Sì, perché che si amino è chiaro dal primo istante in cui si incontrano, ma è interessante (e innovativo) l’approccio di Sofia Coppola. Difatti il loro amore si manifesta in numerosi modi, ma nessuno di questi è fisico o sensuale. La loro storia d’amore si sublima in silenzi, sguardi, fugaci parole.
La tenerezza che li unisce è così forte da non riuscire ad esprimersi nel modo più istintivo a naturale, ma si cela dietro i loro occhi e i loro sospiri. Tutto questo è sapientemente raccontato dalla regista figlia di Francis Ford Coppola, in grado di gestire magistralmente due attori straordinari con una storia dai ritmi giusti e bilanciati. Per ultimo, il finale, si compie con la chiusura di un cerchio perfetto, dove quello che non è successo non doveva succedere, perché ciò di cui i protagonisti avevano realmente bisogno era -probabilmente- il sapere di poter essere ancora amati così.
Her – Lei
Quando si sceglie Joaquin Phoenix come attore protagonista, sbagliare film è un’operazione praticamente impossibile. Se poi si aggiunge la bravura di Spike Jonze, una storia bellissima e struggente (nonché tremendamente attuale e plausibile), ci si trova inevitabilmente davanti ad un capolavoro. La storia la conoscete tutti (qui la recensione di filmpost), Theodore (Joaquin Phoenix) si innamora di Samantha (di nuovo Scarlett Johansson, qui presente solo come doppiatrice), che altri non è che la voce di un sistema operativo. Quello che si racconta è, perciò, un amore inevitabilmente platonico, considerata la natura non fisica di uno dei protagonisti.
Nonostante la premessa di un amore impossibile, però, l’amore tra Theodore e Samantha riesce comunque ad essere credibile, forte, reale e naturale. Non si ha quasi mai l’impressione che quello che sta accadendo non meriti d’accadere, o sia figlio della follia del protagonista. Di nuovo un amore che si compie in maniera inusuale, inaspettata, ma che ci lascia tutti cadere nel turbinio delle emozioni e dei rimpianti di ciò che è successo e ciò che, invece, non poteva succedere.
Call me by your name – Film che parlano di amore incompiuto
Luca Guadagnino, con scarso successo, provò a trovare un produttore per questo film in Italia. Nessuno accettò di produrre un film così delicato da poter essere frainteso e che trattava tali temi complicati. Si trovò perciò costretto a rifugiarsi all’estero, dove il film è stato prodotto ed è poi divenuto un successo internazionale. È sicuramente triste notare come miope possa essere il mercato nostrano, soprattutto quando a voler essere raccontata è semplicemente una storia d’amore, nulla più. Una storia d’amore inusuale, certo, però incredibilmente profonda e credibile. La grande capacità del regista è, infatti, riuscire a normalizzare qualcosa che (soprattutto nell’epoca in cui è ambientato) sicuramente normale non è.
Età differenti, stesso sesso, background religioso contrastante. Eppure, in Call me by your name, l’unica cosa a cui assistiamo è lo struggente amore impossibile tra due persone così prossime, eppure distati anni luce l’una dall’altra. I titoli di coda, poi, sarebbero in grado di sciogliere il cuore di chiunque, raccontando con pochissima azione tutto il dolore che un giovane ragazzo dal cuore infranto possa provare.
La La Land
Campione d’incassi, successo mondiale, pioggia di Oscar. Il secondo film di Chazelle è stato un trionfo sotto tutti i punti di vista, e le ragioni sono sotto gli occhi di tutti. Qui trovate la nostra recensione. Due ore di emozioni contornate da una palette di colori azzeccata ed indimenticabile. Una colonna sonora orecchiabile ma non banale, commerciale ma non semplice. Nucleo della trama, ovviamente, la storia d’amore tra l’aspirante musicista Ryan Gosling e l’aspirante attrice Emma Stone. Un plot lineare, a tratti persino prevedibile, però gestito magistralmente bilanciando canzoni e dialoghi. Il finale, però, dà l’immagine più chiara del film, donandogli una forma tutta sua ed un’identità di ferro.
L’ultimissima inquadratura, nello specifico, è un riassunto silenzioso di un amore travolgente, inevitabile, però tristemente finito. Bastano un mezzo sorriso, uno sguardo fugace, e scoviamo tra le righe tutto quello che i due protagonisti non sono riusciti a darsi e dirsi. Un tragico inno al rimpianto, potrebbe sembrare, eppure è tutt’altro. La matura capacità di accettare l’inevitabile scorrere della vita, l’essere capaci di far pace con i propri errori, le proprie debolezze. C’è tanto di nascosto in questo film, ma – per fortuna – è nascosto in bella vista.
Animali Notturni – Film che parlano di amore incompiuto
Uno dei thriller di livello più alto degli ultimi anni, recensito qui dalla nostra redazione. Ritmi mozzafiato, una sceneggiatura di ferro ed una regia classica ma azzardata, che omaggia Hitchcock senza perdere la sua identità. Insomma, Tom Ford (al suo secondo film) tira fuori un capolavoro inaspettato ed a tratti travolgente, gettando lo spettatore in un vortice di emozioni. Storia raccontata su tre livelli, dove Amy Adams e Jake Gyllenhaal si avvicinano e si allontanano a metà tra la finzione, la realtà e i ricordi. Una storia d’amore, la loro, fatta per lo più di contrasti e diversità.
Lei cinica, concentrata sulla carriera, vittima della madre. Lui sbadato, sognatore e in procinto di scrivere un romanzo. Quando, a distanza di anni dalla loro separazione, lui le invia il suo ultimo romanzo; la protagonista è costretta a vivere la trama del libro mischiandola nella sua mente con ciò che veramente è accaduto tra loro. Le emozioni si miscelano in un mix perfetto, lasciando al pubblico l’essenza di un amore finito per la codardia di entrambi, e le paura che li affliggevano. Di nuovo ci troviamo di fronte ad un finale lento, muto e straziante. Un ultimo appuntamento tra i due, dove lui, però, non riesce a presentarsi. Così come fece in passato, e così come proietta sul protagonista del suo libro.