Il discorso del re: 5 curiosità sul film con Colin Firth
Se amate Il discorso del re, eccovi 5 curiosità sul film con Colin Firth
Il discorso del re è un film del 2010 diretto da Tom Hooper, con protagonisti Colin Firth, Helena Bonham Carter e Geoffrey Rush. La pellicola è incentrata sulla presa del potere del re Giorgio VI, Duca di York, dopo l’abdicazione del fratello. Re Giorgio VI, noto come padre dell’odierna regina d’Inghilterra Elisabetta II, al tempo era conosciuto per il suo problema di balbuzie. Problema che gli impediva di tenere discorsi in pubblico e davanti a folle numerose. Il discorso del re (qui la recensione) ha ottenuto grande consenso sia dalla critica che dal pubblico, diventando uno dei migliori film del 2010. Il film ricevette quattro premi Oscar nelle categorie principali: miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista (Colin Firth) e miglior sceneggiatura originale. Se vi è piaciuto il film di Tom Hooper, non vi resta che leggere l’articolo e scoprire alcune divertenti curiosità su Il discorso del re!
Il discorso del re: curiosità
All’alba della Seconda Guerra Mondiale, il re Edoardo VIII, poco dopo la sua ascesa al trono d’Inghilterra, abdica per seguire il suo grande amore. Gli succede il fratello, il principe Albert, diventato poi re Giorgio VI. Il principe Albert però ha un problema non da poco: soffre di balbuzie. Il problema, più che una malattia vera e propria, rappresenta un impedimento per il principe che fatica a tenere discorsi davanti a folle numerose. Ma quando è eletto re e si necessita della sua vicinanza al popolo inglese, la moglie Elisabeth, futura regina madre, fa conoscenza del logopedista Lionel Longue. Egli aiuterà, con metodi teatrali ed insoliti, il principe Albert a superare il suo ostacolo. Una volta diventato re, egli dovrà tenere un discorso via radio per annunciare l’imminente entrata in guerra dell’Inghilterra contro la Germania. Ci riuscirà?
Gli impegni di Helena Bonham Carter
Helena Bonham Carter nel film ha ricoperto il ruolo di Elisabeth, moglie del principe Albert e futura Regina Madre d’Inghilterra. Il ruolo le valse anche la nomination agli Oscar come migliore attrice non protagonista. L’attrice è nota al pubblico soprattutto per il ruolo di Bellatrix Lestrange nella saga di Harry Potter. Infatti, durante le riprese del film, Il discorso del re, che durarono da novembre 2009 a gennaio 2010, la Carter era impegnata anche sul set di Harry Potter e i doni della morte – parte 1 e 2. L’attrice ha dichiarato che durante la settimana vestiva i panni della Regina Madre, mentre nel weekend quelli della strega Bellatrix. Due ruoli completamente opposti, una strega e una regina, che però le sono valsi diversi riconoscimenti e forse anche la fama. La stessa attrice ha sempre dichiarato che a soffrire di più di questo passaggio da un ruolo all’altro è stato il figlio.
Stessa location
La location in cui sono state girate le scene relative alle visite del dottore Lionel Longue, è stato anche il set del video della canzone Rehab di Amy Winehouse. Il luogo è situato al 33 di Portland Place, ed è perciò un luogo fisico e reale e non una ricostruzione in studi cinematografici. La cantante girò il suo video nel 2006, mentre Tom Hooper girò il film nell’inverno del 2009. Curioso è il fatto che l’utilizzo del set di 33 di Portland Place è lo stesso. Infatti, il luogo è stato utilizzato in entrambi i casi come studio medico. Nel video di Amy Winehouse si racconta la sua dipendenza dall’alcool e il tentativo dei manager di portare la cantante in riabilitazione, mentre nel film si tratta il problema delle balbuzie. Quindi, due problemi di diversa natura ed importanza che trovano la risoluzione all’interno dello stesso stabile.
Una sceneggiatura per posta
Quando si è decisi a raggiungere un obiettivo, ci si impegna con tutte le forse per poterci arrivare. Questo accade anche all’interno delle produzioni cinematografiche, come nel caso de Il discorso del re. Un membro della produzione del film Il discorso del re, che viveva vicino a Geoffrey Rush, mise nella cassetta della posta di quest’ultimo la sceneggiatura del film. Geoffrey Rush, all’inizio fu titubante nell’accettare il ruolo del dottor Lionel Longue, per il l’importanza della pellicola. Così, per convincerlo ad aderire al progetto del film, gli misero la sceneggiatura nella buca delle lettere. Questo è un modo inusuale per convincere qualcuno ad accettare una parte, ma visti i risultati che ha ottenuto la pellicola, il metodo ha decisamente funzionato.
Il discorso del re più breve
Il discorso che pronuncia re Giorgio VI alla fine del film, viene tenuto in occasione dell’imminente scoppio della Seconda Guerra Mondiale via radio. Questo aveva lo scopo di rassicurare e di incitare il popolo inglese dalla dichiarazione di guerra della Germania e dell’incombente minaccia nazista. Il discorso originale era composto da 407 parole, mentre quello che si può ascoltare nel film è composto solo da 269 parole. Anche se vengono riportate le parole originali, si è scelto di accorciarlo per esigenze di adattamento. In particolare, furono eliminate quattro frasi e altre quattro furono accorciate, per consentire un risultato più efficace del film. Il discorso alla fine del film, riesce comunque ad impressionare il pubblico, che viene catturato dalle parole di speranza pronunciate dal re. Quindi, non sempre il less s more è sinonimo di povertà di contenuto!
L’ok della Regina Madre
Il film su re Giorgio VI era in cantiere già da prima del 2009, anno in cui iniziarono le riprese. Uno degli autori del film, David Seidler, iniziò a fare ricerche sulle balbuzie del re, già molto tempo prima. Per ricreare la storia il più simile possibile alla realtà, l’autore si è servito di alcuni diari del dottor Lionel Longue, posseduti da uno dei suoi figli. Per poterli utilizzare e visionarli, la produzione del film ha dovuto ottenere il consenso da parte della Famiglia Reale, in particolare dalla Regina Madre. Ella concesse la visione dei diari ed il loro utilizzo per la pellicola, a patto che il film venisse girato dopo la sua morte. Infatti, la Regina Madre dopo la morte del marito, il re Giorgio VI, avvenuta nel 1956, non si riprese mai del tutto dal lutto che portò fino alla sua morte.