Cinque lezioni d’amore che abbiamo imparato dal cinema
Esistono così tante pellicole sul romanticismo, sul primo amore, su quello non corrisposto, su quello a prima vista, sulla passione iniziale e su quelle storie che durano invece decenni. C’è così tanto da imparare in tema di amore, e il cinema può essere una buona scuola: ecco 6 lezioni che i film ci hanno insegnato sull’amore.
5. La verità è che non gli piaci abbastanza
“La regola dice che se un uomo non ti chiama, è perché non vuole chiamarti. Se ti tratta come se non gliene fregasse un cazzo, è perché non gliene frega un cazzo. Se ti tradisce, è perché non gli piaci abbastanza. Non esistono uomini spaventati, confusi, disillusi. Non esistono uomini tragicamente segnati dalle passate esperienze, bisognosi d’aiuto, bisognosi di tempo. Gli uomini si dividono in due categorie soltanto: quelli che ti vogliono e quelli che non ti vogliono […] Fanculo quelli che non declinano i verbi al futuro. Non sono analfabeti. Semplicemente non vogliono impegnarsi. Perché non gli piaci abbastanza. Li riconosci facilmente. Girano con un cartello appeso al collo, e la scritta: ‘Ci stiamo frequentando’. Quando la senti, scappa.”
Non serve aggiungere molto altro, perché il monologo iniziale di “La verità è che non gli piaci abbastanza”, film corale del 2009 diretto da Ken Kwapis, è decisamente esaustivo. A cosa serve sperare che quella persona possa ricambiare il tuo sentimento senza che si sia mai davvero sbilanciata? A cosa serve illudersi? A cosa serve sperare che lasci il fidanzato, la fidanzata, il marito o la moglie per stare con te? La risposta è: “non serve”.
E’ bello essere romantici, e sperare che la persona giusta di cui innamorarsi sia proprio dietro l’angolo. Ma non è bello prendersi in giro e farsi prendere in giro. E’ inutile riporre tutte le proprie speranze e sprecare tanta energia verso qualcuno che non è assolutamente disposto a fare lo stesso. Quando una persona ti ama farebbe di tutto per renderti felice, quindi se non trova il tempo per rispondere nemmeno ad un messaggio la verità è che non gli piaci abbastanza.
4. Due aragoste troveranno di certo il modo di stare insieme
Phoebe in “Friends” dice che Ross e Rachel sono due aragoste, perché le aragoste scelgono il loro partner per la vita “tenendosi chela per la chela” per sempre: sono anime gemelle. E’ un’idea estremamente romantica quella che una persona che è da sempre nella propria vita possa essere quella giusta, possa essere la propria aragosta.
Molti film si basano su questa idea di fondo, anche se con dinamiche diverse.
In “Harry ti presento Sally”, la madre di tutte le commedie romantiche, i due protagonisti si incrociano una tantum nel corso degli anni, sopportandosi a malapena, per poi creare un rapporto veramente speciale nel momento giusto delle loro vite.
Invece in “Scrivimi ancora”, film del 2014 con Lily Collins e Sam Clafin, possiamo veder crescere nel corso degli anni l’amicizia tra Rosie ed Alex e il lento amore che si instaura tra i due, perennemente contrastato dai contrattempi della vita stessa.
Il film del 2011 “One Day”, interpretato da Anne Hathaway e Jim Sturgess, si svolge nel corso degli anni mostrando allo spettatore ciò che accade ogni 15 luglio dal 1988 al 2007, giorno in cui le vite dei due protagonisti sono destinate ad incontrarsi.
Per non parlare della “Trilogia del tramonto”, diretta da Richard Linklater.
La sintesi è questa: se due persone sono davvero l’aragosta l’una dell’altra, allora in un modo o nell’altro sono destinate a ritrovarsi. Non importa quanto possano essere incasinati i piani della vita, quanto siano numerose le coincidenze sfortunate, quanti siano i contrattempi: due aragoste troveranno sempre il modo di stare insieme.
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